QATAR 2022, ARGENTINA CAMPIONE DEL MONDO: MESSI RE, FRANCIA KO AI RIGORI

Submitted by mattia.todisco on Sun, 12/18/2022 - 17:58
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Redazione
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Apoteosi Albiceleste. L'Argentina è campione del mondo, Messi è campione del mondo. Anzi, il re. Finalmente, verrebbe da dire. A trentasei anni dalla mano de Dios e dal gol del secolo, a trentasei anni dal trionfo di Maradona, il suo erede designato sin da quando ha cominciato a giocare a calcio, conquista la gloria eterna con l'unico vero trofeo che mancava alla sua infinita collezione, il più importante, il Mondiale. La Francia si inchina ai rigori dopo una finale pazzesca e cede lo scettro conquistato quattro anni fa in Russia: aspettavamo le stelle e le stelle hanno illuminato il Qatar, con doppietta di Leo e tripletta di Mbappé, capocannoniere del torneo con otto reti. Vent'anni dopo il successo del Brasile nel 2002, una sudamericana torna sul tetto del mondo. Per l'Argentina è il terzo trionfo della storia dopo quelli del 1978, in casa, e quello già citato nel 1986, in Messico. Il rigore che manda in estasi un intero paese lo segna un terzino di riserva, Montiel, eroe per caso.

FINALE MONDIALE, ARGENTINA PADRONA DEL CAMPO

L'Argentina sembra voler vincere la partita sin dal momento dell'inno nazionale. La grinta che vedi negli occhi di Messi e compagni non la ritrovi nei francesi al momento della Marsigliese. Che lo spirito di squadra fosse il pregio principale dell'Albiceleste era noto sin dall'inizio, ma a fare la differenza sono anche due fattori tecnico-tattici: la scelta di Scaloni di schierare Di Maria titolare, l'aggressività della sua squadra dal primo minuto. Il Fideo, ombra di se stesso nella prima parte di stagione alla Juve, è decisivo nelle azioni dei due gol: si procura il rigore cercando e conquistando il fallo commesso da Dembelé, anello debole della Francia, poi conclude una meravigliosa azione corale in contropiede. Scaloni, tenendo fuori Paredes e rilanciando Di Maria, ha scelto la qualità ed è stato ripagato. Poi, certo, senza l'aiuto dei compagni l'asso bianconero non avrebbe potuto far nulla: scegliamo simbolicamente De Paul e Tagliafico, per come l'ex Udinese è in grado di legare il gioco e rifornire continuamente Messi e per come il terzino non si limiti a cancellare Dembelé, compito sin troppo facile, ma anche a riversarsi frequentemente nella metà campo avversaria. L'Argentina avrebbe potuto andare in vantaggio già prima del rigore di Messi, con una conclusione centrale di Mac Allister e un destro alle stelle di Di Maria, ma era destino, evidentemente, che fosse la Pulce a sbloccarla. Leo, poi, illumina lo stadio Iconic di Lusail, con il tocco di esterno che dà il la alla ripartenza fatale del 2-0, con assist conclusivo di Mac Allister per Di Maria.

FINALE MONDIALE, FRANCIA ASSENTE E GIROUD UMILIATO

La Francia per ottanta minuti ha commesso il grande errore di non aver fatto i compiti a casa. L'Argentina è andata in difficoltà nel Mondiale, quando ha subito il pressing degli avversari. All'esordio ha perso contro l'Arabia Saudita finendo dieci volte in fuorigioco, agli ottavi ha rischiato di subire la rimonta dall'Australia nel finale arretrando troppo il baricentro e l'ha effettivamente subita dall'Olanda, quando gli Oranje hanno cominciato a giocare. Al contrario, ha dominato in semifinale dall'1-0 in poi contro una Croazia troppo stanca. E si è ripetuta per oltre un'ora in finale, anche perché la Francia gliel'ha lasciato fare. Con l'arretramento stabile di Griezmann a centrocampo nel 4-3-3, Giroud e Mbappé si sono ritrovati soli, i reparti erano lontanissimi e il pressing veniva azzardato in maniera isolato a turno, quasi sempre dal solo Griezmann, con Rabiot a lungo fuori partita. Mbappé faceva fatica, non tanto perché annullato da Molina, ma dall'intera Argentina. Quando Deschamps, al 41', ha sostituito Dembelé e Giroud con Kolo Muani e Thuram, è sembrata soprattutto un'umiliazione per il milanista, certamente incolpevole. E i frutti dei cambi non si sono visti subito.

FINALE MONDIALE, TUTTO DA RIFARE

Gli occhi della tigre non emergono sul volto dei francesi neppure nel secondo tempo. L'Argentina colleziona potenziali occasioni più che nitide palle gol vere e proprie, dando l'impressione di poter essere sempre più pericolosa degli avversari, sistematicamente neutralizzati, ma anche di non affondare il colpo. Il primo tiro di Mbappé arriva al 70' ed è un dato abbastanza eloquente: quando Deschamps toglie dal campo anche Theo Hernandez e Griezmann, sembra quasi un atto di resa, perché schiera un Coman teoricamente a mezzo servizio e Camavinga fuori ruolo, terzino sinistro. L'Argentina, così, sembra dar vita a una sorta di passerella, scandita dai cori dei propri tifosi che inneggiano alla terra di Diego e di Lionel, ma non fanno i conti con Mbappé che in due minuti ribalta tutto: all'80' trasforma il rigore conquistato da Kolo Muani (fallo di un distratto Otamendi, fino a quel momento impeccabile), all'81' scarica in rete un destro al volo dopo una combinazione con Thuram. L'azione era partita da una palla persa da Messi e rubata da Coman (altro che mezzo servizio). È il calcio, sport beffardo come pochi. L'Argentina, ormai dal 64' senza lo stremato Di Maria, uscito stremato per far posto a un terzino, non ha la forza della controreazione, anche se Messi, al sesto minuto di recupero cerca la magia da fuori area: tiro centrale.

FINALE MONDIALE, STELLE AL POTERE

I primi dieci minuti dei supplementari mostrano un'Argentina timorosa, ancora incapace di indossare i panni dell'assaltatrice. Scaloni, già colpevole per il cambio Di Maria-Acuña, impiega fin troppo tempo per mandare in campo forze fresche, quando lo fa l'Albiceleste è subito pericolosa, ma Lautaro Martinez spreca due occasioni colossali sugli assist di Messi e Acuña. Si fa perdonare propiziando il 3-2, a dire il vero calciando addosso al portiere, con tap-in vincente di Messi. Di destro, calciando sporco. Nessuna magia, solo concretezza. Come quella di Mbappé, che non si perde d'animo e si prende la Francia sulle spalle: calcia da fuori, trova il braccio largo di Montiel e poi trasforma il secondo rigore. La concretezza che non hanno Kolo Muani, che al 123' solo davanti a Emiliano Martinez lo centra in pieno, né Lautaro, che sul ribaltamento di fronte gira a lato un comodo colpo di testa su cross d Montiel. Ai rigori le stelle Mbappé e Messi calciano per prime e segnano entrambe, così devono solo aspettare i compagni: quelli di Leo sono più bravi, gli errori di Coman e Tchouameni sono decisivi, Montiel firma il penalty decisivo. L'Argentina è campione del mondo.

IL TABELLINO DELLA FINALE MONDIALE

Argentina-Francia 7-5 d.c.r. (2-2 al 90', 3-3 al 120')
Argentina (4-4-2): Emiliano Martinez; Molina (1' pts Montiel), Romero, Otamendi, Tagliafico (16' sts Dybala); De Paul (12' pts Paredes), Enzo Fernandez, Mac Allister (11' sts Pezzella), Di Maria (19' st Acuña); Alvarez (13' pts Lautaro Martinez), Messi. A disp. Armani, Rulli, Almada, Correa, Foyth, Lisandro Martinez, Palacios, Papu Gomez, Guido Rodriguez. All. Scaloni
Francia (4-3-3): Lloris; Koundé (16' sts Disasi), Varane, Upamecano, Theo Hernandez (26' st Camavinga) ; Griezmann (26' st Coman), Tchouameni, Rabiot (6' pts Fofana); Dembelé (41' pt Kolo Muani), Giroud (41' pt Thuram), Mbappé. A disp, Areola, Mandanda, Guendouzi, Konaté, Pavard, Saliba, Veretout. All. Deschamps
Arbitro: Marciniak (Pol)
Marcatori: 23' pt rig. Messi (A), 36' pt Di Maria (A), 35' st rig. e 36' st Mbappé (F), 4' sts Messi (A), 13' sts rig. Mbappé (F)
Note: ammoniti Enzo Fernandez (A), Rabiot (F), Giroud (F, dalla panchina), Acuña (A), Paredes (A), Montiel (A)
Sequenza rigori: Mbappé (F) gol, Messi (A) gol, Coman (F) parato, Dybala (A) gol, Tchouameni (F) fuori, Paredes (A) gol, Kolo Muani (F) gol, Montiel (A) gol

(Credits: Getty Images)

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