NBA, CHE ESORDIO PER BANCHERO: IL MIGLIOR DEBUTTO DAI TEMPI DI LEBRON

Submitted by mattia.todisco on Thu, 10/20/2022 - 15:37
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Redazione
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Piano con i paragoni: è vero, nessuna prima scelta dal Draft NBA dai tempi di LeBron James aveva mai fatto il suo ingresso nella lega presentandosi con una partita da 27 punti, 9 rimbalzi e 5 assist, ma la strada per Paolo Banchero è ancora lunga e piena di insidie. Però se qualcuno avanzava dubbi sulla bontà della scelta fatta dai Magic quattro mesi, beh, magari avrà già qualche buon motivo per cominciare a ricredersi. Il lungo di Seattle, papà italiano e (si spera) un futuro nella nazionale azzurra (a parole ha giurato amore eterno, nei fatti si vedrà), ha iniziato col botto la sua avventura nel basket dei grandi: Orlando a Detroit ha perso in volata, ma quest’anno il risultato di ogni singola gara sarà abbastanza fine a se stesso, nel senso che nessuno chiede ai Magic di diventare un team vincente (e tantomeno di centrare i play-off), ma soltanto di gettare le basi per un luminoso avvenire, magari potendo pescare anche un’altra pallina fortunata al prossimo Draft (Wembanyama ed Henderson sono lì che aspettano trepidanti di essere chiamati alla 1 e alla 2). Insomma, alla fine i conti a Orlando sembrano tornare, per davvero: Banchero ha illuminato la scena sin dal suo ingresso, e la prima L stagionale è stata mandata a referto. La pazienza, poi, sarà la migliore alleata stagionale.

 

UN DEBUTTO GIÀ NELLA STORIA ACCANTO AI PIÙ GRANDI

Quando 19 anni fa LeBron fece il suo debutto con la maglia dei Cavaliers, le cifre della serata furono pressappoco le stesse. Banchero ha saputo ritoccarle e rinverdirle a distanza di quasi due decenni, togliendosi già i primi sassolini dalla scarpa. Perché di scetticismo in giro se n’è avvertito tanto nelle ultime settimane, tale anche da mettere un po’ in ambasce qualche tifoso dei Magic che magari non era ancora così convinto della bontà della scelta fatta dal front office.

Paolo ha saputo spazzare via molti dubbi con una prestazione solida come poche: 11/18 al tiro è una media ragguardevole, il 5/7 ai liberi è di per sé altrettanto buono, così come 9 rimbalzi per un rookie assoluto non sono poca cosa. In più l’italoamericano c’ha messo due giocate da far stropicciare gli occhi: una stoppata su Kylian Hayes con la palla schiacciata al tabellone (ricordate la giocata di LeBron su Iguodala nella Finals 2016? Vagamente l’ha ricordata, con i dovuti paragoni…) e una schiacciata in testa (dicesi poster) su Cory Joseph a metà del terzo quarto che ha mandato in visibilio tutta l’arena.

I numeri raccolti nella serata hanno lanciato Banchero in una sorta di club esclusivo: oltre a LeBron, 25 punti all’esordio per un rookie li avevano mandati a referto in pochi, tra cui Grant Hill nel 1994, Lee Alcindor (poi Kareem Abdul Jabbar) nel 1969, Magic Johnson nel 1979 e Allen Iverson nel 1996.

 

LA MENTALITÀ GIUSTA: MIGLIORARE GIORNO DOPO GIORNO

La prima volta in NBA di Banchero, insomma, è stata meglio di quanto ci si potesse immaginare. A Orlando nessuno vuole mettergli fretta o pressione addosso, ma è chiaro che dopo un esordio così le aspettative non potranno che aumentare, anche da parte degli addetti ai lavori. Detto che i Pistons erano un avversario tutto sommato “morbido” sul quale atterrare nel pianeta NBA, Banchero ha dimostrato di possedere doti e qualità da leader vero, pronto subito a prendere per mano una squadra futuribile con tanto talento in mano e la voglia di costruire un percorso importante da qui a qualche anno. Quanto a Paolo, la sua voglia di migliorare giorno dopo giorno l’ha portato ad affermare che nonostante tutto avrebbe anche potuto fare di meglio.

“Ho lasciato un sacco di punti per strada, ho sbagliato tre appoggi da sotto facili, tiri che so di poter mandare a bersaglio e sui quali dovrò lavorare. Però diciamo che poteva andare peggio: sono abbastanza soddisfatto, seppur deluso dal risultato finale. Andiamo avanti a lavorare, mi aspettano ancora tante ore di allenamento in campo e in palestra”.

La mentalità, se mai ci fosse bisogno di una conferma, è decisamente quella giusta. E Banchero ha già messo nel mirino la prossima preda: nella notte tra venerdì e sabato, ospite degli ambiziosi Atlanta Hawks, proverà ad alzare ulteriormente l’asticella e a confermare quanto di buono fatto vedere all’esordio. Di sicuro in America sanno di aver scoperto un talento puro e cristallino, anche se la speranza è che alla fine, almeno d’estate, lo vedano vestire una bella canotta azzurra con sopra uno stemma tricolore. Così fosse, anche Pozzecco può realmente sorridere.

 

(Credits: Getty Images)

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