Nessun problema per Novak Djokovic uscito in scioltezza (6-2 6-1 6-2) dal suo ottavo di finale contro Alex De Minaur. Come da previsioni, l’australiano ha confermato di non avere le armi per impensierire il campione serbo che infila, così, la 25a vittoria consecutiva agli Australian Open raggiungendo per la tredicesima volta i quarti del torneo. Si troverà ad affrontare Andrey Rublev uscito vincitore dal confronto con Holger Rune.
RUBLEV AVANTI IN CINQUE SET
Il match tra il russo e il danese, come dichiarato da Rublev stesso, si è svolto sulle montagne russe. Tattica sconosciuta, o si tira o… si tira… (da entrambe le parti) senza starci a pensare troppo su. Il primo set va al russo (6-3), il secondo, con lo stesso score, al danese, il terzo torna a Rublev (indovinate? 6-3), il quarto lo porta a casa Rune (6-4). Si va alla partita decisiva e il giovane Holger, che affrontava il quinto parziale per la seconda volta in carriera, scappa via, ma si fa controbrekkare, 5-5, si chiude al super tie break. Ancora una volta il danese prova la volata, sotto 0-5 Rublev sembra quasi sotto la doccia, però non si arrende e recupera, sbaglia un primo match point da arresto, ma infine la vince (11-9) grazie anche al favore del net.
SHELTON E PAUL AI QUARTI
Gli altri due ottavi hanno visto la sconfitta di Roberto Bautista Agut che ha perso in quattro set contro Tommy Paul (6-2, 4-6, 6-2, 7-5). Si profila, dunque, un altro derby statunitense ai quarti, dove Paul affronterà Ben Sheldon che ha sconfitto in cinque set il connazionale J.J. Wolf. Primo Slam dell’anno da urlo, dunque, per la pattuglia a stelle e strisce che piazza tre giocatori ai quarti (c’è anche Korda) e ha la certezza di averne almeno uno in semifinale.
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