LAZIO-ROMAGNOLI CONTRATTO A VITA, ALESSIO REALIZZA IL SUO SOGNO

Submitted by Anonymous on Mon, 07/04/2022 - 10:32
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Redazione
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L’Aquila è da sempre il suo animale preferito. Ma piuttosto che vederla volare in cielo, Alessio Romagnoli bramava all’idea di vederla cucita sul petto. Un sogno destinato a materializzarsi a stretto giro di posta, perché dopo lungo corteggiamento è ormai praticamente fatta per il trasferimento dell’ex capitano del Milan nella squadra per la quale tifava sin da bambino.

La Lazio e Romagnoli si sono annusati ma mai presi, almeno fino ai giorni più roventi della pazza estate 2022. Stavolta però non c’è più alcuno ostacolo che possa impedire il matrimonio più agognato dai tifosi biancocelesti. Perché Romagnoli è pur sempre un top player, giocatore di spiccate qualità tecniche e di provata esperienza, che se non è mai entrato per davvero nelle grazie del commissario tecnico azzurro Roberto Mancini è solo perché nel ruolo (caso più unico che raro) ha trovato una concorrenza di cui in altri reparti non si ha notizia.

Di fatto in nazionale il posto che doveva essere suo è stato occupato da Francesco Acerbi, che sarà anche il “sacrificato” sull’altare dell’equilibrio di bilancio che dovrà fargli spazio nello spogliatoio laziale.

LA FEDE BIANCOCELESTE, VERA ALLEATA DI TARE

Se la trattativa per il passaggio di Romagnoli alla Lazio ha tardato qualche settimana è proprio perché Lotito avrebbe prima voluto cedere Acerbi, peraltro accostato anche al Milan in una sorta di scambio indiretto (Acerbi è stato già un giocatore rossonero 10 anni fa, ma senza lasciare traccia). Alla fine però il tempo è denaro e dal momento che di pretendenti estere pronte a sottrarre Romagnoli alla corte laziale ce n’erano fin troppe sullo sfondo, ecco che il diesse Tare ha pensato bene di non rimandare oltre e far si che il difensore potesse essere presente con i suoi nuovi compagni già nella serata che terrà a battesimo le maglie della prossima stagione, realizzate da Mizuno (nuovo sponsor tecnico).

Così fosse, sarebbe davvero un debutto coi fiocchi: il popolo biancoceleste è impaziente di accogliere il “figliol prodigo” tra le proprie file, pensando ai suoi trascorsi giovanili nella Roma, che per prima decise di puntare su quel ragazzo di cui si diceva un gran bene. Ma sotto la maglia giallorossa, il cuore di Alessio è stato sempre e solo laziale: da professionista qual era già nell’adolescenza non è mai venuto meno ai suoi compiti, ma pubblicamente si è sempre esposto specificando a più riprese di essere tifoso della Lazio.

Cosa che magari ha facilitato il compito a Tare, che nel tentativo di portarlo alla corte di Sarri ha fatto leva sulla sua fede biancoceleste per abbassare un po’ le richieste iniziali dell’entourage del giocatore (che fa parte della scuderia del compianto Mino Raiola).

UN CONTRATTO PER LA VITA: UN FUTURO DA DIRIGENTE

Alla fine Romagnoli percepirà circa 3 milioni di euro, cui aggiungere cospicui bonus bonus inseriti all’interno di un accordo contrattuale che sarà della durata di 5 anni (con opzione per un’ulteriore stagione). Di fatto per il difensore si prefigura una sorta di accordo a vita: classe 1995, quando scadrà il suo accordo avrà 33 anni e a quel punto potrà scegliere se continuare a vestire la maglia della squadra del cuore o se magari guardarsi intorno per un’esperienza all’estero, con la promessa però di rientrare poi in società con un ruolo da dirigente.

L’obiettivo di Lotito è quello di fare di Romagnoli la bandiera del futuro, in simbiosi con Ciro Immobile (che andrà a scadenza tra 4 anni), e di creare una sorta di totem anche per le generazioni a venire. Anche perché è probabile che Alessio sceglierà di prendere l’adorato numero 13, quello che l’ha accompagnato in pratica durante tutta la carriera, ma che quello che nella Lazio di fine e inizio millennio fu sulle spalle di Alessandro Nesta, di gran lunga il miglior difensore visto dalle parti di Formello negli ultimi decenni.

Il popolo laziale ha “perdonato” al futuro difensore il suo passato nelle giovanili della Roma proprio perché lui non ha mai fatto mistero di quale fosse la sua fede, e non a caso la sensazione è che stasera a Piazza del Popolo potrebbe andare in scena una festa come da tempo non se ne aveva memoria.

MAI COME STAVOLTA HA VINTO IL CUORE

A cosa ha rinunciato Romagnoli pur di abbracciare finalmente la “sua” Lazio? Intanto ai 4,5 milioni che gli offriva il Fulham, fresco di ritorno in Premier League. Poi sostanzialmente ha esplorare il mercato estero con maggiore convinzione, oltre al fatto di aver detto no al rinnovo inizialmente proposto dal Milan alla fine del 2021, col il dimezzamento dello stipendio da 6 a 3,5 milioni di euro. Se proprio doveva tagliarsi il compenso, allora tanto valeva cambiare aria e realizzare il proprio sogno di giocare nella Lazio.

Che troverà un giocatore nel pieno della maturità calcistica, fresco di conquista di uno scudetto centrato un po’ da comprimario (19 presenze per 1.407 minuti totali), ma pur sempre con la fascia da capitano al braccio. E soprattutto desideroso di riprendere un posto nella nazionale del futuro, con Mancini che butterà un occhio su di lui quando ci sarà da raccogliere l’eredità di Bonucci e guardare le spalle a Bastoni e Mancini.

Reduce da due annate un po’ così, chiuso nel Milan da Tomori e Kjaer (e poi Kalulu), Romagnoli aveva bisogno di ritrovare motivazioni e voglia di essere protagonista. E per farlo ha fatto capire a tutti che più dei soldi nella vita contano i valori, i desideri e la voglia di star bene. Alla Lazio troverà tutto questo: ha vinto il cuore, e non c’è vittoria più bella.

(Credits: Getty Images)

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