PRIMAVERA ROMA-INTER: DE ROSSI CONTRO CHIVU PER L'ULTIMA IMPRESA

Submitted by Anonymous on Tue, 05/31/2022 - 12:17
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Redazione
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La meglio gioventù s’è data appuntamento a Reggio Emilia. Che da anni ormai è teatro dell’atto conclusivo del campionato Primavera, perché alla Lega Serie A fa comodo affidare tutta l’organizzazione a Master Group (che fa capo tra gli altri a Giovanni Carnevali, che come è noto del Mapei Stadium ha le chiavi nel taschino), e dopotutto sembra un segno del destino che a soli 9 giorni di distanza dalla festa scudetto del Milan ci saranno altri coriandoli tricolori pronti a svolazzare sopra il manto erboso emiliano.

A contendersi il trofeo, però, non ci sarà la squadra rossonera: una milanese c’è, l’Inter di Christian Chivu, ma la vera favorita è la Roma di Alberto De Rossi, che sogna un’uscita con tutti gli onori del caso dopo 19 anni di onorata militanza sulla panchina della prima squadra giovanile giallorossa.

Il papà di Daniele insegue il quarto scudetto della sua carriera dopo quelli vinti nel 2005, 2011 e 2016, con ogni probabilità anche l’ultimo dal momento che il suo futuro è già stato delineato, pronto a passare il testimone a Federico Guidi, tecnico della Fiorentina vice campione d’Italia 2017 quando perse la finale proprio contro l’Inter. Che lo scudetto se l’è cucito anche nella stagione successiva (sempre battendo la Viola in finale) e che è andata a un passo dal cucirselo nuovamente sul petto nel 2019, battuto a Parma dall’Atalanta. E che forse in questa finale nemmeno doveva esserci, almeno per quanto detto dai primi 76’ della semifinale contro il Cagliari.

PAZZA INTER, MA CON TALENTO E GRANDE QUALITÀ

L’incredibile rimonta interista, da 0-3 a 3-3 nel giro di un quarto d’ora scarso di partita, è l’emblema di un’annata vissuta sempre sulle montagne russe. “Pazza Inter” in questo caso calza a pennello: Chivu non ha mai convinto del tutto la dirigenza nerazzurra, che più volte è stata sul punto di avvicendarlo con altri allenatori più esperto e navigati, ma che alla fine ha sempre preferito lasciare il mondo come stava, aspettando semmai il termine della stagione per cambiare il timoniere.

Tra campionato (dove ha chiuso seconda) e Youth League la compagine meneghina ne ha fatta di strada e pure di esperienza, anche se l’incredibile rimonta contro il Cagliari è quanto di più inatteso e sorprendente potesse esserci.

Siamo stati bravi a credere nella possibilità di rimontare, ed è per questo motivo che nell’intervallo ho detto ai ragazzi che dovevano restare calmi, perché anche sotto di tre reti la rimonta era ancora possibile. Una volta corretti certi errori, poi è prevalsa su tutto la voglia di non arrendersi e di spingersi oltre i propri limiti. Chiaro che la Roma parte favorita: ha dominato la stagione regolare, è la squadra più forte e merita rispetto. Ma in una partita secca può succedere di tutto.

E magari anche nelle scelte del tecnico, che ha avuto 24 ore di tempo in meno rispetto a De Rossi per preparare la sfida, quanto visto nei secondi 45’ potrebbe suggerire delle novità nell’undici iniziale. Ad esempio è difficile tener fuori Fabio Abiuso, l’eroe della semifinale e autore di una doppietta, che potrebbe far coppia in avanti con uno tra Valentin Carboni e Zuberek (ma c’è anche il lettone Jurgens, ex della gara, che scalpita). Per il resto fari puntati su Cesare Casadei, il centrocampista col vizio del gol (16 tra campionato e coppe), già in odore di esordire in prima squadra.

LA ROMA VUOL CONFERMARSI LA PIÙ FORTE

Se davvero sarà l’ultima panchina in carriera (e salvo sorprese lo sarà), Alberto De Rossi non avrebbe potuto scegliere partita migliore per chiudere la sua meravigliosa parabola di allenatore.

Sentiamo la responsabilità della sfida perché veniamo da una stagione eccelsa, dove però nulla avrebbe lo stesso valore se non dovesse arrivare lo scudetto. L’Inter c’è stata sempre dietro fino alla fine, non ha mai mollato e pertanto mi aspetto una gara dura, anche se noi proveremo a rendere loro la vita difficile. Ho tutta la rosa a disposizione e non è poco, e di questo sono grato al nostro staff medico. Si affrontano due grandi realtà a livello giovanile e sarà comunque una partita da ricordare.

La Roma può disporre di una rosa granitica e di un reparto arretrato di provata esperienza dove gli esterni Feratovic e Ndiaye (entrambi classe 2002) garantiscono un grande apporto in entrambe le fasi. Fari puntati sul capitano Tripi, autore del gol del vantaggio nella vittoriosa semifinale contro la Juve (2-0, seconda rete di Vicario), e sul trequartista Volpato, già a segno con la prima squadra in Serie A contro il Verona.

E poi guai a dimenticare il portiere Mastrantonio, classe 2004, tra i prospetti più luminosi per l’avvenire anche in chiave azzurra, così come il mediano Faticanti, già nel giro dell’Under 19. I due precedenti stagionali hanno visto la Roma imporsi 1-0 a Milano nella gara d’andata (rigore di Riccardi) per poi dividersi la posta (1-1, vantaggio nerazzurro con Casadei, pari di Voelkerling Persson). Non si terrà più conto dei piazzamenti della stagione regolare: in caso di parità al 90’, tempi supplementari e se necessario calci di rigore. Fischio d’inizio alle 20,30, diretta su Sportitalia.

ROMA-INTER, LE PROBABILI FORMAZIONI

ROMA (3-4-1-2): Mastrantonio; Missori, Vicario, Tripi; Feratovic, Satriano, Volpato, Ndiaye; Faticanti; Rocchetti, Cherubini. All.: De Rossi.

INTER (4-3-1-2): Rovida; Silvestro, Hoti, Moretti, Carboni F.; Fabbian, Sangalli, Casadei; Peschetola; Abiuso, Carboni V. All.: Chivu.

ARBITRO: Giordano.

(Credits: Getty Images)

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