LA F1 SBARCA IN CANADA. FERRARI IN CERCA DI SOLIDITA'

Submitted by federico.tireni on Fri, 06/17/2022 - 14:13
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Redazione
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Senza soluzione di continuità dal Gran Premio di Baku dello scorso week-end, la F1, a partire da domani, accenderà i motori presso il circuito di Montreal in Canada. Adagiato sull’isola artificiale di Notre-Dame, costruita in occasione delle Olimpiadi 1976, il tracciato canadese venne intitolato nel 1982, poche settimane dopo la sua morte, all’idolo Gilles Villeneuve, eroe di casa. Qui, nel 1978, all’edizione inaugurale del Gran Premio, Villeneuve ottenne il suo primo trionfo in carriera, a bordo della Ferrari 312 T3; e fu sempre una Ferrari, la maledetta 126 C2, che rese tragicamente noto l’appuntamento canadese di quel disgraziato 1982. Didier Pironi, in pole position, a causa di un problema tecnico rimase fermo al momento del via, venendo tamponato dalla Osella di Riccardo Paletti, il quale, scattato dalle retrovie, nella concitazione dei primi momenti di gara, non riuscì ad evitare il contatto con la Ferrari. L’incidente risultò fatale al pilota ventiquattrenne di Milano, che perse la vita in ospedale poche ore dopo il ricovero.

Dal 1982 ad oggi sono ben 4 le modifiche che il tracciato di Montreal ha subito, col tentativo di mettere in sicurezza specialmente la zona del rettilineo, in origine costellato da velocissime chicane, oggi sciolto in una forma molto più lineare e continua, con una sola stretta chicane a smorzare lo slancio dei cavalli sul dritto. Sulla totalità dei suoi 4361m, il tracciato presenta inoltre sia curve ad ampio raggio che lenti tornantini. Il layout impone dunque la necessità di una macchina molto stabile ed allo stesso tempo munita di ottima trazione. Qui le scuderie prediligono solitamente un setting dal basso carico aerodinamico per agevolare lo sviluppo di velocità in rettilineo, scelta che tuttavia va a rendere abbastanza precario il grip in curva facendo diventare fondamentale la gestione dell’usura gomme.

È proprio prendendo spunto da quest’ultimo tema tecnico che approcciamo i pronostici riguardanti il weekend di corse ormai alle porte. Infatti, per quanto riguarda la gestione gomme, la Red Bull sembra essere un passo avanti rispetto alla Ferrari e Verstappen completamente a suo agio nel far fruttare questa caratteristica della monoposto, palesatasi chiaramente nei primi 3 trionfi stagionali dell’olandese: Gedda, Imola e Miami. Nelle tre occasioni, nonostante la grandissima competitività messa in campo dalla Scuderia di Maranello, la Red Bull è sembrata essere più efficace sul passo gara, mostrandosi più dolce con gli pneumatici.

Verstappen arriva dunque sicuramente come favorito alla gara di domenica, nonostante il circuito canadese non gli abbia mai regalato particolari soddisfazioni; il suo miglior risultato risale infatti ad un terzo posto ottenuto nel 2018. Ad ogni modo, di fronte ad una rivoluzione tecnica così fondamentale come quella di quest’anno, le statistiche ci comunicano meno di quello a cui siamo abituati. Il re di Montreal è infatti Lewis Hamilton, che qui nel 2007 agguantò la prima pole e vittoria in carriera, arrivando a contare in tutto 7 successi tra le curve dell’isolotto di Notre-Dame, le stesse di Michael Schumacher. Ma data la complicata situazione del team di Brackley sembra poter essere davvero fuori scala vedere una Mercedes in lizza per la vittoria, a maggior ragione quella del 37enne inglese, la cui presenza al Gran Premio canadese era stata messa in forse dai pronunciati dolori fisici alla schiena riportati dopo lo svolgimento della gara di Baku. Il 7 volte Campione del Mondo nel corso di questa stagione sta fortemente soffrendo il pronunciatissimo porpoising che attanaglia le frecce d’argento, tanto da non aver concluso nessuna gara davanti al proprio compagno George Russel. Il ventiquattrenne è l’unico pilota della griglia ad aver concluso in top5 tutte le gare della stagione, salendo per ben tre volte sul podio, sintomo della capacità di riuscire a tirare fuori il massimo risultato anche in una situazione evidentemente non semplice. Segnali di solidità da non sottovalutare per il futuro.

Ad ogni modo il vero antagonista di Max Verstappen per questa gara, e si spera per tutto il campionato, è il ferrarista Charles Leclerc. Il monegasco, con le sue 6 pole position, ha mostrato ancora al mondo le proprie incredibili doti velocistiche, un talento lucente che fino ad ora non è riuscito a raccogliere quanto meritato per via di suicidi strategici al box e noie tecniche. I due ritiri causati dalla rottura della power unit Ferrari, sommati all’errore di Montecarlo, si fanno sentire infatti nella classifica, dove Leclerc, con due vittorie e due podi all’attivo, ora occupa la terza piazza, a 34 punti dall’olandese ed a 13 punti da un ottimo Sergio Perez. A Maranello è quindi necessario riconquistare positività ma soprattutto l’affidabilità di una monoposto a cui, nonostante eccezionali picchi prestazionali, servono regolarità e salute. Tuttavia gli intoppi e le sfortune finora abbattutisi sui sogni rossi non hanno assolutamente minato la motivazione di Leclerc, il quale, stando alle dichiarazioni, non ha perso ne brio ne slancio e si è detto pronto per lottare fino a quando solo la matematica non lo metterà fuori gioco, rinnovando la fiducia nella sua squadra. In fase di ricostruzione sicuramente anche l’altro alfiere del Cavallino Rampante, Carlos Sainz, che dopo la scorsa stagione sembra aver smarrito quella solida robustezza che gli permise di concludere il 2021 davanti al suo compagno di squadra. Lo spagnolo quest’anno è infatti già incappato in due errori che gli sono valsi altrettanti ritiri (Melbourne e Imola), più lo zero di Baku a causa però di un problema al sistema idraulico dell’impianto frenante. Ricordiamo, infine, che la Ferrari è fino ad ora, con 11 vittorie, la casa più vincente sul circuito intitolato all’indimenticato Villeneuve.

Una variabile fondamentale nel corso del weekend canadese sarà il meteo, sempre poco stabile nei pressi del tracciato. Anche nelle giornata di ieri infatti sono arrivate notizie ed immagini di un violentissimo temporale che ha completamente allagato la pista, mettendo a rischio il normale svolgimento delle sessioni. È infine da valutare la notizia secondo cui la Ferrari sarebbe pronta a sbloccare per la monoposto numero 16 il quarto turbo, mossa che costerebbe al giovane talento di Monte Carlo la penalità di 10 posizioni in griglia di partenza.

Staremo a vedere se le temperature climatiche più basse rispetto agli sciagurati appuntamenti di Barcellona e Baku daranno sollievo al cuore pulsante della F1-75, lasciando Leclerc nella condizione di poter raggiungere ciò a cui anela la sua furia gentile e riconciliando tutto il popolo ferrarista a quelle zampillanti gioie che hanno aperto il Campionato.

In Canada, dunque, per tornare a sorridere ed allontanare bui fatalismi, nel nome di Gilles.

(Credits: Getty Images)

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