IN GERMANIA IL DECIMO APPUNTAMENTO DELLA MOTOGP

Submitted by marco.dimilia on Fri, 06/17/2022 - 10:58
Hero image
Autore
Redazione
news date
News di tipo evento?
No

Il trono è vacante. È questa la prima immagine della MotoGP a cui non si può non pensare approcciando il Gran Premio di Germania previsto per questo week-end. Il trono è vuoto ed il re è assente, già, perchè Marc Marquez vincitore al Sachsenring per 11 volte – 8 in MotoGP, 2 in Moto2 e una in 125 -, di cui 10 consecutive dal 2010 al 2019, è a casa per risanare il suo omero dopo la quarta operazione affrontata per via dell’incidente di Jerez 2019. Il Cabroncito era riuscito a trionfare qui anche lo scorso anno, quando versava ancora in una condizione fisica non certamente ottimale, aiutato da uno scroscio di pioggia che esaltò la sua proverbiale capacità di adattamento alle situazioni, mettendo in ombra il deficit fisico.

Passando alle caratteristiche del circuito possiamo subito evidenziare delle forti peculiarità. Anzitutto il tracciato tedesco è il più corto presente in calendario, con soli 3671 metri di lunghezza. Ma la verà unicità del circuito è il forte squilibrio di questi poco più che 3km e mezzo, infatti le 13 curve si dividono nel seguente modo: 10 a sinistra e 3 a destra. Dando forma ad una prima parte molto stretta e mista, stile kartodromo, ed una seconda molto veloce. Dalla curva 4 all’uscita di curva 11 le moto restano inclinate sulla lato sinistro per circa 25-26 secondi, ragion per cui la spalla della gomma è sottoposta ad un durissimo lavoro per tutta la durata della gara, andando inevitavilmente incontro ad un consistente consumo. Nella seconda metà della pista, dalla curva 8 in poi, le caratteristiche che permettono di meglio performare sul circuito tedesco sono stabilità, trazione e motore.

 

La sfida

Proprio considerando le qualità tecniche delle diverse case presenti sullo schieramento proviamo a muoverci nel campo delle previsioni. Fabio Quartararo, fresco del secondo posto al Mugello e della vittoria in Catalunya, circuiti in realtà molto temuti da Yamaha per via dei lunghi rettilinei, arriva in sassonia da leader della classifica nonchè da favorito per la gara. Il suo stato di forma sembra amalgamarsi finora alla perfezione col DNA della sua moto. La Yamaha in effetti potrebbe trovarsi molto bene soprattutto nella prima metà della pista, dove la sua proverbiale maneggevolezza asseconderà sicuramente la fluidità che Fabio ha da sempre espresso alla guida. Il motore 4 in linea della M1 potrebbe però pagare uno scotto dai V4 nella seconda metà del tracciato, specialmente all’uscita, in salita, dall’ultima curva che immette sul rettilineo. Ricordiamo inoltre che qui Quartararo ha ottenuto come miglior risultato un terzo posto lo scorso anno.

Ad inseguire l’alfiere Yamaha troviamo, in classifica e nei pronostici, il catalano Aleix Espargaro. Dopo l’errore all’ultimo giro del Gran Premio di casa, dove i festeggiamenti anticipati gli sono costati 3 posizioni, Espargaro pare aver ben superato la disperazione del momento presentandosi qui nuovamente integro e consapevole del grandissimo lavoro svolto fin qui dal suo team e dalla casa di Noale. Con l’Aprilia il pilota di Granollers ha raccolto qui i suoi migliori risultati in carriera, ovvero un doppio settimo posto nel 2017 e 2021. Tuttavia l’enorme passo in avanti tecnico compiuto da Aprilia quest’anno sembra poter proiettare Aleix verso obiettivi di rango più elevato, come testimoniano la vittoria in Argentina ed i 4 podi consecutivi raccolti tra il Portogallo e l’Italia, che avrebbero potuto essere agilmente 5 senza l’abbaglio di Montmelò. Per concludere il capitolo Aprilia, se a Noale sono lanciatissimi verso il sogno mondiale con Aleix Espargaro, nell’altra metà del box continua a progredire il feeling tra la RS-GP e Maverick Vinales, che qui in Germania è il pilota in griglia con più podi, circa quattro (2011, 2013, 2018, 2019).

Situazione più complessa in casa Ducati, dove il decimo appuntamento in calendario rischia già di essere un’ultima chiamata per Pecco Bagnaia. Il torinese, infatti, dopo un inizio di stagione balbettante, che ha visto giungere con un po ritardo il pieno feeling con la nuova Desmosedici GP22, si trova quinto in classifica a 66 punti da Quartararo, protagonista invece di un cammino estremamente lineare costellato anche daimportanti exploit. Lo zero del GP di Catalunya giunto a causa dell’errore di Takaaki Nakagami alla prima curva del primo giro pesa molto. Pecco dovrà quindi tentare di arginare la fuga del francese per rilanciarsi all’inseguimento del titolo. L’ultimo, e unico, oro Ducati su suolo teutonico porta la firma di Casey Stoner nel 2008, a testimonianza di una relazione non ottima tra la moto di Borgo Panigale e la Germania, vedremo se però la GP22, mostratasi molto più duttile rispetto alle sorelle maggiori, saprà invertire questa tendenza sfruttando al meglio la sua cavalleria nel settore conclusivo del tracciato.

In cerca di riscatto anche un altro scudiero Ducati, il riminese Enea Bastianini. Il pilota del team Gresini, infatti, dopo aver raccolto 3 vittorie nelle prime 7 gare, ha rimediato 2 scivolate negli ultimi due appuntamenti, le quali hanno forse un po minato il grande entusiasmo generato nel primo terzo di stagione, dove Enea è sembrato lanciato verso una rincorsa mondiale. Il romagnolo ha gia raccolto due podi in Germania, i quali risalgono però a 2015 e 2016 in Moto3. Lo scorso anno il traguardo venne tagliato in sedicesima posizione.

Da tenere sott’occhio, sempre in orbita Ducati, le due moto del team Pramac guidate da Jorge Martin e Johann Zarco. Lo spagnolo è fresco reduce dall’intervento al tunnel carpale che dovrebbe consentirgli di riguadagnare lo stato di forma fisica ottimale che fino a qui è mancato, nonostante il podio nell’ultimo GP. Zarco, invece, anche lui a podio in Catalunya, tra 125 e Moto2 è salito sul podio tedesco per ben 3 volte, vantando anche una vittoria, così come il suo compagno di squadra.

Per concludere, una menzione per quanto riguarda i piloti Suzuki, casa che a fine stagione abbandonerà il circus del motomondiale. La Gsx-RR, condividendo con la Yamaha la scelta del 4 cilindri in linea, potrebbe trovarsi a suo agio nella prima parte tortuosa del tracciato, oltre a poter contare sui suoi piloti Alex Rins e Joan Mir, entrambi in grado di salire sul gradino più alto del podio nel 2013 e 2016.

 

(Credits: Getty Images)

Template News
Post
Fonte della news
SN4P
Sport di Riferimento
Motociclismo