FORMULA 1: IN TEXAS LA FERRARI CERCA IL RISCATTO

Submitted by federico.tireni on Fri, 10/21/2022 - 14:28
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Redazione
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Dopo una settimana di sosta, il circus itinerante della Formula 1 si prepara a far tappa ad Austin, Texas, per il diciannovesimo e quartultimo appuntamento del Mondiale 2022. Un anno che, sicuramente, verrà ricordato per la plastica inadeguatezza della FIA nel trattare le cose di pista e l’imbarazzante ritardo quando chiamata ad indagare e giudicare l’azione delle case costruttrici in relazione alle norme di un regolamento confuso e contorto.

Legittime polemiche a parte, il Circuit of the Americas festeggerà questo weekend la sua decima edizione, traguardo non scontato se consideriamo il ginepraio dei GP iridati in terra Stars and Stripes. Per quanto riguarda solamente il Gran Premio degli Stati Uniti sono, infatti, ben 6 i tracciati che hanno preso parte al calendario di F1. Il record di appuntamenti ospitati – 15 -  è per ora nelle mani del circuito di Watkins Glen e la pista texana mira in prospettiva a strappare questo primato alla struttura dello stato di New York.

Il layout del COTA rappresenta un classico esempio di pista moderna, pensata e disegnata dalla mano di Hermann Tilke per massimizzare lo spettacolo e contravvenire all’endemica assenza di sorpassi raggiunta per via dell’estremo sviluppo tecnico-aerodinamico, nemico giurato della vicinanza tra le auto in pista. Negli ultimi anni, il calendario di Formula 1 ci ha consegnato una gran serie di circuiti in cui sono presenti svariati punti di sorpasso, ma tutti estremamente ‘citofonati’, smorzando la capacità creativa del pilota di inventare ex novo un’imprevedibile manovra, un azzardo impronosticabile. Vi è stato un tempo in cui i circuiti, come autonome creature, rivelavano ai piloti la propria natura, i trucchi per sfiorarla, i segreti per dominarla e così sorprendere avversari e meravigliare folle.

Al netto di ogni considerazione, il tracciato di Austin si sviluppa lungo 5,5km da percorrere in senso antiorario che si snodano tra 9 curve a destra ed 11 a sinistra. Data la presenza di lunghi rettilinei ed altri tratti da percorrere in pieno, al COTA è fondamentale la potenza del motore, che però, grazie alle numerose brusche frenate, può fare affidamento all’ERS e ricaricare al meglio l’energia della parte ibrida della Power Unit. Per il fine settimane statunitense, i team dovranno trovare un assetto aerodinamico medio-alto in grado di tenere le auto attaccate al suolo nei tratti guidati senza sacrificare troppa velocità per i rettilinei. Fondamentali saranno poi 2 fattori: la gestione delle gomme e l’attenzione ai consumi, particolarmente elevati sul Circuito delle Americhe.

 

PRONOSTICI

Conquistato il secondo titolo consecutivo in quel di Suzuka, che lo ha visto imporsi alla partenza con una delle più straordinarie manovre di questa stagione (sorpasso all’esterno ai danni di Leclerc su un bagnato oceanico), Max Verstappen non può che giungere da favorito anche alla tappa americana. Qui in Texas l’olandese ha, tra l’altro, già messo a segno una vittoria lo scorso anno, primeggiando sull’allora rivale Lewis Hamilton. Super Max, implacabile mattatore durante l’intera stagione, avrà ora dalla sua anche una guadagnata leggerezza e sarà interessante sondare se la gratificazione del titolo conquistato potrà comportare un lieve calo tensivo o se proprio questa rilassatezza gli permetterà di esprimere con ancor più sfrontatezza la sua superiorità al volante della RB18. Va detto che finora, in tutta la precoce e già lunga carriera, Verstappen non ha mai dato segni di infiacchimento anche quando la posta in palio non era di primissimo rilievo, segno di una natura votata all’istintiva ricerca delle massime prestazioni.

Inoltre, a non essere ancora stato assegnato è il titolo costruttori, che nonostante il cospicuo vantaggio della Red Bull, vede ancora ingaggiata nella lotta la Ferrari. A Milton Keynes potranno fare affidamento su di un Sergio Perez che sembra essere riuscito a riscattare un ultimo terzo di stagione non proprio felicissimo, grazie alla vittoria di Singapore e al secondo posto di Suzuka.

Secondo i bookmakers ad inseguire il numero 1 ci sarà il solito Charles Leclerc, mai salito sul podio in Texas, due volte quarto. La Ferrari tenterà di dare una prova di forza per tenere aperta la lotta, a questo proposito varie voci parlano di un nuovo motore con specifiche 2023, già pronto a debuttare questo fine settimana sulla F1-75. Il monegasco proverà, come dichiarato, a regalare un’altra gioia prima della fine della stagione ai tifosi della Rossa e alla propria squadra, in attesa di un anno venturo che si spera possa non tradire le speranze e lo straripante entusiasmo generato all’inizio di questa stagione da un trio - pilota-auto-team - che sembrava potesse già aver le carte in regola per la grande impresa mondiale, salvo poi rivelarsi ancora acerbo e impreparato per mantenersi con costanza al vertice delle prestazioni.

Pare invece essersi arrestata la rincorsa la rincorsa al secondo posto del titolo costruttori da parte della Mercedes. I risultati della W13 nella mani di Lewis Hamilton - che ad Austin si è imposto la bellezza di 5 volte, più di chiunque altro – e George Russell, sembrano, invece, essersi logorati dopo gli ottimi risultati di Ungheria e Belgio, nonostante il giovane britannico abbia messo comunque a segno un secondo posto in Olanda e un terzo posto a Monza, al netto però del quattordicesimo posto di Singapore e l’ottavo a Suzuka, che sicuramente non hanno agevolato la rincorsa sulla Ferrari (distante ormai 67 punti).

 

Segnaliamo, inoltre, che tra i piloti in griglia ad aver conquistato l’oro statunitense, oltre ai già citati Verstappen e Hamilton, troviamo Sebastian Vettel (2013) e Valteri Bottas (2019). Ad accomunare tutti i vincitori del GP di Austin notiamo un elemento essenziale: partire dalla prima fila. Ogni vittoria sul circuito texano, dal 2012 ad oggi, è stata ottenuta scattando da una delle prime due caselle dello schieramento.

 

(Credits: Getty Images)

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