F1: IN UNGHERIA PRIMA DELLE VACANZE

Submitted by federico.tireni on Fri, 07/29/2022 - 11:23
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Redazione
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La Formula 1 giunge a quello che sarà l’ultimo Gran Premio prima della lunga pausa estiva che farà respirare motori e piloti fino a domenica 28 agosto. Il Gran premio di Ungheria è una presenza fissa nel calendario del mondiale dal 1986, anno in cui l’Hungaroring fu il primo tracciato ad ospitare un Gran Premio oltrecortina, quando ancora il mondo era diviso tra blocco sovietico e blocco statunitense. L'evento in terra magiara ha fatto registrare, soprattutto negli anni di esordio, una notevolissima affluenza di pubblico, in quanto unica occasione, per gli uomini dell’est, di poter gettare occhio vivo su quello che sicuramente era un palcoscenico a trazione occidentale.

Questa domenica andrà, dunque, in scena la trentasettesima edizione del GP di Ungheria tra le curve dell’Hungaroring. Proviamo dunque a comprendere quali potrebbero essere i temi del week-end ed i potenziali favoriti per la vittoria finale.

Iniziamo dalla Rossa numero 16. La stagione di Charles Leclerc sembra non poter contemplare tempi di serenità ed infatti, dopo il trionfo in Austria, l’errore in cui il monegasco è incappato in Francia, mentre era al comando della gara, torna a scuotere quella velata linea di rasserenamento entusiasta che i fasti del Red Bull Ring avevano dato l’idea di poter infondere. Ed invece, con lo 0 di Le Castellet, il giovane talento monegasco si trova a dover fare i conti con un distacco in classifica che inizia ad assumere un’aura fosca nei confronti del sogno mondiale. 63 punti di ritardo da un Verstappen e da una Red Bull così robusti e sempre ben attrezzati per riuscire a portare a casa il massimo possibile non sono assolutamente pochi, nonostante le speranze di rimonta siano ancora intatte con 10 gare da disputare. Ostacolo che si ingigantisce, soprattutto, guardando all’estrema difficoltà della Ferrari nel riuscire a dare continuità ai propri risultati, in preda ad una perenne altalena tra momenti entusiasmanti ed altri segnati da confusione ed errori.

Tuttavia ciò che permette di non gettare definitive secchiate d’acqua gelata sui desideri del popolo ferrarista sono una macchina mostratasi competitiva in ogni condizione, negli ultimi appuntamenti anche superiore alla Red Bull nel fondamentale dell’usura gomme, ed un pilota in grado di trovare sempre una velocità degna dei più sacri esempi che l’automobilismo ci ha consegnato. È per queste ragioni che, nonostante gli errori individuali di Charles, i disordini al muretto ed una monoposto che trova nella fragilità l’ostico controbilanciamento della propria qualità e bellezza, il ferrarista arriva comunque da favorito alla gara magiara.

Il suo primo rivale sarà indubbiamente il Campione del Mondo in carica Max Verstappen, che come già accennato brilla proprio li dove l’universo Ferrari si eclissa. L’olandese, grazie al suo team, esclusi gli inciampi di inizio stagione, sembra essere giunto ad una condizione di consapevolezza dei propri mezzi tale da elevarlo ad uno stato di imperturbabilità e perfezione tecnica impossibile da rinvenire in ogni altro pilota della griglia. Certo, i vari suicidi di Maranello spianano la strada, ma poi questa strada bisogna percorrerla e farlo con tanta solidità denota classe e spessore, estro e solidità. Ricordiamo, inoltre, che sul suolo ungherese né l’olandese né il monegasco sono mai saliti sul gradino più alto del podio; i migliori risultati sono rispettivamente due secondi posti nel 2019 e nel 2020 per Verstappen ed un quarto posto nel 2019 per Leclerc.

Mancheremmo di completezza d’analisi se non prestassimo attenzione anche ad ulteriori due piloti che in questa fase di stagione stanno alzando la voce in pista, vale a dire Carlos Sainz e Lewis Hamilton. Lo spagnolo è reduce da due ottime gare in Austria (fino alla rottura) ed in Francia, quando, pur partendo ultimo in griglia ed incappando in una penalità di 5 secondi durante la corsa, il figlio d’arte è riuscito a conquistare un’ottima quinta posizione, che forse avrebbe potuto elevarsi a podio con una strategia meno conservativa. Illuminanti restano i giri di bagarre con Perez, che hanno mostrato come anche Sainz sia in grado di dare sfogo a lampi che spesso gli si rimprovera di non avere.

Passando al ‘Re Nero’ è impossibile non prendere in considerazione un pilota che qui è riuscito a conquistare per 8 volte la vittoria. L’inglese ha, inoltre, concluso a podio le ultime 4 gare della stagione, segnale di una evidente crescita del binomio pilota-macchina in casa Mercedes, da tenere sott’occhio in vista delle modifiche tecniche che il regolamento imporrà a partire dal week-end di Spa.

Forniamo, infine, degli spunti tecnici che potrebbero essere rilevanti nel corso del fine settimana. Nel tortuoso tracciato dell’Hungaroring, soprannominato anche la ‘Montecarlo senza muretti’ per via della difficoltà di sorpasso, che si sviluppa su una lunghezza di 4.3 km, le monoposto ricercano sempre un set-up che sfrutti alti livelli di carico aerodinamico per essere efficaci nei repentini cambi di direzione del circuito. Gli ingegneri, inoltre, monitorano con apprensione temperature di freni e motore, considerando il caldo che caratterizza il paese nel corrente periodo dell’anno. Questo fattore potrebbe destare molta preoccupazione in casa Ferrari, data la non proverbiale affidabilità. Temperature elevate e natura della pista si fanno sentire molto anche sul comportamento degli pneumatici, perennemente sotto stress (e qui è la Red Bull che potrebbe pagare qualcosa).

Per quanto riguarda invece le potenze massime il tracciato ungherese non è granchè pretenzioso visto il rettilineo abbastanza breve, mentre invece, date le ripartenze a bassa velocità, una power unit con una migliore efficienza della parte ibrida potrebbe portare un vantaggio prestazionale.

Concludiamo con un omaggio alla carriera di Sebastian Vettel, tre volte vincitore qui in Ungheria, che ad inizio weekend ha annunciato il suo addio alle corse nel 2023.

(Credits: Getty Images)

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