WIMBLEDON NADAL-BERANKIS: RAFA RITROVA IL PRIMO AVVERSARIO DEL 2022

Submitted by Anonymous on Thu, 06/30/2022 - 12:06
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Redazione
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Tre anni dopo, Rafa Nadal è tornato in quello che è anche un po’ il “suo” Centrale. Magari non come il Chatrier di Parigi o altri campi nei quali ha dettato legge in giro per il mondo (a Barcellona ce n’è uno che già porta il suo nome…), ma pur sempre un luogo del cuore, che porta con sé il ricordo di una vittoria unica e irripetibile come quella del 2008 (per molti la più bella partita di sempre, vinta al quinto set contro Federer) e tante altre battaglie che forse non hanno nemmeno nobilitato abbastanza il grande talento del maiorchino.

Che da tre anni mancava dal palcoscenico di Wimbledon, subito rinverdito con un successo non propriamente agevole (ma nessuno dei big nel primo turno ha passeggiato, a volerla dir tutta) sull’argentino Cerundolo, piegato in quattro set dopo oltre 3 ore di gioco. Alla fine tutta benzina da mettere nel motore per Rafa, atteso oggi da una sfida sulla carta altrettanto agevole contro il lituano Ricardas Berankis, attualmente fuori dalla top 100 mondiale, in passato arrivato a pizzicare la top 50 (ma è storia vecchia più di 6 anni).

Berankis è tutto fuorché uno specialista sull’erba, ma il fatto che abbia piegato al primo turno Sam Querrey, decisamente favorito nel confronto prima di scendere in campo, dimostra che è bene non scherzare quando prende posto dall’altra parte della rete. E Nadal, di solito meticoloso nella preparazione degli incontri, di sicuro questa cosa l’ha messa sul conto.

TUTTO OK CON IL PIEDE, MA SI VIVE ALLA GIORNATA

Dopotutto tre anni di assenza dai campi d’erba non sono mica una cosa da ridere. C’era curiosità per vedere come avrebbe reagito il maiorchino su una superficie che lo vedeva assente da più di mille giorni. In realtà i veri dubbi di Rafa si annidavano sulle reali condizioni del piede sinistro, quello che da anni lo tormentano per via della sindrome di Muller-Weiss: la pausa di un quasi un mese tra la finale del Roland Garros e la prima partita a Wimbledon si spiega proprio con la necessità di non forzare troppo le sollecitazioni all’arto, anche se a prima vista contro Cerundolo lo spagnolo non è sembrato soffrire eccessivamente.

Adesso sto bene, ed è l’unica cosa che conta. Non so però come mi sentirò più avanti, qualora dovessi superare i prossimi turni. Vivo un po’ alla giornata, altro non posso fare. Martedì ero un po’ teso perché tornare a giocare su questo campo dopo così tanto tempo era una sensazione che aspettavo di provare e che mi ha un po’ “travolto”, se così si può dire. Poi c’è da dire che le condizioni erano un po’ particolare, c’era tanto vento ma cera anche il sole, che soprattutto per me che sono mancino in alcune aree del campo mi crea qualche piccolo fastidio. Però sono contento di come ho rotto il ghiaccio e spero di poter prendere sempre più fiducia e confidenza. Soprattutto spero di potermi allenare bene, cercando di convivere con il problema al piede. Ho grande rispetto per Berankis, so che mi attende una partita tutt’altro che semplice, ma sono convinto di poter fare del mio meglio se riuscirò a prepararmi nel modo giusto.

VOGLIA DI FARE STRADA. E UN PENSIERO PER BERRETTINI

Il lituano entrerà oggi in una cerchia ristretta assai particolare, se riferita al 2022 di Nadal: dopo Shapovalov e Alcaraz, Berankis sarà il terzo giocatore che avrà il privilegio di affrontare Rafa per la seconda volta nell’arco di 6 mesi, dal momento che i due hanno giocato contro nella gara d’esordio dell’ATP 250 di Melbourne di inizio gennaio, ovvero nel primo match assoluto disputato dal maiorchino nel corso dell’anno solare.

Quel giorno Nadal era pieno di dubbi dopo 5 mesi di stop, ma li dissolse abbastanza rapidamente vincendo in due set e dando l’impressione di essere comunque sulla strada giusta, quella che l’avrebbe poi portato poche settimane più tardi a trionfare agli Australian Open contro Medvedev. La cosa curiosa è che sia Shapovalov che Alcaraz hanno perso contro Nadal il primo incontro, ma hanno poi vinto quello successivo: il canadese l’ha fatto Roma, il murciano a Madrid, e in entrambi i casi la contesa s’è chiusa al terzo set.

Se anche Berankis sarà capace di cogliere l’occasione e firmare quella che (numeri alla mano) sarebbe la sua più grande impresa di sempre, questo è tutto da vedere: l’unica volta che il lituano ha battuto un top 5 è successo a Basilea nel 2016, quando superò Milos Raonic, che resta anche l’unico altro giocatore con un ranking da top 10 battuto in carriera (accadde già nel 2014, a Mosca).

Difficile insomma che sul Centrale si possa assistere a clamorosi ribaltoni: per chi avanzerà dalla sfida in programma come secondo match di giornata sul Centrale ci sarà poi da fare i conti con uno tra Hugo Gaston e Lorenzo Sonego, due giocatori contro i quali Nadal non ha mai giocato in carriera (e nemmeno Berankis), ma che sulla carta non dovrebbero rappresentare un grosso ostacolo per il già due volte vincitore di Wimbledon.

Che è tornato anche sulla vicenda Berrettini, col quale si era allenato pochi giorni fa sul Centrale:

Non so bene cosa sia successo, ma se aveva dei sintomi e ha preferito farsi controllare credo che abbia fatto bene. Non so nemmeno se fosse obbligato o no a fare il tampone, ma in generale ci sono delle regole e bisogna cercare di rispettarle, perché è nell’interesse di tutti potersi muovere in un ambiente sicuro. Mi spiace tanto per Matteo, spero possa tornare presto e dimostrare quanto vale.

(Credits: Getty Images)

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