Questo fine settimana è l’inizio di un vero e proprio tour de force per la MotoGP; saranno, infatti, ben cinque le gare da disputare nei prossimi sei weekend. La tappa di Aragon, quindicesima dell’anno, è l’ultima europea prima che il circus trasvoli il globo verso Giappone, Thailandia, Australia e Malesia. Trasferte lontane ed esotiche dove da sempre vengono tirate le somme di intere stagioni e dove le battaglie per il campionato raggiungono spesso il loro nucleo più incandescente.
Restando sul palcoscenico di questo fine settimana, ovvero la terra d’Aragona, è obbligatorio evidenziare come questa sia sempre stata una sorta di feudo motociclistico di Marc Marquez. Il fuoriclasse di Cervera, che dal 2020 è stato costretto a dover affrontare un calvario fisico ed emotivo per via dell’infortunio di Jerez, ha trionfato qui per ben 5 volte, di cui 4 consecutive (dal 2016 al 2019), ed è sicuramente grazie a lui che la Honda è potuta divenire la casa più vincente sul circuito iberico, contando sette vittorie su tredici edizioni finora disputate (ai cinque ori di Marquez sono da aggiungere quelli di Stoner nel 2011 e Pedrosa nel 2012). E sarà proprio in questa terra così amica che l’otto volte Campione del Mondo tornerà a disputare una gara dopo lo stop dovuto alla quarta operazione, resasi necessaria per ristabilire il corretto equilibrio di quel ferito omero destro. Difficilmente si vedrà ‘El Cabroncito’ in lotta per la vittoria domenica, data la condizione fisica non ancora al 100%, tuttavia le due sessioni di libere sembrano riaverlo consegnato alla pista senza che questo ennesimo stop abbia mutato la sua attitudine; sia in FP1 che in FP2, infatti, Marc è riuscito a stare nella Top10.
Passando alla lotta mondiale tutti i favori del pronostico pendono dal lato di Pecco Bagnaia. Il ducatista, reduce dal poker di vittorie di Olanda, Inghilterra, Austria e San Marino, sembra essere lanciatissimo nella rimonta sul leader di classifica Fabio Quartararo, che, invece, ha avuto prestazioni oscillanti proprio mentre andava in scena il dominio Bagnaia. Il Campione del Mondo in carica, inoltre, si è detto non poco preoccupato, nella conferenza del giovedì, circa questo fine settimana spagnolo. La pista di Aragon infatti è stata indicata dal francese come il peggior tracciato per la sua Yamaha da qui a fine campionato, oltre ad essere poco gradito dal pilota stesso, che qui come miglior risultato ha fatto segnare un quinto posto nel 2019. Divergente, anche in questo caso, l’ondata d’entusiasmo che accompagna Bagnaia, il quale, dopo uno straordinario duello con Marc Marquez sino all’ultimo giro, ha agguantato proprio al Motorland lo scorso anno la sua prima vittoria in carriera in MotoGP.
Insomma i 30 punti che separano Quartararo dall’alfiere Ducati non paiono poter essere un bottino sufficiente per lasciar dormire sogni tranquilli al francese e ad una Yamaha in netto deficit tecnico durante tutta la stagione. Ancora pienamente in lotta per il Campionato troviamo anche Aleix Espargaro; il pilota Aprilia è, infatti, a soli 3 in più di Pecco dalla vetta della classifica e la sua grandissima tenacia, congiunta alla consapevolezza che una chance così importante non è all’ordine del giorno, siamo convinti possa guidarlo ad essere un serio candidato al titolo sino a fine stagione. Inoltre, il supporto meccanico della sua Aprilia RS-GP è stato di primissimo ordine; la moto di Noale si è dimostrata una delle migliori del lotto, in grado di tenere il passo della flotta Ducati. Infine, proprio riguardo alla competizione tecnica tra marchi, per l’Aprilia quella di Aragon potrebbe essere un’occasione per scrollarsi di dosso le prestazioni opache ottenute in circuiti prevedibilmente ostili come il Red Bull Ring e Misano. Anche Maverick Vinales sembra aver raggiunto un livello molto alto in sella alla moto veneta, insieme ad un ottimo affiatamento con la squadra capitanata dal Team Principal Massimo Rivola.
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