MOTOGP: A MISANO IL GRAN PREMIO DI SAN MARINO E DELLA RIVIERA DI RIMINI

Submitted by federico.tireni on Sat, 09/03/2022 - 08:16
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Redazione
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Settembre incombe come un’eclissi sul sol leone dell’estate, inizia ad affacciarsi, tra piogge e nubi più insistenti, l’autunno ed il caldo torrido abbandona lentamente spiagge e città. A questo punto, come di consueto, la MotoGP torna, dopo il Mugello, a fare rotta verso lo Stivale, per il quattordicesimo round dell’anno che si disputerà sul Marco Simoncelli World Circuit di Misano Adriatico.

L’appuntamento sanmarinense cominciò ad essere parte integrante del Motomondiale a partire dal 1980 e fino al 1993 ospitò in 10 occasioni la massima serie delle due ruote. La sua presenza nel calendario si interruppe a causa del gravissimo incidente che costò l’uso degli arti inferiori al tre volte Campione del Mondo Wayne Rainey, il quale nel ’93 a causa di un highside atterrò violentemente con la schiena su un maledetto cordolo. Da li, fino al 2007, il circuito di Misano non ha più ospitato Gran Premi, per poi venir reintegrato a seguito di lievi modifiche del layout, ma soprattutto dell’inversione del senso di marcia, che consente oggi un elevato standard di sicurezza. L’attuale disegno del tracciato, che si snoda su 4226m, è composto da 10 curve a destra e 6 a sinistra, su di un terreno a ridosso del mare di riviera e quindi, per questo, molto pianeggiante.

Finora la costa romagnola è stata terra di conquista prediletta per la Yamaha che qui ha conquistato la vittoria per ben 14 volte, addirittura più della somma dei rivali che si fermano a 13 (9 Honda, 3 Ducati, 1 Suzuki). Tuttavia, quest’anno la casa di Borgo Panigale sembra molto ben attrezzata per tentare di ripetere quanto fatto l’anno scorso con Pecco Bagnaia al primo dei due round sul tracciato.

 

Questa competizione tra le varie case motoristiche ci introduce direttamente alla disamina sui possibili favoriti per la gara di domenica. Dopo la tripletta di Olanda, Inghilterra ed Austria, Pecco Bagnaia si presenta con il favore dei pronostici. L’alfiere della Ducati, infatti, ha qui già trionfato lo scorso anno al primo appuntamento e si sarebbe potuto parlare di una doppietta se, al secondo round emiliano, quando era saldamente in testa alla corsa, non fosse incappato in una scivolata. Stessa sorte a cui andò incontro nel 2020, quando ancora con i colori dei team Pramac, Pecco - un po’ per inesperienza ed un po’ per brama di ottenere la prima vittoria in classe regina – terminò la gara nella ghiaia mentre si trovava al comando. Lo storico di Bagnaia a Misano, in qualche modo, ci consegna un quadro in grado di sintetizzare quelli che sono i tratti essenziali del pilota torinese, ovvero una guida estremamente veloce esposta, forse troppo spesso, ad un’incapacità di governare saldamente i momenti salienti. Anche i 4 zeri raccolti da Bagnaia in questa stagione ci danno una conferma del rischio di incompiutezza legato alle sue prestazioni. Ad ogni modo, torniamo a ripetere, le ultime tre vittorie consecutive (impresa finora riuscita esclusivamente a Casey Stoner tra le fila Ducati) pare abbiano conferito al pilota una nuova consapevolezza, che gli permette di leggere e comprendere una più opportuna gestione di gara. Anche questo fine settimana il primo antagonista dell'italiano sarà il Campione del mondo in carica Fabio Quartararo; la stagione del francese, ancor più dello scorso anno, è un concentrato di costanza e capacità di riuscire a tirare fuori il massimo da un mezzo - la sua Yamaha M1 – in nettissimo deficit tecnico rispetto alle dirette concorrenti per il titolo. La testa della classifica generale, che Fabio detiene a quota 200 punti contro i 168 di Aleix Espargaro ed i 156 di Pecco Bagnaia, è da attribuire, in grandissima parte, al puro talento di Fabio - il solo capace di trasformare la Yamaha da brutto anatroccolo in una moto in grado di portare a casa già 3 successi in questa stagione. ‘El Diablo’, forse anche grazie al mondiale dello scorso anno, ha sempre portato in scena una gestione di gara ottimale e spremuto la propria moto sino all’ultimo brandello di prestazione raggiungibile. Il sorpasso su Jack Miller compiuto in Austria, che gli è valso il secondo posto su un tracciato notoriamente sfavorevole a Yamaha, ha illuminato ancora una volta le doti del pilota francese, in grado di resistere con fervore nelle condizioni di difficoltà e di creare manovre ‘artistiche’ nei momenti di grazia. Inoltre, come già accennato in apertura, Misano si concilia molto meglio alle caratteristiche di agilità e guidabilità della Yamaha, riducendo allo stesso tempo il gap motoristico per via dei brevi rettilinei, come dimostrato già dal primo turno di prove libere di ieri, dove Fabio è stato il più veloce.

La lotta mondiale però non è certamente un affare tra i soli Quartararo e Bagnaia, tanto che al secondo posto della classifica troviamo Aleix Espargaro, pilota e padre putativo dell’attuale brillante Aprilia RS-GP. Il catalano è alla prima occasione in carriera di giocarsi concretamente il titolo mondiale e fino ad ora la sua tenacia, unita ad una velocità che forse non tutti gli avrebbero attribuito, mantengono vivissime le speranze per la grande impresa, qualcosa di veramente storico in quel di Noale. Aleix quest’anno ha già messo a segno una vittoria e quattro ulteriori podi, ma è da ben 5 gare che non riesce a far parte della top3, complice una frattura al tallone sinistro rimediata a Silverstone nel corso delle prove libere, week-end in cui sembrava essere il pilota più in forma. Il trentatreenne di Granollers non ha però mai brillato sul circuito intitolato a Marco Simoncelli; il suo miglior risultato qui è infatti il settimo posto ottenuto lo scorso anno. Storia differente per il rigenerato Maverick Vinales, che in Aprilia sembra aver trovato quell’equilibrio che fino ad ora era sempre mancato nella carriera di un pilota estremamente veloce ma sempre molto esposto ai propri umori così come a quelli del contesto che lo circonda. L’ultima vittoria dell’ex pilota Yamaha risale proprio al Gran Premio dell’Emilia Romagna del 2020, ed anche ieri ‘Top Gun’ è parso in ottima forma sull’asfalto dell’Adriatico.

Infine, da non sottovalutare assolutamente quelle che potrebbero essere le prestazioni di altri 2 piloti: Enea Bastianini e Alex Rins. Il pilota di Rimini, fresco di firma con il Team Factory Ducati per la prossima stagione, proprio tra le curve di casa, lo scorso anno, ha per la prima volta messo in mostra il suo reale potenziale in sella ad una MotoGP, entrando di diritto nel giro di quelli che contano. Bastianini nel doppio round di Misano 2021 è infatti riuscito a centrare in entrambe le occasioni il terzo posto alla propria stagione di debutto. Impresa resa ancor più memorabile se si considerano le posizioni da cui Enea scattò nelle due gare: dodicesimo e sedicesimo. Occhio anche ad Alex Rins, dimostratosi più volte in ottima forma durante questa stagione, sicuramente più del compagno di squadra (attualmente infortunato) Joan Mir. La sua Suzuki, prossima al pensionamento forzato, è parsa ben digerire le curve di Misano durante le libere.

 

Grande incognita: il meteo.

 

È d’obbligo, in conclusione, un grande abbraccio ad Andrea Dovizioso, che al termine della gara di domenica vedrà compiersi definitivamente il suo cammino nel motomondiale. Pilota dedito alla costruzione meticolosa del proprio talento, al calcolo delle azioni, nonché uomo riservato, custode di una personalità discreta, a tratti ombroso, che mai ha cavalcato con tracotanza il tappeto del successo, nemmeno quando avrebbe potuto. Esponente di una generazione stellare (Rossi, Lorenzo, Pedrosa, Stoner) che con il suo ritiro saluta definitivamente il grande palcoscenico del motociclismo.

 

(Credits: Getty Images)

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