NBA, CENTRAL DIVISION: GIANNIS HA FRETTA DI RIMETTERSI L'ANELLO

Submitted by federico.tireni on Thu, 10/13/2022 - 10:14
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Redazione
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Tra una settimana la giostra NBA riaprirà i battenti: le 30 franchigie del campionato più bello del mondo inaugureranno ufficialmente la corsa che le porterà a giugno a giocasi l’anello nelle Finals tra le vincitrici dei play-off delle due Conference (Eastern e Western), peraltro a ridosso di un Draft che si preannuncia davvero scoppiettante con il francese Victor Wembanyama oggetto del desiderio di mezza lega (se volete sapere di cosa stiamo parlando andate qui). A pochi giorni dal via, un check up delle 30 formazioni in ballo è più che ragionevole, partendo in senso geografico dalle cinque franchigie che popolano la Central Division. Ogni giorno proveremo a scoprire una singola division e le ambizioni delle rispettive squadre, cercando di arrivare all’opening night con tutte le informazioni necessarie per sapere quello che potrà succedere da qui al prossimo giugno.

 

CHICAGO BULLS, ASPETTANDO BALL CI PENSA LAVINE

Lo scorso anno hanno sorpreso, perché pochi se li aspettavano invitati d’onore al gran ballo play-off. Certo, l’eliminazione al primo turno contro i Bucks era nell’ordine delle cose, ma i Bulls hanno voglia di continuare a migliorare e credere che possa esserci per loro un futuro migliore. Il punto di domanda dal quale riparte la nuova annata è però rappresentato dalle condizioni di Lonzo Ball, che ha saltato tutto il training camp e che non si ancora quando tornerà in campo (qualcuno dice addirittura nel 2023).

Tutto il peso dell’attacco si sposta allora su Demar DeRozan e Zach Lavine, che se integri (e non è sempre così scontato che lo siano) rappresentato due frecce importanti. La conferma di Alex Caruso, uno dei giocatori più amati della lega (da allenatori e tifosi), è una buona base da cui ripartire. E poi ci sono i giovani Ayo Dosunmu e Coby White che vogliono spiccare il volo. Play-off ancora alla portata, ma nello sport confermarsi è sempre più complicato che affermarsi.

 

CLEVELAND CAVALIERS, CON MITCHELL SI TORNA A SOGNARE

In Ohio non si viveva un’attesa così frenetica dai tempi in cui in squadra c’era il figlio prediletto LeBron James. Cleveland però ha saputo coltivare bene la terra negli ultimi anni, costruendo con pazienza dal Draft e poi cominciando ad alzare l’asticella. Oggi i Cavs valgono una delle prime cinque posizioni a Est: l’arrivo di Donovan Mitchell è una presa che vale tanto, e l’intesa con Darius Garland non dovrebbe tardare a venire.

I Cavs sono stati anche tra i primi a riproporre giocatori vecchia maniera, con la presenza di Evan Mobley e Jarrett Allen in quintetto a rinverdire i fasti delle “twin towers”. Il ritorno di Ricky Rubio è un’altra chiave importante: lo spagnolo è in totale simbiosi con la piazza e quando tornerà a pieno regime sarà un’arma micidiale in uscita dalla panchina. L’addio a Collin Sexton (oltre che a Lauri Markkanen) è stato abbastanza indolore, e se dovesse arrivare anche Jae Crowder allora a Cleveland potrebbero cominciare a pensare in grande. A patto che l’infermeria non torni ad affollarsi come accaduto lo scorso anno in primavera.

 

DETROIT PISTONS, NON C’È FRETTA DI CRESCERE

Quest’anno perdere può rappresentare un vantaggio e a Detroit potrebbero essersi portati avanti col lavoro. Perché nessuno ha fretta di tornare in alto tanto presto: i Pistons hanno cambiato rotta da un paio d’anni, e la crescita di Cade Cunningham, unita all’eventualità di mettere le mani su qualche altro talento, è l’unica cosa che conta.

L’arrivo di Bojan Bogdanovic è nuova linfa per l’attacco, con Saddiq Bey e Ish Stewart chiamati a dare ulteriore continuità alle proprie prestazioni dopo le ottime impressioni lasciate in eredità nella passata stagione. La stagione di Detroit sarà tutta improntata all’attesa di quel che li attende nel futuro a breve-medio termine: non faranno tank selvaggio, ma non si dispereranno per qualche ko. di troppo.

 

INDIANA PACERS, HALIBURTON È LA NUOVA PIETRA ANGOLARE

La macchina ha già fatto inversione, parafrasando la terra dei motori che ha in Indianapolis la sua Mecca. Nel senso che già nella passata stagione i Pacers hanno deciso di cambiare i loro programmi futuri e di costruire (quasi) da zero. Via Brogdon, finito ai Celtics, via Sabonis, andato ai King, e dentro Tyrese Haliburton, giocatore attorno al quale cominciare a ricostruire con Buddy Hield rimasto a fare da chioccia e Chris Duarte a tirare la carretta.

Il punto di domanda è legato al futuro di Myles Turner: mezza NBA lo vuole, ma per ora il centro è rimasto in Indiana in attesa che arrivi l’offerta giusta. Nessuno chiede ai Pacers di centrare i play-off, ma solo di crescere bene, cercando di individuare possibili crack (Jalen Smith è un candidato).

 

MILWAUKEE BUCKS, GIANNIS VUOLE RIMETTERE L’ANELLO AL DITO

Giannis Antetokounmpo ha voglia dir riprendersi il trono. Perché forse non aveva messo in preventivo di vederselo scappare nella serie contro Boston, tirata come non mai ma virata in direzione Celtics dopo tanta battaglia. I Bucks alla fine sono sempre lì, destinati a lottare per le posizioni che contano a Est. Khris Middleton salterà la prima parte di stagione, ma se tornerà a star bene sarà un fattore a primavera.

Il rientro a pieno regime di Brook Lopez è invece una delle migliori notizie possibili per coach Budenholzer, che ha patito tanto la sua assenza nella passata annata (appena 13 le gare disputate dal centro, gemello di Robin). Jrue Holiday e Grayson Allen dovranno semplicemente rivelarsi all’altezza del compito loro assegnato, mentre Jordan Nwora è pronto a esplodere definitivamente. L’obiettivo è presto detto: rimettere l’anello al dito. Ma servirà la perfezione.

 

(Credits: Getty Images)

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