BAGNAIA-QUARTARARO: ULTIMO ATTO A VALENCIA

Submitted by mattia.todisco on Fri, 11/04/2022 - 15:39
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Redazione
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È giunta l’ora decisiva. Questo week-end, intorno alle 14:40 di domenica 6 novembre, sarà andato in scena l’ultimo atto della stagione 2022 del Motomondiale. Sapremo allora se il nome che marchierà l’albo d’oro della classe regina sarà un inedito – quindi quello di Francesco Bagnaia – oppure una riconferma – quindi quello di Fabio Quartararo. Il palcoscenico che farà da sfondo all’ultima disputa sarà il circuito Ricardo Tormo di Valencia. Un tracciato generalmente non molto amato dai piloti per via della sua serrata tortuosità, che non permette di esprimere al meglio le qualità delle odierne MotoGP in fatto di scorrevolezza e potenza. La pista si snoda lungo appena 4005m, disegnando 14 curve – 9 a sinistra e 5 a destra – tutte dal raggio mediamente stretto e, soprattutto, ‘spigolato’. Non a caso, il layout di questa pista è spesso associato a quello di un kartodromo, dove a dominare sono appunto angoli acuti, intricate sequenze di curve che non possiedono la sinuosità dei tracciati più armoniosi, determinando dunque un ritmo di guida sincopato, singhiozzante. In termini di spettacolarità la pista valenciana è, però, celebre per la famosa curva 14, una lunga piega a sinistra in lieve discesa da affrontare a gas aperto e ruota posteriore di traverso, dove la sofisticata elettronica delle moderne MotoGP viene spremuta dal manico dei piloti fino ad essere portata all’estremo delle proprie capacità.

 

LA LOTTA

È evidente che il tema caldo di tutto questo fine settimana sarà la lotta per l’assegnazione del titolo mondiale. I due contendenti al trono delle due ruote, Bagnaia e Quartararo, arrivano a Valencia in condizioni sportive abbastanza differenti e la bilancia pende prepotentemente a favore del ducatista. Pecco, infatti, domenica scatterà dalla griglia forte dei suoi 23 punti di vantaggio sul Diablo, dopo aver rimontato le 91 lunghezze che a giugno sembravano già avere il potere di far sfumare definitivamente speranze e sogni iridati. Da allora, il torinese è andato a podio in 8 delle 9 gare disputate (unica eccezione la scivolata in Giappone), inanellando quattro vittorie consecutive da Assen a Misano e portandosi a 7 ori stagionali con il trionfo nell’ultima tappa extra-continentale di Sepang. Questo stato di forma, unito al considerevole vantaggio in classifica e soprattutto al vantaggio tecnico della sua Desmosedici sulla M1 del francese, parrebbero comporre un quadro idilliaco che ci consegna Pecco come netto favorito per la conquista del titolo. Titolo che manca in Italia dal mondiale di Valentino Rossi del 2009, con un binomio moto-pilota tutto italiano dal mondiale 1972 di Giacomo Agostini su Mv Augusta e con Ducati dal 2007, anno dell’ultima vittoria targata Casey Stoner. A Bagnaia basterebbe arrivare quattordicesimo per laurearsi Campione del Mondo e, anche in caso di uno sciagurato zero del ducatista, il pilota Yamaha sarebbe condannato a dover vincere la corsa per ribaltare le sorti del campionato. Dettosi tranquillo e sereno all’arrivo in quel di Valencia, sarà inevitabile per Pecco cominciare ad avvertire la pressione una volta sceso in pista. Sarà allora fondamentale per l’allievo di Valentino Rossi (presente in pista questo weekend per sostenere il suo pupillo) custodire una sfera di inalterabile equilibrio, il più possibile libero dalle circostanze esterne, per far si che il logorio delle tensioni non vada a sbrciolare le solidità della propria posizione. Pecco dovrà correre come se il weekend più importante della sua vita sia uno con l’atmosfera di spensierata gioia che avvolge i primi passi in moto di ogni bambino.

Tranquillo, rilassato, senza necessità di ‘stressarsi troppo per il titolo’ si è detto anche Fabio Quartararo. Per l’enfant prodige francese la condizione psicologica è esattamente opposta a quella dell’italiano. Condannato alla vittoria in una condizione di quasi impossibile riuscita dell’impresa, Fabio è come se da questo peso fosse invece assolutamente sgravato. El Diablo ha piena consapevolezza di aver lottato tutto l’anno ad armi impari, con una Yamaha nettamente inferiore che – notizia di mercoledì – ha corso l’intera stagione con lo stesso propulsore del 2021, causa problemi di inaffidabilità sull’unità progettata per il 2022. Fabio non si è quindi lasciato divorare da quei demoni che nel grigio 2020 lo avevano sfibrato, fino a far crollare il sogno di un mondiale assolutamente alla portata; si è dimostrato maturo. L’attuale leggerezza di Quartararo, emersa anche dai contenuti social più recenti, non è infatti segnale di una resa anticipata, di uno scollamento dalla propria missione, quanto piuttosto la capacità di poter godere liberamente del proprio talento e della propria condizione di vita, senza che questi vengano definiti da un mondiale perso.

Per completezza di informazioni segnaliamo che lo storico di Bagnaia al Ricardo Tormo recita come miglior risultato la vittoria ottenuta qui proprio lo scorso anno, mentre di contro abbiamo il secondo posto ottenuto nel 2019 da Quartararo nella sua stagione di esordio in MotoGP. Siamo, però, convinti che in una situazione così extra-ordinaria i numeri rivelino meno del solito e saranno altri i fattori che determineranno la performance dei due talenti.

 

LA GARA

Tra quella che sarà la prevedibile gestione di Bagnaia, i limiti della Yamaha e i rischi che probabilmente Quartararo deciderà di correre, per quanto riguarda i favori dei pronostici circa l’esito della gara viene indicato Marc Marquez. Il cammino di rinascita del Cabroncito sembra aver finalmente trovato la giusta direzione e qui a Valencia, dove dal 2013 ad oggi (eccezion fatta per il 2018) è andato a podio in ogni edizione disputata, potrebbe avvantaggiarsi della lotta per il titolo per portare a casa un simbolico trionfo, come primo suggello di avvenuta risurrezione, nonchè monito agli avversarsi per il 2023. Da non sottovalutare sarà anche Enea Bastianini, ora libero da ogni ordine di scuderia che avrà sicuramente desiderio di conquistare il terzo posto in campionato ai danni di Aleix Espargaro e presentarsi al meglio nel team factory Ducati che lo attende il prossimo anno.

 

(Credits: Getty Images)

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