QATAR 2022, FRANCIA E MBAPPÉ PRONTI PER IL BIS

Submitted by alessio.berton on Sat, 12/17/2022 - 18:33
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La Francia campione del mondo in carica è pronta a uno storico bis: le uniche nazionali che ce l'hanno fatta sono state l'Italia, tra il 1934 e il 1938, e il Brasile, tra il 1958 e il 1962. Un altro calcio, a dirla tutta. Domenica i Bleus arrivano alla finale consapevoli della propria forza: esattamente come nel 2018, non hanno mai convinto fino in fondo, hanno mostrato i propri difetti, ma alla fine sono sempre andati avanti, sfruttando le proprie individualità, ma non solo. Kylian Mbappé, autore di 5 gol, è entrato in quasi tutte le reti della propria squadra, anche quando non l'ha messa dentro lui: emblematico, in tal senso, il 2-0 al Marocco in semifinale.

FRANCIA, MBAPPÉ NUMERO UNO AL MONDO

Leo Messi concorre per il platonico titolo di giocatore più forte di tutti i tempi, che probabilmente potrebbe essergli assegnato anche dai suoi detrattori nel caso in cui dovesse vincere il Mondiale, proprio come ha fatto Maradona. Che Kylian Mbappé attualmente sia il numero uno assoluto al mondo, invece, è probabilmente indiscutibile e Qatar 2022 lo ha dimostrato. Senza il Pallone d'oro Benzema, la Francia si è affidata soprattutto alla stella del Psg che si è assunto le proprie responsabilità sin dalla prima partita e ha trascinato i compagni: ha cominciato con l'Australia, realizzando la rete del sorpasso, ha proseguito con la doppietta alla Danimarca, si è preso una pausa come tutti con la Tunisia, in una gara di fatto senza valore per i galletti, poi ha dato spettacolo con la Polonia con l'assist del vantaggio a Giroud e un'altra doppietta. Contro l'Inghilterra ha giocato forse la sua peggior partita, imbrigliato da un avversario che avrebbe meritato di più, ma con il Marocco, pur senza figurare nel tabellino, è stato di nuovo decisivo. Nessuno abbina tecnica e velocità come lui: fermarlo nell'uno contro uno è impossibile, l'unica chance di neutralizzarlo è impedire che possa arrivarci, con raddoppi continui.

FRANCIA TARGATA MILAN CON HERNANDEZ E GIROUD

Karim Benzema ha ritirato il Pallone d'oro prima del Mondiale, avrebbe dovuto giocarlo da protagonista e invece si è infortunato: sarebbe teoricamente disponibile per la finale, perché nella rosa dei Bleus non è mai stato sostituito ed è sceso in campo in amichevole con il Real Madrid, ma probabilmente dietro il suo forfait c'è altro e Deschamps non lo richiamerà. Così sarà la finale di Olivier Giroud, come lo è stato il Mondiale e come lo è stato tutto il 2022, che in primavera gli ha regalato lo scudetto. Senza Maignan, anche lui ko, il Milan ha dato il proprio contributo alla causa francese con il centravanti e Theo Hernandez, autore del gol dell'1-0 con il Marocco dopo aver "ballato" quasi tutta la partita contro l'Inghilterra. E restando alla Serie A, va sottolineata anche la grande crescita di Adrien Rabiot, autore del primo gol del Mondiale transalpino contro l'Australia: lo juventino ha saltato la semifinale a causa dell'influenza e non è detto che riesca a giocare contro l'Argentina. Tra l'altro il virus ha coinvolto anche altri giocatori, come Upamecano e Coman, e rischia di rovinare l'avvicinamento al match dei francesi.

FRANCIA PIÙ UMILE CON GRIEZMANN

La Francia ha subito un gol in ogni partita del Mondiale, tranne che nella gara contro il Marocco: è andata sotto con l'Australia, ha incassato il temporaneo pari dalla Danimarca, ha perso di misura con la Tunisia, ha sfiorato il clean sheet con la Polonia che ha trovato il 3-1 a tempo scaduto, ha vacillato contro l'Inghilterra dopo il primo rigore di Kane, che poi l'ha graziata sbagliando il secondo. Anche con il Marocco la Francia avrebbe potuto subire gol più di una volta, ma si è salvata, anche per merito del suo giocatore più umile, quello che meno di tutti si concede pause nel corso dei 90 minuti, Antoine Griezmann. In Russia, quattro anni fa, era la stella assoluta con l'emergente Mbappé al suo fianco. Oggi è il De Paul dei Bleus, perché anche lui con il Cholo ha imparato a non mollare mai. Era un attaccante, poi un trequartista, oggi un tuttocampista che trasforma il 4-2-3-1 di Deschamps in 4-3-3, retrocedendo in mediana e lavorando da mediano. La Francia non è imbattibile, tutt'altro, ma ha imparato a soffrire, cosa che all'Europeo non era stata in grado di fare: non ha corretto tutti i suoi difetti, Lloris non dorme mai sonni tranquilli, ma la sua squadra, pur rinunciando quasi volontariamente a dominare le partite, è in grado di lottare. Contro l'Argentina sarà una qualità indispensabile.

(Credits: Getty Images)

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