Il possibile rilancio della Juventus passa dalla sfida contro il Bologna di Thiago Motta, da poco divenuto l'allenatore dei felsinei al posto di Sinisa Mihajlovic. I bianconeri devono rilanciarsi. L'avvio di stagione è stato disastroso sia in campionato che in Champions, dove le due sconfitte con Paris Saint-Germain e Benfica hanno compromesso la qualificazione agli ottavi (ancora possibile ma ora molto complicata). In questo la Serie A è una competizione in cui gli sbagli in avvio di corsa sono più permessi, trattandosi di una lunga maratona da 38 partite. Gli inciampi, però, sono stati già diversi e il Napoli è scappato sette punti più in là al pari dell'Atalanta.
JUVENTUS-BOLOGNA, I BIANCONERI CON L'ATTACCO "PESANTE"
Massimiliano Allegri recupera una pedina importante in porta come Szczesny, sebbene Perin sia stato tra i più positivi anche in un periodo in cui i risultati di squadra non sono stati all'altezza. Tornerà titolare anche Bonucci, lasciato in panchina a Monza e poi utilizzato con continuità da Mancini in azzurro: due vittorie su due, grazie anche ai compagni e a Donnarumma, ma il capitano bianconero non è sembrato definitivamente sulla via del tramonto. Nel 3-5-2 probabile con cui i padroni di casa sfideranno gli emiliani, la coppia d'attacco dovrebbe essere formata dalle "due torri", Milik e Vlahovic. Il primo ha cominciato bene l'avventura bianconera, il secondo è stato finora molto produttivo su punizione e ben poco su azione. La nazionale, come per Bonucci, gli ha fatto bene. Ora deve dimostrare di poter essere fondamentale anche nel club, magari con un aiuto maggiore da parte del resto della squadra.
JUVENTUS-BOLOGNA, ARNAUTOVIC DA POSSIBILE RINFORZO A RIVALE
Di fronte, sempre nel reparto avanzato, il Bologna schiererà un giocatore che la Juventus ha seguito come possibile alternativa in attacco nel mercato estivo, salvo poi puntare altro. E' Marko Arnautovic, 6 gol in 7 presenze, capocannoniere della Serie A grazie anche a due rigori realizzati. L'austriaco è il faro offensivo della squadra. In questo Motta non ha potuto che proseguire nel solco tracciato dal predecessore.
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