Qualificatasi a scapito dell'Italia, la Svizzera partecipa alla fase finale di un Mondiale dal 2006, collezionando tre ottavi di finale e un'eliminazione ai gironi durante l'edizione di Sudafrica 2010. Il 2022 in termini di risultati è stato altalenante, con quattro sconfitte nelle prime cinque gare disputate da gennaio ad inizio giugno, salvo poi risollevarsi nelle partite di ritorno della Nations League, collezionando tre vittorie contro Portogallo, Spagna e Repubblica Ceca, non avversari certamente semplici. Questo è segno di un ottimo carattere del collettivo, capace di risollevarsi anche dinanzi a rivali tecnicamente superiori. Il girone è indubbiamente impegnativo: tralasciando il Brasile candidato numero uno per il primo posto nel girone, la qualificazione agli ottavi balla con Camerun e Serbia. Un triangolare che determinerà la seconda posizione, con il Brasile che vestirà le parti dell'arbitro nella disputa.
LA ROSA
Il 4-2-3-1 svizzero è un mantra del calcio d'oltralpe. Sono anni infatti, che gli elvetici adottano questo sistema di gioco, con gli interpreti chiaramente variati. Uno rimasto sempre lì, a distanza di stagioni, è Yann Sommer, il portiere trentottenne del G'ladbach e giocatore simbolo della Svizzera. Questo Mondiale però, potrebbe essere quello della staffetta con un collega anch'egli titolare in una big della Bundesliga, Gregor Kobel, che tanto sta facendo bene con Dortmund. Dietro i pilastri sono Akanji e Elvedi, con due conoscenze del calcio italiano sugli esterni: Ricardo Rodriguez e Silvan Widmer, che i più attenti ricorderanno quando arava il campo della Dacia Arena sulla fascia destra. Lo schermo a centrocampo è compito di Zakaria, supportato da Xhaka. L'ex atalantino Freuler invece, è stato utilizzato anche come esterno, con caratteristiche più di contenimento. Davanti, Seferovic e Shaqiri sono gli uomini d'esperienza, Embolo la stella, e Noah Okafor la possibile sorpresa di questa avventura svizzera in Qatar. L'attaccante ammirato in Champions con la maglia del Salisburgo, si può disimpegnare anche sull'esterno vista la velocità e l'abilità nel dribbling. In una competizione frizzante e ricca di sorprese come questa, le sue doti potrebbero risultare determinanti.
CURIOSITA'
Sorteggiata nel girone ancora con Brasile e Serbia come nel 2018, la Svizzera guardando al passato con queste due avversarie, ha buoni motivi per sorridere. I sudamericani ad esempio, non hanno mai battuto gli elvetici ai Mondiali, collezionando appena due pareggi, l'ultimo targato Coutinho e Zuber. L'ultimo precedente con la Serbia invece, è stato vinto dalla Svizzera al novantesimo grazie al gol di Shaqiri: tre punti decisivi per la qualificazione agli ottavi a discapito proprio della formazione balcanica.
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