ROLAND GARROS FOGNINI-VAN DE ZANDSCHULP: PERICOLO OLANDESE PER IL NEO 35ENNE DI ARMA DI TAGGIA

Submitted by Anonymous on Wed, 05/25/2022 - 14:55
Hero image
Autore
Redazione
news date
News di tipo evento?
No

Il regalo di compleanno se l’è fatto in anticipo, anche grazie alla collocazione domenicale della sfida del primo turno contro Popyrin che ha permesso a Fabio Fognini di concedersi qualche ora di relax in compagnia di familiari e amici.

E dopo un paio di giorni di allenamenti fatti come si deve, in attesa di prendere il via anche assieme a Simone Bolelli nel torneo di doppio, ecco che il fresco 35enne ha messo nel mirino un rivale che di questi tempi è bene prendere con le dovute cautele. Perché Botic Van de Zandschulp a questi livelli sarà pure una sorta di intruso, se è vero che fino a un paio d’anni fa l’idea di approdare come testa di serie in un torneo dello slam nemmeno arrivava a sfiorare la sua mente, ma quanto fatto vedere dall’olandese nella prima parte del 2022 (o se preferite da un anno a questa parte) è meritevole di grande attenzione.

Tanto che le quote lo danno comunque favorito, nonostante Fognini sia più avvezzo a giocare sul rosso e nonostante abbia un’esperienza sconfinata tale da collocarlo comunque sempre su un piedistallo quando ci sono partite così importanti da giocare.

L’idea di avanzare almeno al terzo turno, dove al vincitore della sfida in programma oggi non prima delle 16 sul campo 6 toccherà in sorte con ogni probabilità Rafa Nadal, è certamente tra le preminenti nella mente di Fabio, che sente di poter dire ancora la sua al cospetto di avversari disposti a tutto pur di fare strada nel torneo. E l’olandese è perfettamente coincidente con l’identikit del rompiscatole di turno.

BOTIC È IN CRESCITA, FABIO PERÒ SA QUELLO CHE L’ASPETTA

Perché Botic sa il fatto suo e non si accontenterà certo di fare bella figura. Benché sia ancora alla ricerca di un acuto (c’è andato vicinissimo un mese fa a Monaco di Baviera, ritirandosi in finale contro Rune quando era avanti 4-3 nel primo set), la sensazione è che sia uno di quei giocatori con margini di crescita più lampanti.

Da qualche mese ormai è diventato indiscutibilmente il numero uno del tennis olandese, tanto da sfondare la top 30 mondiale e raccogliere unanimi consensi da un po’ tutti gli addetti ai lavori. Per lui la sfida contro Fognini rappresenta un piccolo grande esame, che se superato lo metterebbe nelle condizioni di poter anche azzardare di fare la sorpresa nell’eventuale (probabile) sfida contro Nadal.

Anche perché come spesso gli capita, non essendo stato nel giro dei grandi almeno fino alla fine del 2019, quella contro il ligure sarà per lui una sfida del tutto inedita, nella quale a fare la differenza potrebbero essere anche le condizioni atmosferiche (non viene dato il caldo atteso di questi tempi su Parigi).

Perché Fognini potrebbe sfruttare a suo vantaggio il fatto di giocare a temperature più basse e con condizioni più fresche, quindi con la palla più pesante e la necessità di darle traiettorie più insidiose e ficcanti. Cosa che magari a Van de Zandschulp potrebbe rivelarsi meno semplice del previsto: la sua prima di servizio è al livello dei top, ma con la seconda l’olandese fa assai più fatica e in risposta Fognini potrebbe fargli male, guadagnando campo e mettendolo nelle condizioni di dover giocare sempre in rimessa.

È una chiave di lettura che ci può stare, al netto di un talento che vede Botic in grado di mettere alle corde gli avversari soprattutto nelle giornate in cui funziona il dritto. Fabio ha l’esperienza per saperlo addomesticare, ma la seppur buona prova offerta contro Popyrin (dove ha salvato 6 palle break, concedendone una sola al rivale) da sola potrebbe non bastare per imporre la propria legge.

IL FUTURO NON DEVE DIVENTARE UN PROBLEMA

Il 35enne di Arma di Taggia sa perfettamente che occasioni come queste non capiteranno più tanto di frequente negli anni a venire. E il fatto di aver avuto due giorni di tempo per recuperare potrebbe in qualche modo favorirlo al cospetto di un avversario più giovane di 8 anni ma soprattutto dimostratosi particolarmente avvezzo agli sforzi (ha già disputato 30 match in stagione: 18 vittorie e 12 sconfitte il suo ruolino di marcia).

Incalzato al riguardo, Fognini ha spiegato di non pensare ancora al momento del ritiro, ma anzi di volersi godere questo ultimo scorcio di carriera e farlo possibilmente da protagonista.

So bene che la carta d’identità non mente, ma mi sento in ottima forma e spero di poter andare avanti ancora per un po’. L’impegno con il doppio è gratificante e non rappresenta un peso, ma anche in singolare vorrei fare di nuovo qualcosa di importante prima di prendere altre strade. Parigi è un torneo sempre particolare: con questa fanno 14 edizioni alle quali ho preso parte e sento di avere ancora qualche altra cartuccia da sparare. L’esordio contro Popyrin è stato incoraggiante, al di là della vittoria ottenuta in tre set che a questi livelli non è per niente scontata. Van de Zandschulp è un giocatore molto ostico, ma cercherò di giocare al mio meglio per superarlo. Speriamo solo che mercoledì mattina, quando mi alzerò dal letto, non sentirò troppi dolori….

Una battuta, certo, ma anche una presa d’atto che qualche compromesso a questa età va necessariamente fatto. Fognini però non vuol smettere di sognare: con una vittoria tornerebbe stabilmente tra i primi 50 al mondo, e anche se Parigi non gli ha mai sorriso troppo (miglior risultato i quarti ottenuti nel 2011, battuto da Djokovic) non è il tipo da arrendersi tanto facilmente.

(Credits: Getty Images)

Template News
Post
Fonte della news
SN4P
Sport di Riferimento
Tennis