ROLAND GARROS ALCARAZ-KHACHANOV: PERICOLO RUSSO PER IL FENOMENO DI MURCIA

Submitted by Anonymous on Sun, 05/29/2022 - 15:28
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Redazione
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Carlos Alcaraz è un ragazzo in missione. L’hanno capito ormai in tutti gli angoli del pianeta, perché vedono quando gioca con quanta garra, forza e determinazione riesce a mettersi in gioco, spesso riuscendo a rimettere in piedi anche partite che nella maggior parte dei casi sarebbero già andate.

Carlos sa il fatto suo, benché appena 19enne, e Carlo ha soprattutto un obiettivo in testa: diventare in fretta il miglior giocatore del circuito, cosa che è anche piuttosto comprensibile alla sua età, quando i sogni si mescolano facilmente con i desideri. A Parigi, dove è al primo ballo in carriera, ha visto la morte in faccia contro Ramos-Vinolas, ma s’è rimesso in carreggiata quando ormai la macchina era già nel fosso da un pezzo.

Però ha capito l’antifona e non a caso nel turno successivo, opposto all’unico collega capace di batterlo nel corso della stagione sul rosso, ha fatto vedere di essere maturo il giusto per meglio comprendere i propri errori. E al figlio di Petr non ha lasciato scampo: lo ha messo in un angolo, gli ha impedito di fare il proprio gioco, semplicemente gli ha dimostrato che il più forte tra i millennials è lui, e non solo perché lo dicono i numeri del ranking ATP. Dove continua a salire e dove a detta di molti potrebbe anche chiudere l’anno da numero 1, di sicuro nella Race (ma se continua così è difficile pensare a un copione differente), forse però anche nella classifica mondiale.

QUANTO C’È DI FERRERO IN QUESTO ALCARAZ

Meglio non distrarsi troppo, però, giunti in coda a una prima settimana parigina tutto sommato pari alle attese. D’accordo, lo spavento del secondo turno è già stato consegnato ai posteri, ma contro Karen Khachanov il rischio potrebbe essere quello di prendere sottogamba un rivale che sulla carta non è in grado di togliere il sonno al murciano, che pure dovrà in qualche modo adattarsi a un avversario che non ha mai affrontato prima in carriera.

Ci siamo allenati insieme solo una volta, però ho visto diverse partite recenti che ha giocato e so più o meno cosa posso aspettarmi da questo match. Di sicuro sarà duro, perché Karel è un giocatore che sa come far correre gli avversari. Ma a me piacciono questo tipo di sfide e sono contento di avere la possibilità di giocarle.

Alcaraz è il primo tennista da 16 anni a questa parte a raggiungere il quarto turno al Roland Garros dopo aver compiuto appena 19 anni (l’ultimo fu Djokovic).

Vuol dire che sto facendo bene? Si, in effetti i risultati stanno dicendo questo. Ma non mi monto la testa o non penso certo di essere già arrivato al top solo perché ho vinto le mie prime tre partite a Parigi. C’è bisogno di lavorare a fondo per continuare a salire e a guadagnare fiducia e considerazione. Una cosa però la voglio dire: se sono arrivato fino a questo punto, molto del merito lo devo a Juan Carlos Ferrero, che mi segue sin da quando ero un adolescente e che mi sta trasmettendo tutta la sua carica, la sua passione e i suoi insegnamenti. E in questi giorni mi è utile perché lui ha vissuto questo torneo e queste situazioni tante volte, e so che posso fidarmi.

TUTTI FANNO IL TIFO PER LA SEMIFINALE DEI SOGNI

Alcaraz viaggia spedito verso una seconda settimana che promette scintille, nella quale con ogni probabilità il rivale nei quarti risponderà al nome di Sascha Zverev (che parte nettamente favorito contro Zapata Miralles, una delle rivelazioni del torneo). Poi, qualora dovesse andare ancora avanti, in semifinale arriverà probabilmente lo scoglio più duro, cioè uno tra Nadal e Djokovic, che pure il murciano ha già battuto in questa stagione nella settimana magica vissuta a Madrid a inizio mese.

Tutto il mondo della racchetta confida in una semifinale grandi firme, anche se tra il dire e il fare ci passa sempre il mare. La reazione mostrata contro Korda, però, dimostra che Carlos è pronto e ben concentrato sul lavoro che deve fare: avrebbe potuto farsi condizionare dai rischi patiti nel secondo turno per andare incontro a un altro match di difficile soluzione, invece s’è messo in testa di mandare un segnale forte a se stesso, prima ancora che agli altri, e ha centrato pienamente l’obiettivo.

Stasera sul Chatrier avrà l’occasione per dimostrare una volta di più tutto il suo potenziale, mandando al contempo altri segnale a un mondo che l’attende ormai alla stregua del nuovo vate della racchetta. Per i passaggi di consegne è forse ancora presto, ma per mettere le mani su uno slam i tempi sembrano già maturi.

(Crtedits: Getty Images)

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