NATIONS LEAGUE ITALIA-UNGHERIA: I GIOVANI AZZURRI A CACCIA DI CONFERME

Submitted by Anonymous on Tue, 06/07/2022 - 15:16
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Redazione
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Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani. Massimo D’Azeglio pronunciò questa frase oltre 160 anni fa, ma a uno sguardo un po’ più attento sembrerebbe davvero non conoscere età, perché in fondo c’è sempre qualcosa da ricostruire, anche quando di mezzo ci va lo sport. E Roberto Mancini quella frase deve un po’ sentirla tatuata sulla sua pelle, se già ha dovuto conviverci quattro anni fa quando sedette per la prima volta sulla panchina della nazionale.

Mai però avrebbe pensato di doverla far sua nuovamente, complice la sciagurata eliminazione da Qatar 2022 che ha accelerato bruscamente e senza alcuna scelta il percorso di rinnovamento del nuovo corso azzurro. Con la Germania il Mancio ha fatto l’Italia, ma sa perfettamente che la strada per “fare gli italiani” è lunga e tortuosa. Contro l’Ungheria stasera al “Dino Manuzzi” di Cesena (fischio d’inizio alle 20,45, diretta su Rai Uno) l’occasione sarà buona per fare un ulteriore step in direzione di dove si vuole andare.

E sarà ancora una volta un’Italia giovane e per certi versi sperimentale a tentare di alleviare il caldo di questo primo scorcio di giugno, decisa a mettersi in mostra contro un avversario che un po’ di Italia ce l’ha nel sangue, se è vero che il CT dei magiari risponde al nome di Marco Rossi, uno che è scappato dall’Italia perché per allenare avrebbe avuto bisogno di portare soldi (no, non è uno scherzo) alla società che gli offriva un posto in panchina. Vecchi e purtroppo ancora attuali vizi di italica virtù: poi però ci si lamenta solo quando non si va ai mondiali, e questo la dice lunga sulle difficoltà reali con le quali si ritrova a combattere Mancini.

MANCIO LANCIA GNONTO, MA SENZA METTERGLI FRETTA

Che stasera continuerà le sue rotazioni con vista sul futuro, dando una chance dal primo minuto a quel Willy Gnonto che sembra uscito dalla fabbrica di cioccolato (come simpaticamente gli cantano i tifosi dello Zurigo), ma che in realtà ha saputo sfruttare l’occasione e vorrebbe fare altrettanto anche al suo secondo gettone di presenza in azzurro.

Per l’età che ha è molto bravo, e soprattutto ha caratteristiche tecniche e tattiche che possono consentirgli di fare sia l’esterno d’attacco che la prima punta, anche se sulle corsie esterne si trova meglio. Ma non mettiamogli troppa pressione, lasciamolo crescere senza fretta. Giocherà perché lo merita e perché non abbiamo un giocatore con quelle stesse caratteristiche tecniche nella nostra rosa.

Mancini stasera rivoluzionerà l’undici di partenza: Donnarumma ha un dito lussato ma ci sarà e per la prima volta vestirà la fascia di capitano al braccio. Dietro non resterà nessuno di quelli visti all’opera con la Germania: Di Lorenzo e Spinazzola sugli esterni, Mancini e Bastoni al centro. Cristante è l’unico superstite in mediana (d’altronde mancano Jorginho e Verratti) con Locatelli e Barella pronti a riprendere posto ai suoi lati, mentre in avanti, detto di Gnonto, riecco Raspadori, con Scamacca a sua volta confermato al centro.

Gianluca è giovane e ha disputato quest’anno il suo primo campionato di A da titolare, per cui gli va dato il tempo per diventare grande. Non ha mai segnato nelle prime 4 gare in nazionale? Il gol arriverà, deve stare tranquillo. Senza un play a disposizione, è normale andare a ricercare più spesso la profondità, perché non abbiamo le nostre solite caratteristiche di palleggio in mezzo al campo. Ma si può giocare in tanti modi, l’importante è capire come e quando farlo bene.

L’EMOZIONE DI ROSSI OPPOSTO ALL’AMICO MANCIO

L’Ungheria di Marco Rossi è specializzata in vittime illustri: l’ultima è stata l’Inghilterra, battuta grazie a un rigore (netto) segnato da Szoboslai a una manciata di minuti dal termine. Rossi ha trovato nella terra magiara quella fiducia e quella considerazione che in Italia sentiva ormai di aver perduto: il Mancio lo conosce bene perché ci ha giocato assieme alla Sampdoria, e non a caso parole al miele non sono mancate in una vigilia che per il tecnico non è come le altre.

Affrontare l’Italia è sempre qualcosa di speciale, e per di più con Roberto dalla parte opposta delle panchine lo sarà ancora di più. Non vedere l’Italia al mondiale è stato uno shock, ma bisogna considerare che il livello si è alzato ovunque e la fortuna spesso incide tanto nelle pieghe di certi cicli. Noi teniamo molto alla Nations League perché è grazie ad essa se siamo riusciti a qualificarci per Euro 2020, e dopotutto affrontare squadre così importanti aiuta a crescere più in fretta. La vittoria sull’Inghilterra ci ha dato fiducia e ci ha detto che siamo sulla strada giusta. Non mi fido dei cosiddetti “giovani” che schiererà l’Italia: la qualità abbonda e per noi non saranno 90’ facili, ma sarà sicuramente un bel test.

Poche le novità di formazione rispetto alla gara di sabato scorso: per Rossi, che s’è definito orgoglioso nel poter competere in un girone così di alto livello, la scelta è minore, ma le motivazioni comunque al massimo.

ITALIA-UNGHERIA, LE PROBABILI FORMAZIONI

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Mancini, Bastoni, Spinazzola; Locatelli, Cristante, Barella; Gnonto, Scamacca, Raspadori. All.: Mancini,

UNGHERIA (3-4-2-1): Dibusz; Lang, Orban, At. Szalai; Sallai, Styles A. Nagy, Z. Nagy; Szoboszlai, Schon; Ad. Szalai. All.: Rossi.

ARBITRO: Scharer (Svizzera).

(Credits: Getty Images)

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