JUVENTUS, SCUDETTO ADDIO? E VLAHOVIC FA ANCORA FLOP

Submitted by Anonymous on Sun, 10/09/2022 - 15:42
Hero image
Autore
Redazione
news date
News di tipo evento?
No

Oggi, già intorno alle 17 o al più tardi alle 20, la Juventus potrebbe trovarsi a 10 punti dalla vetta dopo nove giornate di campionato, se prima l’Atalanta e poi il Napoli dovessero vincere le rispettive partite. Ce ne sarebbe abbastanza per immaginare i bianconeri già fuori dalla lotta scudetto e non sembra sufficiente neppure l’appiglio della rimonta del 2015-16, quando il ritardo era di undici lunghezze al decimo turno, una situazione quasi identica a quella attuale. Vero, c’era sempre Allegri in panchina, ma aveva tutta un’altra rosa e soprattutto c’erano ben altri avversari. La sconfitta di San Siro contro il Milan è la conferma di entrambe le cose.

 

JUVENTUS SCUDETTO O NO? ALLEGRI ASPETTA I SUOI BIG

Massimiliano Allegri era stato schietto nella prima conferenza stampa stagionale: la Juventus punta allo scudetto. Del resto è il club con il fatturato più alto e la rosa con gli stipendi più alti e il mercato del club, prima con l’acquisto di Vlahovic a gennaio, poi con gli ingaggi a parametro zero di due fuoriclasse come Di Maria e Pogba, infine con lo “scippo” di Bremer all’Inter per sostituire De Ligt, non lasciava scelta al tecnico. Lo ha confermato anche Agnelli di recente: “La Juve punta a tornare a vincere già in questa stagione”. Forse avrebbe potuto aspettare qualche giorno. Certo, Allegri ha un alibi enorme: le assenze contemporanee di Chiesa e Pogba, l’utilizzo a intermittenza di Di Maria, tra infortuni e squalifica. L’allenatore aspetta i suoi big, ma potrebbe essere troppo tardi per la rimonta scudetto.

 

JUVENTUS VLAHOVIC FLOP: I NUMERI NON BASTANO

Dusan Vlahovic ha segnato 5 gol in campionato e uno in Champions. I numeri sono dalla sua parte, ma forse non bastano, perché quando non timbra il cartellino finisce sempre sotto accusa. Contro il Milan, in particolare, ha deluso. Alla lettura delle formazioni, qualcuno ha ricordato come nella scorsa stagione il Diavolo, con Gabbia centrale, finì travolto dalla Fiorentina di Vlahovic, mentre ieri il serbo è stato cancellato dal campo, a differenza di Milik, sempre propositivo e comunque molto più pericoloso di lui. Ma soprattutto Dusan ha commesso l’errore che ha chiuso la gara, dando il la alla cavalcata di Brahim Diaz con lo sciagurato passaggio orizzontale a centrocampo. Allegri l’ha sostituito con Kean, che in pochi minuti ha costretto Kalulu a un intervento miracoloso.

 

JUVENTUS COSA SUCCEDE? ECCO TUTTI I PROBLEMI

Le assenze non bastano a spiegare i problemi della Juventus, l’investimento su Dusan Vlahovic non poteva e non può coprirli tutti. A San Siro la squadra ha cominciato con l’atteggiamento giusto, poi ha arretrato pian piano il baricentro, come se la gestione fosse nel proprio dna molto più dell’aggressività, persino quando i rischi sono zero come nei primi venti minuti contro il Milan. Il gioco, allora, è l’imputato principale, ma neppure l’unico. C’è anche un problema di costruzione della rosa: Bremer ha sempre giocato centrale nella difesa a tre, cioè lo stesso ruolo di Bonucci, ma soprattutto era abituato all’uno contro uno a tutto campo, non a scappare all’indietro come chiede Allegri; Paredes è stato preso in extremis e si trova più a suo agio da centrale in un centrocampo a tre, così nell’attuale 4-4-2 non sta trovando spazio e senza di lui manca il regista, visto che Locatelli e Rabiot non lo sono. Le invenzioni di Angel Di Maria, la fisicità di Paul Pogba e le sgroppate di Federico Chiesa di sicuro potranno trasformare questa squadra, sebbene qualcosa manchi comunque, soprattutto in difesa, perché Alex Sandro non è più il terzino sinistro di un tempo.

 

(Credits: Getty Images)

Template News
Post
Fonte della news
SN4P
Sport di Riferimento
Calcio