EVENEPOEL, UN MONDIALE DA SOGNO: IL BELGIO HA IL SUO NUOVO RE

Submitted by Anonymous on Sun, 09/25/2022 - 09:25
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Redazione
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Tutti zitti, comanda Remco: l’ha spiegato meravigliosamente in mondovisione, portandosi il dito alla bocca appena prima di tagliare il traguardo più importante della sua giovane (ma già invidiabile) carriera. Magari poteva risparmiarselo, accontentandosi di gioire è basta per un trionfo che somiglia tanto a un numero d’altri tempi, ma Remco Evenepoel è fatto così: impulsivo, istrionico, guascone, certo fenomenale quando sente che la gamba gira che è un piacere, ormai specialista di attacchi da lontano che tagliano in due tronconi il gruppo e mandano all’aria i piani di qualsivoglia rivale.

Il belga è il nuovo campione del mondo, nonché il nuovo “salvatore” del ciclismo nazionale: ci sarebbe Van Aert sul quale puntare ogni sorta di fiche, ma alla fine il giovane rivale cresciuto alla sua ombra è il vero vincitore di un mondiale che pare fatto apposta per l’uomo della Jumbo-Visma, ma che il rampante Remco s’è preso con la forza dei sogni e dei desideri. Come? Partendo a quasi 35 chilometri dal traguardo e assottigliando in un amen qualsiasi corridore al quale venisse in mente di tarpargli le ali. Solo Lutsenko gli ha resistito per una manciata di chilometri, salvo poi alzare bandiera bianca sullo strappo di Mount Pleseant. A quel punto Evenpoel s’è concesso una cronometro solitaria di 25 chilometri, pane quotidiano per lui che nelle corse contro il tempo è tra i migliori interpreti al mondo. E gli altri? Tutti a battere le mani.

 

IL CALCIATORE MANCATO ORA È IL SALVATORE DELLA PATRIA

Da giovane doveva fare il calciatore, perché suo papà (ex corridore professionista) non voleva che seguisse le sue orme. È arrivato a giocare anche nelle nazionali giovanili, poi però a un certo punto Remco è voluto salire in bicicletta per davvero e ha bruciato ogni tipo di tappa: da Juniores le sue corse erano noiose, perché scattava a metà gara e nessuno lo andava a riprendere. Dagli Under 23 nemmeno ha deciso di passare: la Quick-Step l’ha fatto esordire con i grandi a soli 20 anni e lui, alla terza corsa in carriera, ha staccato tutti a San Sebastian, vincendo alla sua maniera.

Non ci fosse stato il terribile schianto al Giro di Lombardia del 2020, quando un volo di 10 metri da un piccolo ponte quasi non gli costò la vita e la carriera (benedetto fu un ramo che ne attutì il colpo a terra), probabilmente Evenepoel avrebbe vinto ancora di più nel suo primo biennio da professionista. Comunque il terreno perduto l’ha recuperato in fretta in un 2022 in cui, finalmente a posto fisicamente, ha regalato numeri d’alta scuola vincendo Liegi, San Sebastian e soprattutto la Vuelta, primo grande giro in carriera, cancellando 44 anni di attesa in casa belga. Dove il mondiale mancava da 10 anni: altro digiuno spezzato.

 

VAN DER POEL, NOTTE DA INCUBO: ARRESTATO PER AGGRESSIONE!

Remco ha fatto corsa a sé negli ultimi due giri e la volata per il secondo posto era il massimo a cui i “terrestri” potessero aspirare. L’ha vinta Cristophe Laporte, che ha battuto di un’incollatura Micheal Matthews e poi Wout Van Aert e Matteo Trentin, tutti rientrati sui più immediati inseguitori della corsa (tra cui il bravo e generoso Lorenzo Rota) a 300 metri dall’arrivo, dopo che quest’ultimi hanno sbagliato i calcoli controllandosi a vicenda per oltre un chilometro (dura la vita senza radioline…).

Alla fine l’Italia se n’è tornata a casa da Wollongong con la sensazione di aver buttato al vento la chance per poter fare anche qualcosa di meglio di un quinto e un ottavo posto (ottenuto da Bettiol, apparso davvero in forma): non era compito degli azzurri di Bennati andare a chiudere su Evenepoel, lasciato troppo libero di osare da tutte le nazionali in gioco (Francia, Australia e Slovenia in primis), ma seppure la maglia iridata sarebbe finita comunque sulle spalle del belga, forse qualcosina in più si sarebbe anche potuta fare.

I veri delusi di giornata sono però gli olandesi, con Mathieu van der Poel ritiratosi dopo appena 32 chilometri dopo aver trascorso una notte da incubo: a causa di rumori molesti di alcuni bambini nelle stanze dell’albergo che ospitava la nazionale olandese, il corridore ha reagito in modo abbastanza scomposto, tanto che è dovuta intervenire la polizia che lo ha arrestato e rilasciato su cauzione, ma di fatto consentendogli di dormire appena un paio d’ore. MVDP dovrà comparire martedì a Sydney davanti a un giudice e rispondere delle accuse di aggressione, cosa che potrebbe pregiudicargli anche il finale di stagione.

Mondiale da dimenticare, ma solo per motivi sportivi, per Pogacar e Alaphilippe, mentre il vecchio marpione Sagan zitto zitto s’è preso comunque un sesto posto che ne certifica ancora lo status di grande tra i grande. Ma il Re è solo Remco.

 

(Credits: Getty Images)

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