NBA, WARRIORS A VALANGA SUI LAKERS: GREEN E POOLE SI DANNO IL CINQUE!

Submitted by alessio.berton on Wed, 10/19/2022 - 10:43
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Redazione
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Chi si è preso a cazzotti adesso si da il cinque, chi aspettava da mesi un confronto “vero” sul parquet non ha atteso un istante di più per dar vita alla prima zuffa della nuova stagione. Bentornata NBA: ci mancavano certe disquisizioni mattutine su quanto accaduto durante la notte europea, che è tanta roba pensando a ciò che hanno raccontato le prime due sfide della nuova regular season.

Con pronostici e fattore campo rispettato in ambedue le arene: i Warriors hanno detto la loro contro i crepuscolari Lakers di LeBron, Davis e (forse) Westbrook, che invero non se la sono cavata poi tanto male (rispettivamente 31, 27 e 19 punti a testa), ma che hanno ribadito una volta di più di essere rimasti soli a predicare nel deserto, col solo Kendrick Nunn in grado di portare qualche mattoncino alla causa. Golden State invece ha ritrovato il sorriso dopo una mesata piuttosto complicata: la consegna degli anelli, cerimonia classica in apertura di stagione per la formazione campione in carica, ha fatto da preludio a una serata grandi firme in cui Curry al solito ha fatto Curry (33 punti per l’MVP delle ultime Finals), ma dove ad attirare le luci dei riflettori, come facilmente prevedibile, sono stati Draymond Green e Jordan Poole, alla prima uscita ufficiale dopo le storie tese di qualche giorno fa.

E per non far torto a nessuno, ecco che la “coppia” ha pensato bene di mostrarsi felice e serena come se nulla fosse successo: addirittura Green e Poole si sono dati un bel cinque a mano aperta (no, stavolta Draymond non l’ha chiusa e ha mirato solo la mano del compagno…) dopo che Poole ha servito un assist al bacio per Green in apertura di match, mandandolo a canestro. Fine delle discussioni, serenità ritrovata e vittoria in carrozza grazie al solito terzo quarto Warriors, marchio di fabbrica già negli scorsi play-off. Per i Lakers, come prevedibile che fosse, strada dura e in salita.

 

BOSTON RITROVA SUPER TATUM. SCINTILLE TRA EMBIID E SMART

A dare il via ufficialmente alla stagione NBA sono stati però Celtics e Sixers, e sulla costa Est il clima s’è mostrato decisamente meno amichevole. Perché Boston e Phila da un po’ di anni ormai hanno cominciato a detestarsi, e soprattutto Joel Embiid ne ha piene le tasche di sentir dire quanto è bravo e dover poi guardare gli altri giocarsi le partite che contano. A TD Garden è stata partita vera e a vincere sono stati i padroni di casa, anche perché Jayson Tatum (col polso finalmente ristabilito) ha dimostrato che quando sta bene non è facile per nessuno tenerlo a bada: 35 punti, 12 rimbalzi e 4 assist sono la sua cartolina di benvenuto nella nuova stagione, ma 35 sono stati anche i punti mandati a referto da Jaylen Brown, sempre più Robin per Batman Tatum.

Anche Smart ha impattato bene firmando 14 punti, ma soprattutto rendendosi protagonista del primo vero scontro tra titani della nuova stagione: a inizio terzo quarto, sul punteggio di 63 pari, dopo un’azione offensiva Smart s’è allacciato con Embiid, che l’ha trascinato a terra rischiando anche di girargli il braccio sinistro, che ha subito una rotazione innaturale. Inevitabile come gli animi si siano immediatamente incendiati: Brown e Harden sono stati i primi ad arrivare sul posto, costretti a dividere i loro compagni per evitare guai peggiori.

Un po’ a sorpresa gli arbitri hanno punito con un tecnico Smart (che ha reagito in maniera vistosa, rialzandosi prontamente) e non Embiid, nonostante le immagini abbiano evidenziato quanto il centro dei Siexers abbia cercato di far ruotare il braccio dell’avversario, colpendolo anche con un movimento d’anca non propriamente necessario. Alla fine Boston su quell’episodio ha costruito la sua ottima seconda parte di gara, prendendosi una vittoria convincente nel giorno del debutto in panchina di Joe Mazzulla, assistente di Udoka, sospeso fino al termine della stagione per motivi disciplinari interni all’organizzazione.

 

STANOTTE TOCCA AGLI ITALIANI: ECCO BANCHERO E FONTECCHIO

Due sole gare, insomma, hanno già ricordato al mondo perché quello NBA è considerato il campionato più bello del pianeta. E stanotte partirà la vera e propria maratona di regular season con ben 12 partite (di fatto solo Bucks e Clippers esordiranno nella notte tra giovedì e venerdì): il clou di serata è a atteso a tarda notte, alle 4 italiane, quando a Phoenix i Suns ospiteranno i Dalla Mavericks di Luka Doncic, due contender serie nella lotta al vertice della Western Conference. Per i Suns la stagione alle porte ha il sapore di un dentro e fuori: l’età avanzata di Paul e le scorie del rinnovo di Ayton suggeriscono che per questa versione di Phoenix il tempo è sempre più breve, se la volontà è quella di puntare per davvero al titolo. Dallas presenta il nuovo centro Christian Wood accanto a Doncic, deciso anche a giocarsi il premio di MVP della stagione regolare.

A Est la partita da segnare col circoletto rosso è quella che mette di fronte i Brooklyn Nets ai New Orleans Pelicans: se la sfida tra i nuovi Big 3 della grande mela Durant, Irving e Simmons e i promettenti Pelicans guidati dal rientrante Zion Williamson non vale da sola il prezzo di una notte insonne, beh, allora dite voi chi vorreste vedere per restare svegli qualche ora in più rispetto al normale.

E quella alle porte è la notte del debutto anche per i due italiani in campo (Gallinari resterà fuori forse per tutta la stagione): Paolo Banchero e i Magic se la vedranno a Detroit, ospiti dei Pistons (ore 1), Simone Fontecchio e gli Utah Jazz ospitano i Denver Nuggets di Jokic (ore 3). Giusto per cominciare un po’ in salita…

 

(Credits: Getty Images)

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