Rafa Nadal era allo Stade de France sabato 28 maggio, quando il Real Madrid ha vinto la Champions League in finale contro il Liverpool e il giorno successivo tutti i quotidiani spagnoli celebravano la “Decimocuarta”, cioè la quattordicesima “coppa con le orecchie” dei blancos. Ecco, oggi il numero dei sogni del maiorchino è lo stesso della sua squadra del cuore, 14, che nel suo caso sarebbe pari ai titoli conquistati al Roland Garros. Fino alle ore 15 sarà ancora fermo a 13, poi gli toccherà battere Casper Ruud per tornare il re di Parigi dopo il successo di Djokovic nella scorsa stagione.
FINALE ROLAND GARROS NADAL-RUUD RAFA DA LEGGENDA
Rafa Nadal è già una leggenda ed è un privilegio che capita a pochi atleti in attività. Il suo record più strabiliante è il numero di Slam: sono 21 e oggi possono diventare 22, un obiettivo che lo metterebbe al riparo per almeno qualche mese dall’eventuale aggancio di Novak Djokovic, fermo a quota 20. La fuga dall’attuale numero 1 al mondo e da Roger Federer è cominciata a inizio anno in Australia, ma adesso può assumere contorni ancora più netti e considerati i problemi di Nole e la mancanza di continuità dei big della new generation, Medvedev, Zverev e Tsitsipas, certificherebbe che al momento il migliore tennista del pianeta è ancora lui, malgrado i 36 anni.
FINALE ROLAND GARROS NADAL-RUUD RAFA TERRA MIA
Chissà se Rafa Nadal conosce “Terra mia” di Pino Daniele, sono versi che raccontano ben altro e non hanno nulla a che vedere con lo sport o la competizione, ma è quella parola, terra, che suggerisce l’accostamento, perché è da sempre la superficie preferita dello spagnolo e, a parte l’anomalo 2020, con tornei cancellati o rimandati a causa del covid, questa è la prima volta che si presenta a Parigi senza aver ottenuto un trionfo sul rosso in precedenza. Motivo in più per alzare il trofeo al cielo, anche se il 2022 è stato tutt’altro che avaro per Nadal che, anzi, ha cominciato l’anno tra lo scetticismo visto il rientro dopo un lungo stop e ha fatto ricredere tutti con venti vittorie di fila e tre titoli, Melbourne, Australian Open e Acapulco.
FINALE ROLAND GARROS NADAL-RUUD LA TRAPPOLA PER RAFA
Rafa Nadal è stato fortunato in semifinale, perché Zverev lo stava facendo soffrire ed è stato costretto al ritiro per un brutto infortunio. Prima, però, aveva eliminato Auger-Aliassime e Djokovic, nonché, senza perdere set, anche Thompson, Moutet e Van de Zandschulp. Adesso si trova di fronte a Casper Ruud che ha giocato le Finals lo scorso autunno, è il numero 8 al mondo, eppure non era mai arrivato oltre gli ottavi di uno Slam e adesso ha la possibilità di giocarsi il titolo. Lo fa dopo aver già trionfato due volte sul rosso in questa stagione, a Buenos Aires e Ginevra, con una serie aperta di dieci vittorie di fila. A Parigi, a onor del vero, ha avuto la strada spianata dal tabellone che gli ha concesso la chance di sfidare solo avversari dietro di lui nel ranking, ma nessun semi-sconosciuto, avendo fatto fuori uno dietro l’altro Tsonga, Ruusuvuori, Sonego, Hurkacz, Rune e Cilic, vincendo 3-0 solo contro il finlandese e soffrendo soprattutto contro l’azzurro che lo ha costretto al quinto set dopo essere andato avanti 2-1. La sfida con Nadal è un inedito e per questo ancora più affascinante: a Miami, superando Zverev, Ruud ha dimostrato di poter dire la sua anche contro i big ed è per questo che Rafa dovrà fare attenzione, perché il norvegese è un combattente, forte anche sul piano atletico oltre che mentale proprio come lui, e potrà sopperire così all’evidente gap tecnico.
(Credi: Getty Images)