VOLLEY, MONDIALI: TRE GIORNI DOPO, ITALIA-CINA VALE LA SEMIFINALE

Submitted by federico.tireni on Tue, 10/11/2022 - 08:45
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Redazione
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Una cosa è certa: chi fa i regolamenti in casa FIVB, la federazione mondiale del volley, deve avere qualche problema serio con i calcoli “semplici” e diretti. Altrimenti non si spiega il perché finisca sempre per combinarne una più del diavolo, con l’apogeo del massimo consentito raggiunta nel momento in cui la formula del mondiale femminile 2022 mette nuovamente di fronte nei quarti e in semifinali le medesime squadre del girone della seconda fase.

Anziché mescolare le carte e incrociare le formazioni dell’una e dell’altra pool, la FIVB ha pensato bene di rimettere di fronte le stesse rivali: l’Italia che sabato scorso ha fatto fuori senza troppi fronzoli la Cina (che addirittura lottava per il primato del girone prima di scendere in campo) se la ritroverà di fronte nuovamente oggi alle 17 (diretta Rai 2 e Sky Sport 1) nella prima sfida a eliminazione diretta dopo 9 partite di girone all’italiana, mentre nell’altra sfida tra qualificate del girone E il Brasile sfiderà il Giappone.

Le vincenti dei due incontri si ritroveranno poi di fronte in semifinale giovedì, e tutte le gare si disputeranno ad Apeldoorn, la sede che ospiterà tutta la fase finale. Dalla parte opposta del tabellone, la Serbia incrocerà la Polonia (che tecnicamente sarebbe dovuta capitare in sorte all’Italia, in un mondo fatti di regolamenti “normali”…), mentre gli Stati Uniti se la vedranno con la Turchia. Così è, se vi pare.

 

RESETTARE TUTTO, NONOSTANTE LA SUPERIORITÀ EVIDENTE

Tre giorni fa contro le cinesi non c’è stata storia: storicamente nel recente passato l’Italia l’ha sempre avuta vinta contro le asiatiche, e lo stesso Davide Mazzanti non ha mai fatto mistero di essere particolarmente impaziente di sfidarle, perché sempre son venute fuori partite belle e divertenti (oltre che vincenti). Stavolta però per stessa ammissione del commissario tecnico delle azzurre sarà diverso, perché un quarto di finale mondiale sfugge a qualsiasi pronostico, e il fatto di averle battute appena 72 ore prima paradossalmente potrebbe rivelarsi un limite, piuttosto che una buona notizia.

“Dico questo a ragion veduta, perché è vero che le conosciamo bene ed è certamente vero che contro di loro ci accoppiamo piuttosto con profitto, ma resto convinto che arrivati a questo punto tutto può diventare assai più complicato. Sicuramente avranno studiato come affrontarci, e visto che il ricordo è piuttosto fresco questa cosa potrebbe dare loro un vantaggio. Non credo che sottovaluteremo l’impegno solo per il fatto di averle battute due volte negli ultimi tre mesi: ogni partita va vinta con pazienza e intelligenza, e questo dovremo fare. La fiducia non manca, ma siamo ai quarti di un mondiale e tutto può succedere”.

 

TORNA CHIRICHELLA, MA LA LUBIAN MERITA FIDUCIA

Nei quarti di Nations League, a luglio, l’Italia si sbarazzò senza troppi complimenti di una Cina mostratasi già allora un po’ acerba. E la squadra che ha arpionato la quarta piazza nel girone somiglia ancora a quella squadra: discontinuità, appesa ai lampi di classe di Wang Yun e della Li, la nazionale del dragone ha fatto tanta fatica contro le azzurre sabato scorso, soprattutto perdendo nettamente la battaglia a muro.

Particolare tutt’altro che irrilevante: nell’occasione l’Italia era orfana di Cristina Chirichella, relegata in panchina da un risentimento muscolare, ma l’ottima prova offerta da Marina Lubian come centrale accanto ad Anna Danesi potrebbe convincere Mazzanti a confermare lo starting six della partita precedente, anche se dal quartier generale della nazionale è trapelata la notizia che Chirichella sta bene e può tornare regolarmente in campo.

Chiaro che molte delle velleità azzurre passeranno per le mani e le gambe di Paola Egonu: i 25 punti realizzati sabato hanno fatto capire al mondo che adesso che la posta comincia a salire (e lì c’era in palio il primo posto nel girone), con soli 5 errori in attacco (col Brasile furono 12), testimoniano la crescita esponenziale del martello ex Conegliano. Una Egonu così non è minimamente tollerabile per la difesa cinese, costretta a confidare semmai in una giornata no dell’opposto.

Ma è tutto il collettivo azzurro ad aver mandato segnali importanti nelle ultime uscite, a cominciare da quella col Giappone nella quale, tolto il primo set, tutto ha funzionato alla perfezione. L’Italia è in serie aperta da 9 set, pare essersi scrollata qualche peso dalle spalle e adesso vuole prendersi davvero il mondo: se per farlo dovrà transitare prima in Asia, poi in Sudamerica (il Brasile parte favorito col Giappone, anche se le nipponiche l’hanno battuto nella prima fase della rassegna) e magari poi in Europa (difficile pensare a una Serbia fuori dall’atto finale: l’obiettivo è prendersi la rivincita sull’epilogo di 4 anni fa) non sarà quello un problema.

 

(Credits: Getty Images)

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