TOUR DE FRANCE TAPPA 4: VAN AERT SI È STANCATO DI ESSERE L’ETERNO SECONDO

Submitted by Anonymous on Tue, 07/05/2022 - 08:25
Hero image
Autore
Redazione
news date
News di tipo evento?
No

Il Tour è tornato a casa, ma in fondo è un po’ come se dovesse ancora cominciare. Perché il trittico in terra danese ha lasciato in eredità scenari mozzafiato per quel che riguarda soprattutto il tifo e il calore della gente, che pure presumibilmente sarà ciò che la carovana della Grand Boucle troverà non appena scatterà la prima tappa in territorio transalpino. Quando i big dovranno cominciare a stare sul pezzo per davvero (non che prima non l’avessero fatto) per provare a restare attaccati al sogno di arrivare a vestire la maglia gialla a Parigi il prossimo 24 luglio.

Così la prima frazione sul suolo transalpino mette tutti sull’attenti: da Dunkerque a Calais, per complessivi 171 chilometri, ci saranno da affrontare tante trappole sparse lungo tutto il percorso di giornata, che fanno sembrare la quarta tappa del Tour 2022 più simile a una classica del Nord fuori stagione, che non una tappa un linea di una grande corsa a tappe. Con sei strappi a rendere un po’ più impervia la strada, ma soprattutto col vento possibile giudice in corso d’opera. Un po’ il refrain già visto in Danimarca: occhio ai ventagli e a non restare vittima di qualche imboscata, perché perdere secondi preziosi in una frazione come questa non sarebbe certo un buon viatico in vista di una settimana che si preannuncia densa di sfaccettature.

TAPPA MOSSA TRA COTES E UN VENTO INDECIFRABILE

Il Tour è tornato in Francia con Wout Van Aert maglia gialla e… un cartellino giallo sulle spalle. Tutta colpa di un lancio di oggetti in zona vietata, aspetto che gli organizzatori dei grandi eventi del ciclismo mondiale non tollerarono più come in passato: per gettare a terra cartacce o borracce ci sono dei punti specifici, e il belga ha fatto male i calcoli, liberandosi di qualcosa di cui non aveva più bisogno in una parte del percorso dove non era consentito farlo.

Più della presunta irregolarità sul traguardo della terza tappa, accusato da Sagan e altri corridori di aver cambiato deliberatamente traiettoria in volata, Van Aert deve dunque stare attento a non perdere la concentrazione: qualora dovesse subire una seconda ammonizione la pena sarebbe ben peggiore, con un minuto aggiuntivo sul groppone e la conseguente perdita diretta della maglia gialla. Van Aert però in testa ha pure altri pensieri: nelle prime tre tappe ha fatto l’abbonamento al secondo posto e adesso vorrebbe finalmente sfatare il tabù e conquistare la prima vittoria in un Tour del quale è stato sin qui assoluto e degnissimo protagonista.

Sulla carta il percorso gli si addice che è un piacere: i sei strappi da affrontare sono abbastanza semplici, anche perché lontani dal traguardo, con la Cote de Nielles-les-Blequin che presenta un 7% di media per oltre un chilometro di ascesa, posta però a metà tappa.

Magari un po’ di selezione potrebbe farla la Cote du Cap Blanc-Nez, che presenta il 7,5% di pendenza media, posta a una decina di chilometri dall’arrivo (ma è lunga appena 800 metri), utile però per provare a sgranare il gruppo e consentire solo a pochi di arrivare al traguardo. Chiaro però che prima e anche dopo ci sarà da stare attenti al vento, perché si corre praticamente sempre lungo la zona costiera del Mare del Nord e questo potrebbe risultare indigesto a qualche corridore. Insomma, trappole ovunque e battaglia sin dai primi chilometri.

SE SARÀ ANCORA VOLATA, OCCHIO AI SOLITI NOTI

Che Van Aert sia il favorito di giornata, pochi dubbi: ha una fame che pochi possono comprendere e vuol finalmente rimuovere lo zero alla voce vittorie. Non gli basta insomma il primato nella generale, che rappresenta di per sé già un bel modo di ritenersi soddisfatto in questo primissimo scorcio di Tour. Se si dovesse arrivare in volata, ipotesi comunque da tenere in debita considerazione, i nomi sarebbero i soliti: Fabio Jakobsen, Japsper Philipsen e Dylan Groenewegen sarebbero gli uomini da battere, mentre Caleb Ewan sin qui non ha battuto colpo e Mads Pedersen, sfumata l’opportunità di far festa nella “sua” Danimarca, potrebbe riprovarci.

E poi ci sono Peter Sagan e Mathieu van der Poel: lo slovacco ha dato segnali di risveglio importanti nelle prime due frazioni decise in volata e non sembra lontano dalla forma migliore, mentre l’olandese sin qui s’è un po’ nascosto, ma con l’approssimarsi di frazioni più consone alle sue caratteristiche potrebbe cominciare a far sentire la sua voce.

Se arriverà una fuga, occhio agli outsider: i francesi confidano tanto in Max Walscheid della Cofidis, uomo perfetto per le corse di un giorno (e questa ha tutta l’aria di essere una piccola classica in miniatura). Gli italiani? Per ora sono giorni difficili. Pippo Ganna, che aspettava il pavé per saggiare la sua condizione dopo la delusione nella crono d’apertura, ha rimediato una botta alla schiena in una caduta e spera almeno che il giorno di riposo gli abbia consentito di recuperare più in fretta. Per il resto c’è Alberto Dainese che lotta con i migliori in volata, e magari ci riproverà di nuovo.

(Credits: Getty Images)

Template News
Post
Fonte della news
SN4P
Sport di Riferimento
Altri sport