CLUB QATAR, I PROTAGONISTI DEL MONDIALE 2022: URUGUAY

Submitted by alessio.berton on Sun, 11/13/2022 - 19:34
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Redazione
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Pensare all'Uruguay come a una possibile mina vagante del prossimo Mondiale forse non è un azzardo. La Celeste, che conta su un bacino di meno di quattro milioni di abitanti, può puntare ancora sull'esperienza e sulla classe infinita dei suoi grandi "vecchi", come Godin, Suarez e Cavani, ma intanto ha sfornato almeno altri due straordinari talenti che si sono già imposti nel grande calcio in Europa, come Federico Valverde, perno del Real Madrid in quest'inizio stagione, e Darwin Nuñez, che forse sta faticando più del previsto al Liverpool, ma è pur sempre tra i migliori attaccanti in circolazione. Il girone di qualificazione è abbordabile: oltre al Portogallo ci sono Ghana e Corea del Sud. Superato il primo step, a quel punto tutto è possibile, se il gruppo avrà lo spirito del 2010. Ma va sottolineato un dato: nelle quattro partite contro Brasile e Argentina l'Uruguay ha sempre perso. Quando il livello si alza, è evidente che la nazionale di Diego Alonso va in difficoltà.

 

LA ROSA

I nomi più celebri li abbiamo già citati. Luis Suarez arriva al Mondiale forte di una doppietta nella finale del campionato uruguaiano, dove il suo Nacional si è laureato campione, e non ha nessuna intenzione di fermarsi: secondo radiomercato approderà in Mls. Nuñez ha segnato tre gol consecutivi in Champions League e anche lui sembra essersi messo alle spalle il periodo più duro, mentre Edinson Cavani, comunque convocato, è fermo ai box per un infortunio alla caviglia e magari potrà essere più utile tra un paio di settimane, nella fase a eliminazione diretta. Del resto vale lo stesso per un altro top player come Araujo, che si è fatto male proprio in nazionale a fine settembre rimediando uno strappo agli adduttori e da allora non ha più giocato a Barcellona. Così Alonso, verosimilmente, in difesa si affiderà a Guillermo Varela, che potrebbe ritrovarsi in campo con il compagno di squadra De Arrascaeta, centrocampista offensivo del Flamengo: insieme sono reduci dal trionfo in Libertadores. Nell'organico ci sono tre "italiani": il laziale Matias Vecino, il romanista Matias Viña e il napoletano Mathias Olivera, teoricamente il laterale sinistro titolare del pacchetto arretrato. Più "forti" i nomi delle vecchie conoscenze della A: non solo Cavani e Godin, ma anche Lucas Torreira e Rodrigo Bentancur, mentre Fernando Muslera sembra aver ormai perso il posto in porta in favore di Sergio Rochet. Davanti, infine, in attesa di Cavani, occhio a Maxi Gomez, adesso al Trabzonspor dopo tre stagioni al Valencia.

 

LA CURIOSITA'

Per trovare l'Uruguay al Mondiale senza il Maestro alla guida bisogna risalire al 2002, perché nel 2006 la Celeste non c'era e nelle successive tre edizioni è stata sempre guidata da Oscar Washington Tabarez, icona del calcio sudamericano. È stato esonerato durante le qualificazioni dopo un periodo decisamente negativo per la nazionale che rischiava di restare fuori dal torneo qatariota. Così è arrivato Diego Alonso e sarà lui a dover riuscire nell'impresa, non certo impossibile, di far convivere due generazioni di grandi talenti. Nel suo palmares di allenatore ci sono persino due Champions League, seppur soltanto della Concacaf, una vinta con il Pachuca e l'altra con il Monterrey. Poi era volato all'Inter Miami prima di accettare l'incarico da c.t. dell'Uruguay: ha commosso il Paese con il video delle convocazioni nel quale comuni cittadini mostravano le maglie con i nomi dei calciatori chiamati a indossare la gloriosa camiseta celeste. Non sarà più il 1930 o il 1950, gli anni dei due trionfi, ma l'Uruguay è sempre pericoloso per tutte le avversarie.

 

(Credits: Getty Images)

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