NATIONS LEAGUE GERMANIA-ITALIA: MANCINI PENSA A QUALCHE NOVITÀ

Submitted by Anonymous on Tue, 06/14/2022 - 17:20
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Redazione
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Quattordici giorni fa il cantiere Italia era parecchio indietro. C'erano macerie dappertuto e opinioni di diffuso scetticismo, ben amplificate dalla scoppola di Wembley con l'Argentina che ha posto fine a un capitolo tanto bello, quanto finito ben oltre i tempi previsti. Perchè la ferita è rimasta ancora aperta, e impiegherà mesi (forse anni) per rimarginarsi.

Ma quattordici giorni dopo l'orizzonte è decisamente più sereno: le prime tre gare di Nations League hanno mostrato il volto migliore della nazionale che verrà, imbattuta dopo la tornata d'andata e chiamata ora a chiudere bene la finestra di giugno nella trasferta di Monchengladbach, dove l'avversaria è di quelle che evocano suggestioni e ricordi, ma di certo non resterà a guardare e tantomeno prestarsi alle velleità di riscossa immediata degli Azzurri.

Che Mancini, giusto per non perdere l'abitudine, lancerà ancora una volta in versione sperimentale: lo impone il calendario fitto di fine stagione, lo impone anche la necessità di testare quante più soluzioni in vista di un rinnovamente che non deve più aspettare, perché il futuro è adesso e sebbene le partite che contano per davvero arriveranno a marzo del 2023 portarsi avanti col lavoro non guasta mai. Soprattutto quando i test sono di valore.

MANCINI PENSA A UN'INEDITA (MA NEANCHE TROPPO) DIFESA A TRE

A Wolverhampton è mancato solo il gol, particolare non proprio di secondo conto, ma meno rilevante pensando alle macerie dell'ultima notte inglese della nazionale, datata 10 giorni. La giovane Italia ha fatto un altro passo avanti, necessariamente da certificare al cospetto di una Germania che a sua volta deve premere il piede sull'acceleratore dopo tre pari consecutivi che hanno seminato poche luci e qualche ombra. Dieci giorni fa a Bologna ci pensò Kimmich a rimettere le cose a posto dopo che la prima sfuriata di Gnonto aveva propiziato il gol di Pellegrini.

Stasera sarà un'altra storia, e forse anche a livello tattico: l'idea di un passaggio al 3-4-3 stuzzica il commissario tecnico, che sin qui la difesa a tre l'ha utilizzata solo in fase di possesso quando le cose filavano via che era un piacere (lo Spinazzola versione ala di Euro 2020... e chi se lo dimentica?). Una soluzione più offensiva per cercare di sorprendere l'undici di Flick, che se attaccato va spesso e volentieri in ambasce, come anche la gara del Dall'Ara ha dimostrato.

La difesa a tre Mancini l'ha provata nella rifinitura, dove s'è capito che probabilmente è arrivata l'ora di assistere al debutto di Luiz Felipe, schierato in coppia con Mancini e Bastoni che tornano dal 1' dopo il turno di riposo concesso loro contro l'Inghilterra. Dovesse perseguire questa strada, il Mancio alzerebbe Calabria e Spinazzola sugli esterni, con Barella e Cristante in mezzo al campo e il tridente "piccolo" con Politano, Raspadori e Gnonto.

Dovesse restare ancorato alle abitudini, quindi partire col 4-3-3, Mancini inserirebbe Frattesi al posto di Luiz Felipe, che troverebbe spazio a partita in corso. Difficile, per non dire impossibile, vedere altre soluzioni: appena 72 ore di riposo in coda a un paio di settimane tanto intense richiedono una dose massiccia di turnover, e la giovane Italia ha dimostrato nelle precedenti uscite che pur variando l'ordine degli addendi il risultato (leggi prestazione) non cambia.

QUALCHE DUBBIO PER FLICK, MA L'ITALIA LA TEME

La sensazione è che la scelta del modulo dipenderà anche da quel che faranno gli avversari, a loro volta indecisi se confermare il 4-2-3-1 della gara di Bologna o se passare al 3-4-2-1 con Havertz e Muller alle spalle di Werber, altrimenti sacrificato sull'altare del turnover.

L'Italia sta facendo bene. Hanno una buona squadra e stanno creando i presupposti per costruire la rosa della nazionale dei prossimi anni. Noi siamo più sotto pressione a causa del mondiale di novembre, ma nei prossimi mesi sono certi che andremo migliorando le cose. La nostra ambizione e il nostro obiettivo oggi è quello di raggiungere la final four. Nulla è stato ancora deciso in questo gruppo, tutti sono vicini. Questa è un'altra possibilità per la squadra di crescere ulteriormente in vista dei mondiali e dell'Europeo in Germania del 2024.

Parlare di crescita a Mancini è quasi scontato: lui ha visto rifiorire un corso azzurro dopo la debacle della mancata qualificazione ai mondiale del 2018, ma ora che si ritrova a sua volta a ripartire dopo una simile debacle ammette che la strada è ancora lunga e piena di insidie.

Devo dire che le cose stanno andando un po' meglio del previsto, perché abbiamo avuto segnali positivi da ragazzi giovani che non avevano mai giocato insieme. La personalità mostrata da giovani calciatori che avevano poche partite in nazionale o di altri che non avevano mai giocato, e soprattutto mai affrontato gente abituata a giocare in altri palcoscenici, è stata una cosa bella. La strada però è lunga: non è sempre ripisa, ma c'è tanto da lavorare, perché vogliamo ambire a diventare una squadra forte come quella che ha vinto l'Europeo. Non siamo ancora a quel livello, ma sappiamo come arrivarci.

GERMANIA-ITALIA, LE PROBABILI FORMAZIONI

GERMANIA (3-4-2-1): La probabile formazione: Neuer; Kehrer, Sule, Henrichs; Hofmann, Goretzka, Kimmich, Raum; Havertz, Muller; Werner. All.: Flick.

ITALIA (3-4-3): Donnarumma; Luiz Felipe, Mancini G., Bastoni; Calabria, Barella, Cristante, Spinazzola; Politano, Raspadori, Gnonto. All.: Mancini R.

ARBITRO: Kovacs (Romania).

(Credits: Getty Images)

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