QUEEN’S FINALE BERRETTINI-KRAJINOVIC MATTEO A CACCIA DEL BIS

Submitted by Anonymous on Sun, 06/19/2022 - 09:57
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Redazione
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Erba di casa mia, cantava Massimo Ranieri. Erba di casa mia, canta Matteo Berrettini. Che al Queen’s, in omaggio alla Regina Vittoria, ha pensato bene di vestire una volta di più i panni del re: dal giorno in cui ha messo piede sui campi del circolo londinese, storia vecchia ormai di un anno, ha sempre e solo conosciuto successi. Nove partite e altrettante vittorie, con la decima che passa per la sfida con il serbo Filip Krajinovic, già battuto due volte nei due precedenti disputati, famoso sia per le potenzialità di cui dispone, sia per il fatto di aver (suo malgrado) sin qui perso tutte e quattro le finali che ha disputato, tra le quali spicca per importanza quella di Parigi-Bercy del 2017 quando perse in tre set contro Sock. Storia vecchia, passata: l’erba del Queen’s non è stata mai così verde e il giocatore venuto dai Balcani è deciso a prendersi uno scalpo importante al cospetto di quello che (numeri alla mano) è da considerare senza ombra di dubbio il vero specialista di questa nuova generazione di tennisti sulla superficie tanto cara ai britannici. Forse l’unico che può infastidire Djokovic a Wimbledon e (se ci sarà) Nadal, pensando anche al fatto che il serbo numero uno al mondo è stato l’unico capace di batterlo sull’erba da un anno a questa parte.

QUEEN’S FINALE BERRETTINI-KRAJINOVIC IL PERCORSO PERFETTO DI MATTEO

Berrettini al Queen’s ha fatto tutto quello che doveva fare. Ha messo innanzitutto benzina nel motore, che dopotutto era il motivo per il quale s’è presentato a Londra a inizio settimana. Perché l’obiettivo della stagione sull’erba fa rima con Wimbledon, che quest’anno non assegna punti e che pertanto può riservare una marea di occasioni per ogni possibile prospetto sognante. Dopo la vittoria a Stoccarda, torneo di rientro seguito a due mesi di stop per via dell’operazione alla mano destra, al Queen’s il romano è salito di tono: ha concesso un solo set a Kudla, gara difficilissima nella quale è stato davvero a un passo dall’eliminazione, ma che gli è servita soprattutto per capire dove poter lavorare e come abituarsi nuovamente alla battaglia. Poi il resto della settimana è filato via liscio senza particolari problemi, anche se da fuori Matteo fa sembrare tutto facile: Paul e Van de Zandschulp non hanno saputo opporre la giusta resistenza ai colpi di un Berrettini che ha ritrovato una prima ficcante (88% di punti vinti nella semifinale contro l’olandese) e soprattutto una risposta che ha messo spesso in difficoltà l’avversario di turno, profonda e sempre in spinta. Al resto ha contribuito il colpo che più di ogni altro lo ha posto un gradino sopra ai rivali, quel back di rovescio sul quale ha lavorato tanto e che adesso gli consente di variare il gioco con grande facilità.

QUEEN’S FINALE BERRETTINI-KRAJINOVIC OBIETTIVO PODIO ITALIANO ALL TIME

Avrebbe potuto accontentarsi della potenza della prima di servizio e della spiccata abitudine di scendere a rete, ma Berrettini ha fatto capire di voler continuare a crescere e di non voler vivere di rendita. E a chi sostiene che al Queen’s ha trovato rivali “morbidi” lungo il cammino (Krajinovic è addirittura numero 48 al mondo) è bene ricordare che l’erba rimane una superficie di difficile lettura, con pochissimi specialisti e la necessità per la stragrande maggioranza degli atleti di adattarsi in un battito di ciglia. Contro il serbo partirà chiaramente favorito, anche perché i due precedenti disputati in carriera (tutti sulla terra) lo hanno visto prevalere in ambedue le circostanze: nel 2019 a Budapest arrivò un successo in rimonta al terzo set, nel 2021 a Belgrado la vittoria fu più agevole, con due set filati via senza troppi patemi d’animo. Krajinovic ha sorpreso tutti battendo in due set in semifinale il “cugino” croato Cilic, che certo sull’erba si presentava con qualche stelletta in più appoggiata al petto, ma se lo ha fatto è solo perché ha saputo adattarsi meglio a una situazione assai particolare, con temperatura bassa, vento e qualche inciampo dovuto alle bizze del tempo (anche Berrettini ha dovuto spezzare in due parti il proprio match, causa pioggia). Da qui però a pensare che possa realmente mettere i bastoni fra le ruote al romano ce ne passa, a meno che non intervenga qualche fattore extra. Alla vigilia del match Matteo ha fatto capire di sentirsi sufficientemente tranquillo e di star bene: “Sono felice perché un paio di settimane fa non potevo sapere come avrei reagito dopo l’operazione. In realtà sta andando tutto per il verso sperato: contro Van de Zandschulp credo di aver disputato la mia miglior partita dalla data di rientro, nonostante le criticità legate al rinvio e allo stop per pioggia. Mi sento bene, sono in fiducia e voglio concentrarmi sul mio gioco. Non sento la pressione, anche se so che molti si aspettano tanto da me sull’erba dopo i risultati dell’ultimo anno (21 vittorie e una sola sconfitta nei match disputati dal giugno del 2021 a oggi) e di conseguenza c’è un po’ da gestire la tensione, ma è una cosa positiva e che penso di saper reggere bene”. La tavola della Regina, insomma, è imbandita e attende solo di vedere seduto il commensale Matteo: appuntamento alle 14.30 con diretta su SuperTennis TV, con l’obiettivo di conquistare il settimo titolo in carriera e diventare il terzo italiano più vincente di sempre dell’era Open dopo Panatta (10 titoli ATP) e Fognini (9).

(Credit: Getty Images)

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