CALCIOMERCATO CAGLIARI: STOP ALLE FIGURINE, CON LIVERANI LARGO AI GIOVANI

Submitted by Anonymous on Tue, 06/21/2022 - 12:00
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Redazione
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Stagione da dimenticare per il Cagliari, sceso in Serie B all'ultima giornata dopo un campionato di sofferenza. Sofferenza è la parola chiave per descrivere l'ultima partita in casa di un Venezia già retrocesso: uno scialbo zero a zero, con i veneti vicini al gol in più occasioni rispetto ai sardi, che pure erano consci del tonfo della Salernitana contro l'Udinese. Limiti tecnici ma non solo. Una squadra spenta, senza fiamma si merita la Serie B. E Serie B è stata. Ripartire dalla serie cadetta può essere un modo per rifondare una rosa costruita male, composta più da "nomi" che non da profili tecnici adatti al sistema di gioco dei vari mister succeduti.

L'INDICE DI LIQUIDITA'

Il primo problema che si è presentato alla dirigenza del club sardo si chiama indice di liquidità. Un vincolo imposto dalla Lega Calcio che nella Serie B è più stringente, essendo pari allo 0,7. Per indice di liquidità s'intende il rapporto fra le attività correnti e le passività correnti. In pratica per ogni euro di passivo non ci possono essere meno di settanta centesimi di attivo nelle casse di un club. Per il Cagliari sono necessari ventidue milioni di entrate entro il 22 giugno per portare l'indice di liquidità ad un valore accettabile per l'iscrizione in Serie B, e il calciomercato gioca un ruolo vitale per raggiungere questo obbiettivo.

LE CESSIONI NECESSARIE

Per raggiungere il sopracitato indice di liquidità, sono state necessarie alcune cessioni nell'immediato. La prima in ordine cronologico è stata quella di Vicario, riscattato dall'Empoli per otto milioni con una percentuale pari al 20% per l'eventuale futura rivendita. In seguito, anche Simeone è stato riscattato dal club con il quale ha giocato l'ultima stagione, con l'Hellas Verona che ha sborsato dieci milioni e mezzo per assicurarsi il cartellino del Cholito, seguito dalla Lazio come vice Immobile. Caligara e Tripaldelli, ceduti definitivamente ad Ascoli e Spal hanno generato un'entrata per un milione, mentre la trattativa ormai chiusa con l'Inter per Bellanova ha prodotto altri tre milioni per il prestito del laterale destro, diventato con diritto anziché obbligo di riscatto. Il totale fa ventidue milioni e mezzo entrati nelle casse del Cagliari, una cifra in linea per rispettare il tanto temuto indice di liquidità, arrivata grazie a qualche sconto non preventivato ma necessario.

LE FIGURINE USA E GETTA

Abbiamo parlato prima di una rosa assemblata male, costruita sui nomi anziché sull'effettiva efficacia tecnico-tattica all'interno di una progettazione a lungo termine. La sfilza dei giocatori a fine carriera passati da Cagliari nelle ultime stagioni si spreca. Dalla coppia Bruno Alves - Borriello che portò all'undicesimo posto nella prima gestione Giulini, all'ultimo tandem difensivo uruguaiano composto da Godin e Caceres, arrivati in pompa magna e partiti da Cagliari fra mille tensioni. Nella prima stagione, arrivarono anche Padoin e Isla dalla Juventus, che hanno giocato un ruolo importante nello spogliatoio il primo, e in campo il secondo, apprezzato per la sua duttilità. Come terzino destro arrivò anche Van Der Viel, vicecampione del mondo con l'Olanda nel 2010 e con un passato al Psg di Ibra. L'anno seguente fu la volta di Srna, storico capitano della Croazia, Klavan e Nainggolan. Nessuno dei tre lasciò un segno significativo nell'economia della stagione. Nell'ultima annata, oltre ai due difensori uruguaiani, sono arrivati anche Strootman e Keita. Se il primo è stato inevitabilmente condizionato dagli infortuni, il secondo si è appena svincolato grazie ad una clausola che permetteva al senegalese di lasciare Cagliari in caso di retrocessione, ma anche di salvezza. Un punto quanto meno particolare, che lascia intravedere una scarsa progettualità e un'attenzione più al marketing che al campo.

TANTE LE CESSIONI, DAVANTI SI PUNTA A BRUNORI O LAPADULA

Terminata la fase frenetica delle cessioni obbligate per esigenze di bilancio, il ds Capozucca può concentrarsi con calma sulla costruzione della rosa da mettere a disposizione al nuovo mister, Fabio Liverani. Prima di tutto, vi è la necessità di alleggerire il monte ingaggi per andare incontro ai ridotti introiti. I big come Cragno, Joao Pedro, Nandez e Pavoletti sembrano destinati all'addio, seppur a malincuore. Per i primi tre, è forte il pressing del Monza di Galliani, ma la trattativa non sembra essere decollata, con i sardi che non intendono più svendere i propri giocatori. Per Joao Pedro anche il Torino si è mosso con un'offerta di circa cinque milioni, ma il Cagliari ne vuole almeno otto. Un deprezzamento, quello di Joao Pedro, dovuto alla retrocessione e al contratto in scadenza nel 2023. Il sostituto dell'italo-brasiliano sarà con ogni probabilità Matteo Luigi Brunori, centravanti autore di ventinove gol nella passata stagione con il Palermo. L'attaccante è di proprietà della Juventus che chiede cinque milioni. Una cifra alta per le casse del Cagliari, che senza l'accordo, virerebbe su Lapadula del Benevento, con il quale ci è già stato un approccio attraverso gli agenti del peruviano. La valutazione è di due milioni, ma sull'attaccante la concorrenza è altissima e comprende anche formazioni di Serie A. I sardi possono contare sulla carta Liverani, che ha già allenato il calciatore nell'esperienza vissuta a Lecce. In ogni caso, chi arriverà tra Lapadula o Brunori, andrà a dare il cambio a Cerri, sempre più indirizzato verso la conferma.

LA SERIE B, DA INCUBO A OCCASIONE

Il vantaggio che offre la Serie B invece, è quello di poter far esordire i giovani senza la pressione della Serie A. Un dettaglio non da poco, che Capozucca sa bene. Il ds ha rinnovato un paio di giorni fa i contratti di Delpupo, Ciocci, Carboni e Altare, con gli ultimi due che hanno già tanta esperienza in Serie A, mentre il primo è in orbita della Nazionale argentina Under 19 e il secondo viene da un'annata da titolare all'Olbia, in Serie C. In mezzo al campo, a fianco del futuro capitano Deiola, troveranno spazio sicuramente Kourfalidis, gioiello della Primavera, e la coppia formata da Biancu e Lella, entrambi di ritorno dal prestito sempre all'Olbia in Serie C. Davanti ci sarà posto per Desogus e Zito Luvumbo: il primo è stato il trascinatore della Primavera ai playoff a suon di giocate di classe, mentre il secondo ha già assaggiato la Serie B con il Como senza brillare, salvo poi rientrare a gennaio in Sardegna e tornando ad incantare con dribbling ed accelerazioni nella Primavera. Tantissimi talenti da inserire e da valorizzare, per un progetto tecnico che dovrà per forza passare dalla programmazione con lungimiranza, abbandonando necessariamente la strada delle figurine che più che insoddisfazione non ha portato.

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SN4P
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