VUELTA A ESPANA, TAPPA 13: TUTTO SEMBRA DIRE PEDERSEN...

Submitted by federico.tireni on Fri, 09/02/2022 - 08:09
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Richard Carapaz ha lasciato un segno, ma oggi dovrà tornare nella pancia del gruppo. E vedere se l’andatura nell’ultima parte di gara sarà o meno blanda, perché magari significherà che una fuga da lontano avrà assestato il colpo. È uno dei possibili scenari della frazione che porterà la carovana rossa da Ronda a Montilla, poco meno di 170 chilometri dove non è che ci sia tutto questo tempo per prendersela comoda, tanto che il percorso è stato ribattezzato assai simile a quello di una mini classica.

Ma l’arrivo in volata, per molti quasi scontato, in realtà così scontato non lo è: di imboscate se ne potranno vedere a iosa, specie per qualche attaccante di giornata in cerca di gloria. E anche l’ultimo chilometro non è propriamente una passeggiata per chi sa di essere forte soltanto in volata: la squadra tenderà un po’ a salire, con una pendenza poco pronunciata (massimo 5%) ma tale da farsi sentire nelle gambe.

Senza alcun GPM, con un traguardo volante che assegnerà secondi di abbuoni posto ai -15, non è escluso insomma che ai velocisti toccherà di vedere festeggiare qualcun altro. Anche se poi un velocista con caratteristiche ideali per un arrivo come questo c’è, e forse oggi ha l’occasione perfetta per sbloccarsi.

TUTTI CONTRO PEDERSEN: OGGI È LUI IL FAVORITO

Mads Pedersen nella prima settimana di Vuelta è stato l’eterno secondo, piazzato ben tre volte a un passo dalla vittoria. Poi s’è smarrito nel primo arrivo piatto della seconda settimana, oggi sembrerebbe decisamente poter recitare un ruolo da assoluto protagonista. Facile e scontato dire che tutti guarderanno al danese, cercandone di intuirne le mosse e di prenderne la scia: su un traguardo come questo, sprecare l’opportunità sarebbe delittuoso.

Kaden Groves, vincitore un paio di giorni fa, e Danny van Poppel proveranno a far saltare i piani dell’ex campione del mondo: per lui questa potrebbe rivelarsi una volata un po’ troppo impervia, ma in generale considerarli tagliati fuori è da pazzi. Anche Tim Merlier vorrebbe lasciare un segno, anche se vista la condizione non al top magari la pendenza media degli ultimi 500 metri potrebbe remargli contro.

Se dovesse andare in porto una fuga, allora bisognerebbe capire chi potrebbe far parte dei fuggitivi: uno come Fred Wright ha dimostrato di star bene e di avere le gambe per lanciarsi in qualche azione da lontano, e anche Daryl Impey potrebbe essere un identikit buono per le circostanze. A quel punto però il banco potrebbe farlo saltare chiunque: uno come Alejandro Valverde, ad esempio, che su un arrivo così infingardo potrebbe davvero lasciare il segno, per la gioia di chi continua a non accettare l’idea che tra qualche settimana scenderà definitivamente di bicicletta.

 

(Credits: Getty Images)

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