Il Giro d’Italia 2022 è arrivato alle ultime due tappe e la lotta per il “Trofeo Senza Fine”, dedicato al vincitore della corsa rosa, è ancora molto incerta. Andiamo ad analizzare l’altimetria delle ultime due giornate di corsa.
La penultima tappa è la tappa regina per eccellenza: San Pellegrino, Pordoi e l’arrivo al Fedaia sono garanzia di spettacolo!
Difficile, però, aspettarsi attacchi da lontano: il falsopiano che collega la fine della discesa del Pordoi e l’inizio della salita del Fedaia non aiuta possibili azioni di lungo raggio. Probabilmente la salita finale sarà decisiva: anche senza il passaggio attraverso i Serrai di Sottoguda, colpiti dalla tempesta Vaia del 2018, l’arrivo alla Marmolada non è affatto banale. Infatti, da Malga Ciapela iniziano sei chilometri con una pendenza media superiore al 10%: l’arrivo al lago Fedaia è scenografico quanto impegnativo!
L’ultima tappa è una cronometro di 17 km. La Verona – Verona ricalca il percorso mondiale del 1999, anche se verrà affrontato in senso inverso. La cronometro è arricchita dalla salita delle Torricelle: la stanchezza accumulata nelle 20 tappe precedenti si farà sentire e le sorprese possono essere dietro l’angolo!
La grande domanda che si stanno ponendo gli appassionati di ciclismo è la seguente: basterà il Fedaia per decidere il vincente del Giro o servirà la cronometro finale per decretare il vincitore?
Nel weekend avremo la risposta definitiva!
(Credits: Getty Images)