NBA DURANT SCARICA I NETS: IL COLPO DI TEATRO DI KD

Submitted by Anonymous on Fri, 07/01/2022 - 12:53
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Redazione
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Mesi fa della free agency 2022 non si diceva un gran bene. Tutta colpa dello scarso appeal dei nomi in ballo: i big, presunti o tali, sarebbero rimasti tutti al loro posto, e allora una mente distratta avrebbe potuto ipotizzare che non ci sarebbe stato granché da scrivere o qualcosa per cui valesse la pena di parlare. Poi però a tre ore dall’inizio ufficiale della fase degli scambi ecco che arriva la bomba in grado di far crollare ogni inibizione: Kevin Durant ha comunicato ai Brooklyn Nets la sua intenzione di essere ceduto, cosa che pone la franchigia nelle condizioni di dover smantellare per forza di cose il castello che solo tre anni fa avevano faticosamente messo in piedi, il tutto allo scopo di tentare di mettere finalmente le mani su quell’anello sin qui mai vagamente sfiorato.

Una mossa che ha stupito tutti, persino il GM dei Nets Sean Marks, che di fatto è venuto a conoscenza della cosa dai tweet degli insider che parlano h24 del mondo NBA. Uno schiaffo in pieno volto per una franchigia che giusto tre anni s’era accollata il “peso” di pagare Durant una stagione intera senza poterlo vedere scendere in campo (si era infortunato al tendine d’Achille nelle Finals 2019), mettendogli accanto Irving e poi rinforzando la linea offensiva nel gennaio 2021 con l’innesto di Harden, esperimento durato appena un anno. Brooklyn è andata all in, ma il canestro l’ha respinta. E adesso, con KD deciso ad andarsene, le prospettive sono cupe come non mai.

TEMEVANO DI PERDERE IRVING, E INVECE…

Il paradosso, mossa che spiega meglio di qualunque altra la scarsa comunicazione esistente tra giocatore e front office, sta nel fatto che pochi minuti prima di venire a conoscenza delle intenzioni di Durant i Nets avevano ceduto ai Jazz una prima scelta al prossimo draft per l’ala Royce O’Neal, una sorta di rimpiazzo dello stesso KD nell’ottica di allungare le rotazioni e rinforzare la seconda unit.

Una beffa, pensando a quanto accaduto poco dopo, ma che certifica una volta di più il fallimento della politica manageriale dei Nets. Che temevano di perdere Irving (che ha esercitato invece la player option da 36 milioni di euro) e che erano ben felici di sapere che sarebbe voluto rimanere, così da accontentare proprio Durant che altrimenti avrebbe preteso a sua volta di essere ceduto.

Ma adesso che è stato lo stesso KD ha chiedere di essere tradato, la sensazione è che lo stesso Irving decida di voler essere scambiato, come qualcuno continuava comunque a sostenere anche in caso di permanenza dell’altro uomo franchigia. Una situazione potenzialmente esplosiva che pone Brooklyn al centro di ogni trattativa, con tante squadre pronte a intavolare operazioni per arrivare tanto all’uno, quanto all’altro big in partenza.

POSSIBILI SCENARI: PHOENIX O MIAMI LE DESTINAZIONI GRADITE

Chi può permettersi di accollarsi il contratto da 4 anni di Durant, che sfiora i 200 milioni di dollari complessivi? Ma soprattutto, quale destinazione può risultare gradita a un giocatore che a settembre compirà 34 anni e che sente di non avere più molto tempo per cercare di conquistare un anello che possa legittimarne un posto nell’olimpo dell’NBA (i due titoli con Golden State in qualche modo sono stati considerati “troppo facili” da mettere in bacheca, visto l’enorme potenziale di quel gruppo)?

Due i nomi che vanno per la maggiore: i Phoenix Suns rappresentano la prima scelta del giocatore, e siccome i Suns sono alle prese con la probabile cessione di Ayton, trovare un incastro potrebbe risultare non troppo complicato. Anche Miami è una destinazione gradita, ma gli Heat per fare spazio a KD dovrebbero smantellare una seconda unit che promette benone e che ha già sfiorato l’accesso alle Finals 2022.

I Nets però, sorpresi dal tempismo scelto dal loro numero 7, adesso potrebbero fare la voce grossa. Perché se è vero che saranno costretti a cambiare pelle, almeno proveranno a farlo alle loro regole. Potrebbero scambiare Durant, Irving e persino Simmons, arrivato a inizio 2022 nella trade che ha portato Harden a Phila, ma mai sceso in campo. Sulla carta Brooklyn può mettere in vetrina talenti costosi ma anche in grado di essere scambiati per tanti buoni giocatori e tante pick ai prossimi draft. KD ha acceso il motore, ma alla guida non è detto che ci sarà lui.

PRIMI COLPI: LAKERS SCATENATI E TANTI SUPER RINNOVI

Tra le possibili destinazioni ci sono anche i Lakers (che pure preferirebbero prendere Irving), che nelle prime ore di scambi hanno messo a segno 4 colpi nonostante i tanti limiti al salary cap (per questo hanno dovuto cedere Malik Monk a Sacramento): Lonnie Walker IV dagli Spurs, Juan Toscano Anderson da GSW, Damion Jones dai Kings e Try Brown dai Bulls, tutti con accordi annuali (tranne Jones, biennale).

La notte italiana ha visto alcuni giocatori venire ricoperti di dollari: Nikola Jokic, due volte MVP di regular season, ha rinnovato a Denver per 5 anni a 270 milioni complessivi, Bradley Beal ai Wizards per 5 stagioni a 251 milioni, Ja Morant ai Grizzlies per 4 anni a 231 milioni, Devin Booker ai Suns e Karl Anthony Towns ai Wolves, entrambi per 4 stagioni a 224 milioni. Portland ha strappato ai Warriors Gary Payton II (triennale a 28 milioni), perdita non da poco nel sistema difensivo dei campioni in carica. Kyle Anderson è andato da Memphis a Minnesota (biennale da 18 milioni), Javal McGee ha scelto i Mavericks (tre anni a 20 milioni), Andre Drummond ha firmato per due anni ai Bulls a 7 milioni, Patty Mills resterà (almeno lui) ai Nets mentre Gallinari dovrebbe finire a Chicago o Boston. E intanto Dallas ha fatto sapere che porterà Alessandro Pajola in Summer League.

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