MERCATO NBA PRIMI RUMORS: DRAFT ALLE PORTE, PRENDONO VITA I PRIMI SCAMBI

Submitted by Anonymous on Mon, 06/20/2022 - 12:09
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Redazione
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Le luci del TD Garden si sono spente da poche ore, ma il mondo NBA corre sempre veloce. E adesso guarda con attenzione a ciò che accadrà nella notte italiana tra giovedì e venerdì prossimi, quando al Barclays Center (la casa dei Nets) andrà in scena il Draft 2022, con la recluta da parte delle trenta franchigie della lega dei migliori prospetti in uscita dalle università americane e più in generale da ogni parte del mondo.

Evento sempre molto atteso dagli appassionati che quest’anno si caratterizza anche in chiave italiana, al momento difficilmente Paolo Banchero uscirà da una delle prime tre chiamate, rispettivamente in possesso di Orlando Magic, OKC Thunder e Houston Rockets (quest’ultima è la destinazione più probabile). Ma draft significa anche mercato, perché nelle ore che precedono la chiamata non mancano spazio e modo per provare a imbastire delle operazioni tese a far salire una determinata squadra verso le prime chiamate, magari cedendo a squadre che invece necessitano di giocatori più “pronti” prospetti che altrimenti resterebbero sul groppone, impedendo di arrivare ai profili desiderati.

Insomma, tante chiacchiere che spesso trovano risposta nel varo di trade che hanno la forza di sconvolgere gli equilibri all’interno della lega, come il passato insegna (Kobe scelto dai Seattle Supersonics e poi subito girato ai Lakers ne è forse il caso più eclatante). Ecco perché l’eco delle Finals s’è spenta rapidamente, lasciando immediatamente il posto ai primi affari come se tutto fosse normale. È l’America, bellezza.

DALLAS HA MESSO WOOD ACCANTO A DONCIC (E PUNTA DRAGIC)

Il primo colpo di mercato l’ha messo a segno Dallas, ricevendo da Houston il centro Christian Wood in cambio di quattro elementi (Marjanovic, Burke, Chriss e Brown) sostanzialmente destinati ad essere tagliati dalla franchigia texana. Non una operazione di secondo piano: Doncic aveva un disperato bisogno di un giocatore offensivo in grado di rendere meglio sotto canestro e Wood pare fare proprio al suo caso.

Liberandosi di un centro, benché sia alla ricerca di un sostituto di esperienza (Clint Capela l’ultimo nome saltato fuori, ma occhio anche a Myles Turner), i Rockets hanno aperto spazio per prendere Banchero alla numero 3, avvalorando una tesi già in essere da qualche settimana. Ma le giravolte sono solo all’inizio: Capela piace a Houston (sarebbe un ritorno) perché Atlanta se ne vuole disfare, magari provando ad arrivare a Rudy Gobert, che a Salt Lake City ormai sente di aver fatto il suo tempo, specie dopo l’addio in panchina di Quinn Snyder (e poi con Mitchell tutto questo feeling non sembra esistere da tempo).

I Jazz potrebbero cedere così il centro francese e ricevere la scelta numero 16 al draft e almeno un paio di giocatori tra Collins, Capela e Huerter, che potrebbero rivelarsi utili nel processo di ricostruzione di una squadra uscita con le ossa rotte dall’ultima post season. Su John Collins, però, c’è da registrare anche l’interesse forte dei Portland Trail Blazers, dove Damian Lillard si aspetta rinforzi per ambire una volta tanto a quell’anello per il quale sin qui non è mai stato davvero in grado di lottare, al punto da pensare a più riprese di salutare l’Oregon.

LA QUARTA SCELTA DEI KINGS È LA PIÙ DESIDERATA

Col rinnovo di Jeff Green con i Denver Nuggets ecco che un altro veterano appetibile ha deciso di restare al suo posto, chiudendo sul nascere voci di possibili trade che avrebbero potuto riguardarlo. E mentre Dallas insegue anche Goran Dragic, chi vuol fare le cose in grande è Washington: i Wizards stanno pensando a come supportare al meglio Bradley Beal, che ha sommessamente fatto sapere di essere pronto a esercitare la player option da 36 milioni di dollari. Servirebbe un play come il pane e la scelta della dirigenza potrebbe ricadere su uno tra Shai Gilgeous-Alexander (OKC), Malcom Brogdon (Indiana) e Dejonte Murray (San Antonio).

Ma Washington è anche una delle pretendenti alla chiamata numero 4 al draft di Sacramento, finita nel mirino di altre franchigie (Indiana, New York e soprattutto Detroit): i Kings potrebbero utilizzare Jaden Ivey di Purdue come moneta di scambio per arrivare a qualche prospetto già pronto e più funzionale al proprio gioco, vedi un Jerami Grant che i Pistons sarebbero anche disputati a cedere pur di mettere le mani su Ivey (che farebbe coppia con Cade Cunningham, scelta numero 1 dell’ultimo draft). Indiana potrebbe mettere sul piatto Turner, New York (che vorrebbe disfarsi di Nerlens Noel) ha forse meno carte ma comunque un certo appeal agli occhi del ragazzo.

Ai Kings servirebbe un centro: Kevon Looney dei GSW è più di un obiettivo, ma difficilmente i neo campioni in carica si disferanno del loro lungo, capace di incidere anche nelle pieghe delle Finals. E a proposito di big: tra le grandi d’America, per ora non si segnalano grosse novità all’orizzonte. I Warriors dovranno fare i conti con i rinnovi “salati” di Wiggins e Poole (Looney il sacrificato?), Boston proverà ad allungare le rotazioni mentre i big che saranno free agent avranno tempo per guardarsi attorno.

Zach LaVine dovrebbe rifirmare ai Bulls che gli offriranno il massimo, James Harden pare orientato a restare a Phila, ma con un contratto più breve e flessibile. Westbrook non si muoverà dai Lakrs così come Irving dai Nets, mentre DeAndre Ayton potrebbe effettivamente salutare Phoenix (ci pensano Detroit e Portland). Ma per avere un quadro più preciso, meglio aspettare il draft e vedere se si inneschi una miccia che possa far saltare il banco.

(Credits: Getty Images)

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