ATP 250 NAPOLI, UN PASTICCIO DIETRO L'ALTRO!

Submitted by alessio.berton on Wed, 10/19/2022 - 11:53
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Redazione
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Italians do it better. Già, ma mica sempre: a volte ci si impegna talmente a fondo per essere i migliori anche dall’altra parte della storia, quella sbagliata, e a Napoli stanno scrivendo un piccolo trattato su come non si deve organizzare un torneo ATP degno di tal nome. Dalle parti di Mergellina, dove è stata allestita l’arena principale del torneo 250 che l’ATP ha affidato al capoluogo campano dopo le rinunce dei vari tornei cinesi previsti nel periodo, da una settimana in qua sta succedendo di tutto: prima la pioggia, che ha rovinato (in parte) il torneo di qualificazione, poi il trasferimento forzato a Pozzuoli, su campi di cemento più collaudati e rodati rispetto alla struttura messa in piedi sul golfo di Napoli, che ha presentato subito una marea di problemi (rimbalzi troppo sconnessi, fondo scivoloso e altre questioni tecniche).

Poi, udite udite, è arrivata anche l’umidità a rendere di fatto impraticabile il programma serale: martedì sera la gara tra Luca Nardi e Corentin Moutet è stata sospese dopo appena 4 game poiché i giocatori lamentavano il fatto di non riuscire a stare in piedi, complice il campo scivoloso per la patina di rugiada che s’era posata su di esso sin dopo il tramonto del sole. E a volerla dire tutta, anche le scritte fatte con la vernice fresca poche ore prima non è che dessero tanta stabilità (il fondo era stato “importato” in fretta e furia da Firenze, che aveva ospitato fino a domenica il suo torneo ATP 250). Insomma, un disastro (non) annunciato che ha avuto il duplice obiettivo da un lato di screditare il lavoro degli organizzatori, e dall’altro di condannare quasi certamente Napoli all’esclusione dal circuito principale negli anni a venire.

 

SESSIONI SERALI DA INCUBO: URGE UNA NUOVA PROGRAMMAZIONE

L’altro vero problema adesso è riuscire a gestire un tabellone infarcito di incontri, ma che necessariamente si dovranno disputare con le luci del giorno e non di notte. Perché la brezza marina adiacente all’arena porterà di nuovo umidità, e questo obbligherà il giudice di sedia di turno a interrompere i match. Un bel problema, considerando che ancora si sta disputando il primo turno (gli ottavi scattano giovedì), e che di partite da giocare ce ne sono 6, più quella da completare tra Nardi e Moutet che è ferma sul 2-2 del primo set.

Tra gli altri debbono scendere in campo anche Lorenzo Sonego, atteso dalla sfida con Sebastian Baez, il sempreverde Fabio Fognini, opposto a Hugo Grenier, e il giovane Francesco Passaro, che ha avuto un sorteggio non di primo pelo e se la vedrà con Mackenzie McDonald. Il tutto aspettando i debutti di Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, che esordiranno appunto nella giornata di giovedì. Umidità permettendo, s’intende.

 

BARRIENTOS E LO SFRATTO DURANTE LA PARTITA

Di sicuro Napoli sta offrendo al mondo un lato di cui avrebbe fatto volentieri meno. E non bastassero i problemi legati alle superfici di gioco, ci si è messa anche un’altra vicenda a tormentare le giornate degli organizzatori: Nicolas Barrientos, giocatore colombiano di doppio (è uscito al primo turno assieme al messicano Reyes Varela, battuto dalla coppia composta da Cakic e Qureshi), ha lamentato di essere stato costretto a cambiare hotel per due volte nell’arco di poco più di 24 ore, e di aver scoperto la seconda comunicazione tramite una mail che ha ricevuto… mentre stava giocando il suo incontro di tabellone.

Non appena s’è conclusa la partita, Barrientos ha fatto ritorno in albergo e ha trovato la moglie accanto alle valigie e agli effetti personali (tra cui un notebook) in un angolo della hall della struttura, poiché la stanza era già stata liberata. Il giocatore sudamericano ha esternato tutto il suo disappunto sui propri profili social, lamentando anche la difficoltà a muoversi da una parte all’altra della città per la scarsa disponibilità di auto che gli organizzatori hanno previsto per gli spostamenti dei giocatori.

Il tutto corredato da una frase sibillina che non lascia spazio a molte interpretazione: “Napoli, a mai più”. Ma forse non sarà solo Barrientos a doverla pronunciare: visto l’andazzo, dalle parti di Mergellina tanto sarà se arriverà un Challenger negli anni a venire. Prima, però, meglio pensar a limitare i danni e a chiudere “bene” l’annata corrente: dovesse vincere un italiano, beh, mica sarebbe male…

 

(Credits: Getty Images)

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