WIMBLEDON MUSETTI-FRITZ: PER LORENZO DAVVERO UN OSTACOLO DURISSIMO

Submitted by Anonymous on Tue, 06/28/2022 - 13:42
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Redazione
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Partite vinte da Lorenzo Musetti sull’erba? Zero. Eccolo il tabù da sfatare: contro Taylor Fritz, più che contro l’americano vincitore lo scorso marzo di Indian Wells, il vero rivale del carrarino sembrerebbe essere una volta di più… se stesso. Perché ogni volta che vede verde c’è qualcosa che s’inceppa nella testa e negli ingranaggi del suo motore, come ampiamente dimostrato anche nelle due sfide stagionali disputate contro Basilahsvili (a Stoccarda) e Bublik (al Queen’s). Partite nelle quale Musetti ha faticato a entrare in ritmo, dovendo sempre ricorrere a qualche artifizio per restare a galla e tenere botta al cospetto di rivali certamente più avvezzi a giocare sulla superficie.

Ma questo scenario è verosimilmente quello che attenderà il toscano anche contro Fritz, reduce dalla cavalcata trionfale di Eastbourne dove ha conquistato il secondo torneo dell’anno cedendo solo un set al tiebreak contro de Minaur in tutta la competizione, e semmai rammaricandosi del fatto che il torneo non desse punti per via della decisione dell’ATP di sospendere ogni tipologia legata al ranking negli appuntamenti britannici (quelli cioè che hanno escluso giocatori russi o bielorussi). Con uno come Taylor chiunque sull’erba rischia di dover fare fatica. Figurarsi Musetti, praticamente a digiuno di conoscenze sulla superficie.

LA MALEDIZIONE DEL PRIMO TURNO SLAM

Da mesi ormai si va avanti a raccontare quanto sia tribolata l’annata vissuta dal giovane di Carrara, che a dispetto delle attese nel corso del 2022 ha faticato a trovare i giusti automatismi. L’unica vera gioia è arrivata a inizio giugno a Forlì, con la vittoria nel Challenger romagnolo che è servita almeno per rimettere su qualche punto nel ranking, seppur uscito nuovamente dai primi 60 al mondo.

La stagione sull’erba in fondo per Lorenzo è quasi una scocciatura: una volta chiusa l’avventura a Wimbledon la testa tornerà subito a proiettarsi su qualche torneo sul rosso, in attesa poi di prendere il primo aereo per il Nord America e vedere cosa combinare sul cemento.

Di sicuro c’è che Musetti non è neppure tanto fortunato quando le palline del sorteggio determinano il tabellone dello slam alle porte: se in Australia la sorte lo aveva messo davanti all’idolo locale Alex de Minaur (vincitore in quattro set) e dopo che a Parigi era stato Stefanos Tsitsipas il rivale accreditato al primo turno, capace di rimontare da una situazione di due set a zero a favore dell’italiano (come accaduto l’anno prima contro Djokovic), ora l’incrocio con Fritz appare nuovamente fuori portata per il giovane allievo di Simone Tartarini, che pure proverà ad approfittare del match per immagazzinare dati e fare esperienza al cospetto di uno dei giocatori più “caldi” del circuito.

FRITZ SULL’ERBA SE LA GIOCA ORMAI CON I MIGLIORI

Per dar meglio conto della superiorità di Fritz, testa di serie numero 11 del seeding, basta snocciolare un dato: nelle quattro gare disputate a Eastbourne la settimana scorsa, torneo che ha vinto per la seconda volta in carriera (la prima nel 2019), l’americano non ha mai concesso neppure un game sulla propria battuta agli avversari, annullando tutte le 9 palle break che ha concesso in corso d’opera.

Una dimostrazione di forza importante alla quale Musetti dovrà rispondere per le rime cercando davvero di andare oltre i propri limiti. La sfida rischia peraltro di poter essere disputata addirittura sulla doppia distanza giornaliera, trattandosi dell’ultimo match in programma sul campo 12 che ospiterà in totale 5 match, poiché uno di questi contemplerà la prosecuzione della sfida tra Belinda Bencic e la Wang, interrotta per oscurità sul punteggio di 6-4 5-7.

Un fattore che potrebbe influenzare il match e magari dare a Musetti l’opportunità di correggere il tiro (qualora ce ne fosse bisogno) in caso di stop serale, anche se in casi simili resta difficile poter capire chi possa dirsi avvantaggiato e chi no. In un modo o nell’altro, però, Lorenzo deve mandare un segnale: per tornare ad essere davvero quel tipo di giocatore in grado di poter essere considerato tra i migliori della sua generazione (è classe 2002) ha bisogno di un risultato importante anche su un palcoscenico tanto rilevante. Oggi potrebbe essere il giorno giusto: “l’amico Fritz” sarà dello stesso avviso?...

(Credits: Getty Images)

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