King Matteo è il re di Londra: al Queen’s Club della capitale del Regno Unito Berrettini ha trionfato per la seconda volta consecutiva vincendo il suo settimo titolo Atp in carriera, il quarto sull’erba, un dato che lo rende uno specialista della superficie, considerando anche la finale raggiunta a Wimbledon l’anno scorso. Ed è proprio in prospettiva Wimbledon che questo successo entusiasma ancora di più, perché con i big in difficoltà, per un motivo o per l’altro, l’azzurro può inserirsi con prepotenza nella lotta per lo Slam che lo proietterebbe nella leggenda dello sport italiano. E pazienza se ci arriverà fuori dalla top ten perché, incredibile ma vero, dopo aver vinto due tornei di fila, Berrettini scivola dal decimo all’undicesimo posto del ranking.
BERRETTINI UN MIRACOLO DOPO L’ALTRO
Il 2022 di Matteo Berrettini era cominciato con due sconfitte in tre gare all’Atp Cup e proseguito con l’eliminazione in semifinale contro Nadal agli Australian Open. Il peggio è arrivato dopo, non tanto per le battute d’arresto, ma per gli infortuni, come quello agli addominali ad Acapulco contro Tommy Paul, e soprattutto quello alla mano destra che lo costrinse prima a rinunciare al Masters 1000 di Miami e poi ad operarsi. Così è rimasto fermo quasi tre mesi, dal 16 marzo all’8 giugno, è tornato in campo e con nove vittorie di fila, striscia ancora aperta, ha portato a casa due titoli, a Stoccarda e al Queen’s. Semplicemente miracoloso.
BERRETTINI AL SETTIMO CIELO DOPO IL QUEEN’S: “QUANTE EMOZIONI”
Matteo Berrettini non ha una bassa autostima, altrimenti non farebbe l’atleta, non vincerebbe e non regalerebbe al pubblico colpi da maestro. Ma neppure lui poteva immaginare di riuscire in questa doppia impresa, che va al di là dei nomi e del ranking degli avversari affrontati, ultimo dei quali Filip Krajinovic, battuto in finale 7-5 6-4. "Sono davvero troppe emozioni – ha detto dopo il successo al Queen’s -. L'ultima cosa che mi sarei aspettato era vincere due tornei di fila dopo un'operazione alla mano destra e tre mesi fuori. Non voglio piangere, cercherò di non farlo. Papà mi ha chiesto se dovesse venire o no. Gli ho detto che comunque sarebbe andata avrebbe comunque avuto un buon ricordo, quindi è venuto". Ha fatto bene, evidentemente. Se fosse arrivato a inizio settimana, il suo sarebbe stato un azzardo: "Facevo fatica, non colpivo bene come prima, e ho detto al team che sarebbe stata davvero dura. Ma forse è perché sono italiano, e noi italiani tendiamo a lamentarci troppo. Ogni volta che arrivo al club qui al Queen’s, prima mi perdo, poi mi trovo nel corridoio dove ci sono tutti i vincitori e vedo me insieme a gente come McEnroe, Connors Becker... È un onore e un privilegio".
BERRETTINI NUMERO 11 DEL RANKING
Matteo Berrettini è il miglior italiano del ranking e lo sarà anche dopo questa settimana, precedendo Jannik Sinner, malgrado la clamorosa uscita dalla top ten. A partire da oggi, infatti, il romano sarà undicesimo e non più decimo, nonostante i trionfi delle ultime due settimane. Tutta colpa del meccanismo di scarto: Berrettini guadagna i 500 punti per la vittoria di quest’anno al Queen’s, ma perde quelli dell’anno scorso, così di fatto la sua è un’operazione a somma zero, anzi con 90 punti in meno, quelli conquistati ad Halle nella scorsa stagione e ora persi, visto che in Germania il torneo del 2022 si è giocato negli stessi giorni del Queen’s. A soffiargli la decima posizione sarà proprio il vincitore di Halle, Hubert Hurkacz, che sull’erba tedesca ha superato l’attuale numero uno, Daniil Medvedev, e a differenza di Berrettini, per lui saranno solo punti guadagnati. Non solo: Matteo non avrà neppure la possibilità di risalire in classifica dopo Wimbledon, considerando che l’Atp ha deciso che il torneo più prestigioso del circuito, per protesta contro la decisione degli organizzatori di escludere atleti russi e bielorussi, si giocherà senza punti in palio.
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