E' arrivata la tanto attesa svolta nella trattativa tra la Fiorentina e lo Shakhtar per Dodò, terzino destro brasiliano fortemente voluto da Italiano per sostituire Odriozola, ritornato al Real Madrid dopo l'anno in prestito. Decisivo l'incontro di ieri, dove la dirigenza viola ha alzato l'offerta a 14,5 milioni di euro alla firma più altri 3,5 di bonus individuali e di squadra. Un totale di 18 milioni per uno degli esterni più promettenti del panorama europeo; per il calciatore invece, un quinquennale da 1,5 milioni a stagione.
CHI E' DODO'
Terzino destro brasiliano classe 1998, Dodò è cresciuto calcisticamente al Coritiba, squadra della Serie A brasiliana, nella quale ad appena diciannove anni aveva già collezionato quarantacinque presenze. Alto 1,66, è dotato di un fisico brevilineo, con un baricentro inevitabilmente basso, che lo rende particolarmente rapido e agile nello stretto. Il brasiliano possiede un ottimo dominio della palla, sfruttando spesso la suola per avvalersi dei cambi di direzione. Tatticamente tende ad essere a tratti indisciplinato, ma è una caratteristica che negli anni sta perdendo, diventando sempre più attento anche alla fase difensiva: in Italia non può far altro che migliorare sotto questo aspetto. A prova di ciò, i più attenti lo ricorderanno nei duelli contro Perisic nelle cinque sfide europee tra Shakthar e Inter (una in Europa League 2019/20 e quattro in Champions League nella fase a gironi 2020/21 e 2021/22), nelle quali è andato raramente in difficoltà contro l'esterno croato, spiegando in parte i diversi zero a zero finali. Principalmente però, ama spingere sulla fascia, diventando un'ala in fase di possesso, come dimostrano i dodici assist in cinquanta presenze con la squadra di Donetsk nel campionato ucraino. Nonostante la giovane età, ventitrè anni appena, ha già maturato oltre 2500 minuti nelle competizioni europee. Nel campionato italiano potrebbe soffrire la differenza fisica con i diretti avversari: pur avendo nel proprio bagaglio un'elevazione notevole, non è detto che riesca sempre a contendere gli inserimenti degli esterni sui palloni aerei. Spingendoci con la memoria un po' più indietro con gli anni, e usando sempre una buona dose di "pinze", lo stile di gioco di Dodò ricorda quello di Cafù, leggenda brasiliana, vista in Italia con le maglie di Roma e Milan.
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