CLUB QATAR, I PROTAGONISTI DEL MONDIALE 2022: BELGIO

Submitted by alessio.berton on Sat, 11/05/2022 - 10:59
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La generazione d'oro del Belgio, a lungo padrona del ranking Fifa, non è riuscita nell'intento principale: regalare al proprio Paese il primo grande trofeo internazionale. Alcuni di loro sono ancora in attività e saranno protagonisti anche al Mondiale in Qatar, ma senza nessuna pressione, perché a parte De Bruyne, quasi tutti gli altri sono ormai nella fase discendente della propria carriera, compreso Romelu Lukaku, stella dell'Inter e centravanti totem dei Diavoli Rossi che non è neppure sicuro di riuscire a recuperare in tempo per l'evento. Il girone, oltretutto, non è neppure così abbordabile come potrebbe apparire: Marocco e Canada hanno i loro campioni che giocano in grandi club, gli esterni Hakimi e Davies su tutti, la Croazia è vicecampione in carica e sebbene anche in questo caso l'età media sia alta (e Mandzukic non ci sia più) resta una rivale temibile.

 

LA ROSA

Kevin De Bruyne sarà il trascinatore di una nazionale che non avrà la pressione degli ultimi anni, ma resta comunque piena di grandi giocatori e di talenti in prospettiva. Non solo: il Belgio è in ottime mani, probabilmente le migliori al mondo, considerando il rendimento costante (altissimo) che offre Thibaut Courtois al Real Madrid. Il problema, semmai, è davanti a lui, perché Alderweireld e Vertonghen fanno 68 anni in due, mentre Theate è cresciuto meno del previsto e sulle fasce rischia di non esserci Meunier, al momento anche lui infortunato. Il meglio è sicuramente a centrocampo con Witsel e Tielemans, ma anche il 21enne Onana, mentre sulla trequarti si sono un po' persi sia Doku, che agli Europei spaventò l'Italia, sia De Keteleare, che al Milan sta faticando parecchio, e non è neppure detto che vengano convocati. Così rischia di esserci un duello tra fratelli Hazard, nel caso di 3-4-2-1, con Eden in campo se il c.t. Martinez vorrà privilegiare la fantasia, o Thorgan se opterà per la prudenza, senza dimenticare Vanaken o Trossard. Davanti, se Lukaku non recupero, la sfida è aperta: Divock Origi e Batshuayi hanno maggior pedigree di Lois Openda, che però è il nome nuovo e anche al Lens sta dimostrando il proprio valore.

 

LA CURIOSITA'

Il nuovo periodo d'oro del Belgio, dopo gli anni Ottanta, è cominciato nel 2014 con i quarti raggiunti al Mondiale e l'eliminazione subita contro l'Argentina. Nell'edizione successiva i Diavoli Rossi si sono arresi in semifinale alla Francia e hanno chiuso con il consolatorio terzo posto, mentre agli Europei la loro corsa si è fermata due volte ai quarti, nel 2016 a sorpresa contro il Galles e nel 2021 contro l'Italia. Ogni volta è sembrato sempre che mancasse qualcosa, il guizzo del campione, se vogliamo, ma anche quello dei c.t., perché né con Wilmots fino all'estate 2016, né con Martinez, che è passato alla difesa a tre durante il proprio mandato, la squadra si è espressa nei grandi eventi secondo le aspettative, palesando anche dei limiti nel gioco. Libero da ogni pressione, è possibile che il Belgio dia il meglio di sé proprio nell'anno in cui sarà solo una semplice outsider. E non è detto che l'eventuale assenza di Lukaku possa essere necessariamente un male.

 

(Credits: Getty Images)

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