WIMBLEDON ALCARAZ-GRIEKSPOOR: CARLOS DEVE FARE ANCORA LA GAVETTA

Submitted by Anonymous on Wed, 06/29/2022 - 15:20
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Redazione
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Il paradosso per un “martello” sull’erba? Mettere a segno oltre 30 aces ma dover patire fino al quinto set prima di conquistare la vittoria e l’agognato passaggio del turno. Carlos Alcaraz, che quanto a record di precocità è secondo a nessuno, alla fine s’è attaccato anche un’altra “stelletta” al petto: contro Struff ha dovuto servire ben 31 servizi vincenti prima di piegare la resistenza dell’arcigno tedesco, che ha risposto come meglio ha potuto, cercando di sfruttare qualche inevitabile difficoltà accusata dal giovane murciano, al rientro dopo un mese di stop per via del problema al gomito patito al termine della sua (breve) corsa al Roland Garros.

E senza preparazione sull’erba s’è visto come anche un fuoriclasse come Carlos possa fare fatica. Vero è che vincere aiuta a vincere, ma di certo cominciare l’avventura al Championship con una maratona non era proprio nelle intenzioni del giovane Alcaraz, che pure ha superato a pieni voti un’altra prova d’esame tutt’altro che scontata.

OCCHIO A GRIEKSPOOR, CHE SA ESALTARSI CON FACILITÀ

Contro Tallon Griekspoor, uno che all’erba quest’anno ha dato decisamente del tu, il pericolo incombente è quello di ritrovarsi a fare i conti con un rivale molto più avvezzo e abituato a giocare su tale superficie. Il neerlandese in effetti ha fatto le cose perbene nell’ultimo mese: se a s-Hertogenbosch s’è fermato al secondo turno, battuto da Auger-Aliassime, ad Halle ha superato due turni di qualificazione prima di battere Molcan e vedere poi la sua corsa interrotta da Bautista-Agut, mentre a Mallorca s’è spinto fino ai quarti superando i primi due turni contro Feliciano Lopez e ancora Molcan, salvo poi fermarsi al cospetto del sorprendente svizzero Bellier, numero 303 del mondo.

Il debutto sull’erba londinese l’ha visto piegare in quattro set Fabio Fognini, ma contro Alcaraz non sarà una partita simile, seppur sempre di una sorta di specialista sul rosso si tratta: Carlos ha una capacità di resistenza fuori dal comune, mezzi atletici rilevanti per un 19enne che si fondono a meraviglia anche con un talento e una capacità di variare colpi non indifferente per quell’età. E poi, come detto, una prima di servizio che può potenzialmente stordire qualunque rivale. Chissà allora se il neerlandese avrà studiato una tattica per fronteggiare la (prevedibile) scarica di colpi del giovane rivale: da questo particolare passeranno molte delle sue chance di accedere al terzo turno.

PER CHI VINCE AL TERZO TURNO C’È IL TEDESCO OTTE

Alcaraz sull’erba è quasi una scoperta, nel senso che quello in programma oggi sul campo 2 (è il quarto in programma: non aspettatevi di vedere i due scendere sull’erba prima delle 18,30) è appena il quarto match ufficiale che disputa sulla superficie. Lo scorso anno vinse al debutto assoluto contro la wild card giapponese Uchiyama, pagando poi dazio al secondo contro il ben più quotato Medvedev.

Quella vinta contro Struff, oltre che essere la prima partita di sempre per lui finita al quinto set, è stata dunque la seconda vittoria assoluta sulla superficie, tale da costringerlo subito a recuperare in fretta le energie in vista dell’incrocio con Griekspoor. Contro il quale lo spagnolo vanta due precedenti assoluti datati 2021: il primo si è disputato nelle qualificazioni del Montpellier (cemento), con vittoria in rimonta del neerlandese, mentre il secondo all’Estoril (terra) vide il murciano imporsi nettamente in due set.

Per chi accederà al turno successivo c’è già il nome dell’avversario: sarà il tedesco Oscar Otte, numero 36 del ranking mondiale, che ha beneficiato del ritiro dello statunitense Harrison accedendo direttamente al terzo turno dopo aver lasciato appena 5 game al connazionale Gojowczyk all’esordio al Championship.

Per Alcaraz sarebbe una prima volta assoluta, mentre Griekspoor ha già affrontato quattro volte il tedesco tra Challenger e tabelloni di qualificazione, perdendo i primi tre incontri ma vincendo l’ultimo, quello disputato nella finalissima del Challenger di Praga (terra rossa) dell’anno passato. Una storia “vecchia” ormai più di 100 posizioni ATP, dal momento che oggi il neerlandese è a ridosso della top 50.

(Credits: Getty Images)

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