ROLAND GARROS NADAL-DJOKOVIC: EPISODIO 59 DI UNA SAGA EPOCALE

Submitted by Anonymous on Tue, 05/31/2022 - 07:45
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Redazione
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Bisogna andarci sempre cauti quando di mezzo ci sono mostri sacri del calibro di Rafael Nadal e Novak Djokovic. Perché sbagliare pronostico o sensazione è un attimo: quando pensi al serbo favorito d’obbligo alla vigilia della 59esima sfida della saga più longeva del tennis moderno devi sempre fare i conti con la resilienza e la straordinaria forza d’animo di un maiorchino che non conosce il significato della parola “resa”.

Vero è che Nadal arriva all’incrocio col numero uno del mondo con le pile un po’ scariche e quel maledetto piede sinistro che continua a dargli tormento, ma davvero qualcuno si sorprenderebbe se dovesse mettere nel sacco il rivale di sempre? Il bello del tennis è che di scontato non c’è nulla.

Anzi, forse una cosa sì, almeno a ben vedere la prima parte di 2022: gli infortuni ricorrenti di Sinner, che si morderà i gomiti pensando al tabellone che avrebbe trovato sulla sua strada (quasi un’autostrada verso la finale).

Quello di cui né Rafa e tantomeno Nole possono dire di poter usufruire, se è vero che dopo la sfida fratricida del programma serale di martedì (ore 20,45 sul Philippe Chatrier) in semifinale chi la spunterà troverà con ogni probabilità Carlos Alcaraz, forse il vero favorito per la vittoria finale. Uno che potrebbe essere benissimo loro figlio: con Rafa ci passano 17 anni, con Nole poco più di 16. Un’epoca intera, insomma, destinata peraltro (forse) a concludersi proprio nella notte parigina.

RAFA, MA DAVVERO PENSI CHE SIA L’ULTIMA?

Nadal non è mai parco di parole, specie quando gli mettono un microfono davanti. E stavolta c’è andato giù un po’ più pesante del solito:

Ogni giorno penso che quello che ho davanti potrebbe essere il mio ultimo match in questo torneo. Magari se perdo con Djokovic lo sarà per davvero. E forse non soltanto al Roland Garros.

Frase che buttata lì, in mezzo a tante parole pronunciate tra una risposta e l’altra, magari avrebbe avuto minore eco. Solo che tutti i media del mondo l’hanno selezionata per provare a mettere in guardia gli appassionati sul fatto che stavolta Rafa potrebbe anche dire basta una volta per tutte. Non che fosse la prima volta che dalla sua bocca è uscita una simile battuta: di infortuni seri Nadal ne ha subiti a iosa in carriera, ma a 36 anni da compiere tra 3 giorni la sensazione è di trovarsi davvero a un bivio.

Da qui a pensare di appendere la racchetta al chiodo, però, onestamente ce ne passa: davvero a parlare è stata la stessa persona che 4 mesi fa esatti trionfava a Melbourne, reduce da 7 mesi di stop forzato dal campo? Magari è solo un modo (legittimo) per mettere le mani avanti e ricordare a tutti che Rafa a Parigi c’è andato per provare a vivere alla giornata, consapevole di una condizione lontana da quella desiderata.

E quello visto contro Auger-Aliassime è un Rafa che inevitabilmente rischia di pagare dazio contro la miglior versione 2022 offerta da Nole, tornato prepotentemente sulla scena grazie al successo agli Internazionali d’Italia, nonché unico tennista in grado di avanzare nei primi 4 turni al Roland Garros senza concedere un set agli avversari. Una maestosa prova di forza che una volta tanto lo propone su Chatrier come logico favorito, seppur opposto al più grande giocatore di sempre mai visto sul centrale parigino.

DJOKOVIC È LANCIATISSIMO, MA NON SI FIDA DEL RIVALE

Nole è in gran spolvero, ma non così ingenuo da cantare vittoria prima del tempo. Anche se il fatto di giocare di sera potrebbe rivelarsi per lui un gran bel vantaggio: la palla sarà più pesante, i colpi andranno calibrati meglio, e paradossalmente con ridotta velocità è più probabile che a pagare dazio sia lo spagnolo, anziché il serbo.

Che ha liberato di nuovo il suo potente dritto, annichilendo agli ottavi un rivale come Schwartzman che sulla terra sa il fatto suo. A Parigi quella con Rafa è ormai una classica senza tempo: dal primo precedente del 2006 a quello in programma in serata ne sono già intercorsi 9, con 7 vittorie di Nadal (le prime sei nel 2006, 2007, 2008, 2012 in finale, 2013 e 2014 di nuovo in finale, quindi l’ultima sempre nell’atto conclusivo dell’edizione autunnale del 2020) e due affermazioni di Djokovic, quella nei quarti nel 2015 (con Rafa in condizioni fisiche precarie) e quella nella semifinale della scorsa edizione, che rimane anche l’ultima volta in cui i due si sono affrontati in una sfida ufficiale.

Solo al pensiero che quella alle porte possa davvero essere l’ultima scende una lacrima sul volto di qualsiasi appassionato. Certo Nadal, reduce da un avvio di 2022 senza eguali (21 vittorie di fila, miglior striscia di partenza della sua carriera), sente che qualcosa gli sta per sfuggire definitivamente dalle mani. E comunque avrà tutto il tifo del Chatrier dalla sua parte, in quello che per lui è davvero il salotto di casa, pensando anche al mirabolante score di 109 vittorie e tre sole sconfitte raccolte in tutta la sua lunga parabola parigina dal 2005 a oggi.

La Spagna della racchetta brama una semifinale con Alcaraz, quasi alla stregua di un passaggio di consegna. Tutto il mondo del tennis attende solo di assistere a un’altra meravigliosa partita tra due dei più grandi giocatori di sempre. Ben sapendo che Nole è il grande favorito, ma che scommettere contro Rafa è sempre un azzardo.

(Credits: Getty Images)

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