Si avvicina l’inizio dei Mondiali Qatar 2022, indubbiamente una delle edizioni più contestate degli ultimi anni. Vuoi per il periodo nel quale si disputeranno, ovvero in mezzo alla classica stagione calcistica europea, vuoi per le polemiche sulle condizioni di sicurezza nelle quali versavano gli operai che hanno lavorato nella costruzione degli stadi, e mettiamoci anche il pochissimo feeling che corre fra lo sport più popolare del mondo e la tradizione del paese arabo. L’unico elemento che lega Qatar e calcio è però, quello più forte: i soldi. Eppure la storia calcistica del piccolo emirato parte dal lontano 1950, quando fu scoperto un giacimento di petrolio prontamente sfruttato dagli europei, che in cambio dell’oro nero portarono il calcio. Negli anni sessanta venne creata la Federazione locale, mentre il 27 marzo del 1970, la nazionale del Qatar giocò la sua prima partita contro il Bahrein, dalla quale uscì sconfitta per 2-1. Dopo cinquant’anni di risultati mediocri, il Qatar ottenne il suo primo successo internazionale, vincendo nel 2019 la prestigiosa Coppa d’Asia: ciò le diede il diritto di partecipare anche alla Coppa America come nazione invitata. Il percorso s’interruppe nella fase a gironi, dopo due sconfitte contro Argentina e Colombia e un pareggio contro il Paraguay.
Al Mondiale affronterà Ecuador, Senegal e Olanda, per un raggruppamento difficile ma non impossibile. Ora concentriamoci sul campo, andando a spulciare la rosa della nazione ospitante della manifestazione.
LA ROSA
Un mantra del tecnico spagnolo Sanchez Baz sembra essere la difesa a cinque, schierata in tutte le uscite del 2022. Anche alle due punte non sembra voler rinunciare, con il tandem formato da Ali e Afif che ha dato certezze all’allenatore. Proprio Akram Afif è il calciatore di maggiore talento della rosa. Il venticinquenne nel club, l’Al Sadd, gioca come ala sinistra, e può vantare un passato al Villarreal, società che lo ha formato a partire dagli anni del Settore Giovanile. Anche il collega di reparto, Almoez Ali, ha avuto un’esperienza in terra iberica, più precisamente nella terza divisione con la maglia del Leonesa. Ali è un centravanti mobile, in grado di svariare per tutto il fronte offensivo. Nella Champions League asiatica ha realizzato già due reti e due assist in cinque partite, mentre con la maglia della nazionale è a quota trentanove gol in ottantadue presenze. La corsia di sinistra è arata da Hassan, esterno ventinovenne con alle spalle oltre centoventi partite in nazionale, impreziosite da quindici reti, mentre la difesa è guidata da Salman, centrale attento e rapido nelle chiusure, il quale ha esordito con la maglia del Qatar ad appena diciannove anni.
CURIOSITÀ
Chiudiamo la panoramica con una piccola curiosità che lega il Qatar al Belgio. I recenti successi calcistici dell’emirato infatti, nascono da una cittadina di ventimila anime vicino a Bruxelles, Eupen. Nel lontano 2013, l’Aspire, accademia sportiva di Doha gestita dalla Qatar Sports Investmentes, proprietaria del PSG, acquisì il Kas Eupen, piccolo club fiammingo militante nella seconda divisione.
Lo scopo era quello di sfruttare l’assenza dei vincoli sui tesseramenti dei calciatori stranieri per istituire una sorta di Settore Giovanile per i migliori talenti del Qatar, così da formarli in un campionato comunque più competitivo rispetto a quello locale. Direttore del progetto fu Josep Colomer, ex direttore della Masia, la cantera del Barcellona. Praticamente tutti i giocatori presenti nella rosa hanno in comune un passato nelle file del Kas Eupen. Un’idea nata quasi dieci anni fa con il solo scopo di preparare una generazione di calciatori al Mondiale del 2022; considerando il punto di partenza, il lavoro tecnico svolto sino ad ora è stato egregio.
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