SINNER E TREVISAN, IL ROLAND GARROS INASPETTATO

Submitted by greta.torri on Mon, 10/05/2020 - 12:15
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Autore
Marco Perciabosco
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No

La prima settimana di Roland Garros si è chiusa fra piogge a intermittenza, grandi uscite di scena e quell’azzurro mai così vivo negli ultimi anni. La storia ci dice che un nostro rappresentante ai quarti sia del tabellone maschile che di quello femminile è un evento accaduto solo due volte sulla terra parigina, nel 1949 e nel 2011. Ora che Jannik Sinner e Martina Trevisan sono entrati nella storia, possono provare a riscriverla. Ecco quello che potrebbe succedere nei rispettivi match contro Nadal e Swiatek.

SINNER – NADAL

Jannik vince almeno un set
Con la vittoria (arrivata da sfavorito) contro un febbricitante Zverev, Jannik è diventato il più giovane italiano a raggiungere i quarti del Roland Garros. Lo chiamano “giovane-veterano” perché nonostante i suoi 19 anni compiuti ad agosto, l’altoatesino in campo dimostra di sentirsi sempre a suo agio come fosse un pluricampione. Il partire ancora una volta già sconfitto nell’idea dei traders di tutto il mondo, contro il mostro sacro Rafa Nadal, non può far altro che esaltarlo. Lui non ha nulla da perdere, ha già dichiarato in conferenza stampa che giocherà senza freno a mano tirato. È vero Rafa qui è un despota e finora non ha ancora lasciato un set a nessuno in questa edizione. Ma il fatto di non aver mai affrontato Sinner può essere per lui un handicap. Sicuramente Jannick conosce di più Rafa di quanto lo spagnolo non conosca il nostro portacolori. Senza azzardare a una vittoria che avrebbe davvero del clamoroso, sperare che Sinner vinca almeno un set, non è utopia.

Meteo e spettatori, due fattori pro-Sinner?
Al momento in cui vi scriviamo non c’è ancora la certezza che Sinner-Nadal si giochi sul campo centrale (quello col tetto copribile per intenderci) ma la possibilità che questo accada è molto alta. Ecco perché l’eventuale pioggia potrebbe non essere una variabile da tenere in considerazione (ma il vento sì). Lo sarà invece certamente il tifo visto che con solo 1000 spettatori presenti per le ormai risapute regole anti-covid, l’ambiente potrebbe essere meno favorevole a Nadal. Qui Rafa è una divinità ed è abituato a giocare con tribune gremite e quasi sempre dalla sua parte, a meno che non sfidi un tennista di casa. In una situazione così anomala e più vicina alla realtà di Sinner, anche il fattore ambientale (nel senso di tifo) potrebbe aiutare il nostro Jannik. Anche in questo caso, l’idea di un match più tirato di quanto non si pensi (al momento l’idea dei traders di mezzo mondo è sui 18,5 games totali) potrebbe non essere poi così campata per aria.

TREVISAN – SWIATEK

Ranking e valori in campo, qual è il gap reale?
La storia di Martina (vi promettiamo che la racconteremo nella nostra sezione zero XS) è quella di una tennista che ha vinto tante battaglie fuori dal campo, smettendo anche di giocare 5 anni fa per prendere di petto (e sconfiggere) l’anoressia. Ecco perché la toscana non ha solo un dritto mancino che può far male ma anche una forza mentale invidiabile. Ai successi da sfavorita contro Giorgi, Gauff, Sakkari e Bertens non vediamo perché non possa aggiungersi anche quella contro la polacca Swiatek. Le oltre 100 posizioni di differenza nel ranking WTA a inizio torneo non rendono giustizia a Martina, così come le scarse possibilità di vittoria che il mercato del betting attribuisce alla nostra azzurra. Lo diciamo ad alta voce: la Trevisan può vincere!

Il primo set peserà tantissimo
Del resto se hai battuto una top 10 come la Bertens, non puoi tremare davanti ad un’altra che come te è una sorpresa, visto che la Swiatek è questo, una bella e gradita sorpresa. Certo una sorpresa capace di fare 2-0 per 4 match di fila e asfaltare la Halep 6-1 e 6-2, ma pur sempre una che non era mai arrivata così lontano in uno slam. L’approccio di entrambe sarà fondamentale e quindi il primo set potrebbe davvero decidere molto. La speranza è vedere un primo set tiratissimo, magari al tie-break per testare la tenuta mentale della polacca che finora non è mai stata (per merito suo, sia chiaro) con le spalle al muro.

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