NUOVE LUCI A SAN SIRO

Submitted by greta.torri on Mon, 10/05/2020 - 12:18
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Marci Di Milia
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Milan - Juventus Women per la prima volta al Meazza di Milano apre un capitolo importante del calcio femminile.

Muscoli tesi, nervi d’acciaio, sudore, lacrime e sangue. In campo, la competizione tra moderni gladiatori di un’arena che resiste alle mode, alle tendenze e alle diversità di sorta in ragione di una passione e di una voglia di vincere che non ammette indecisioni. Se un tempo però questo ardimentoso fardello era appannaggio esclusivo degli ometti, anche nello sport, le donne, giustamente, hanno raccolto il guanto di sfida con risultati tanto eccellenti da far impallidire qualunque possibile e inutile commento su scarti tecnici e prestazioni atletiche.

Da Federica Pellegrini a Tania Cagnotto, passando per Valentina Vezzali e Federica Brignone, le italiane che hanno conquistato un posto speciale nel cuore di ogni tifoso non sono certo sfavorite rispetto ai loro colleghi maschi. Con una significativa eccezione: il calcio. Lo sport vissuto in patria, come da tradizione, al pari di una guerra, a ben vedere si è dimostrato finora alquanto restio a concedere i suoi migliori riflettori ai campionati femminili.

Eppure, con i mondiali di Francia 2019 si sono fornite le prove di una realtà competitiva e preparata, in grado di appassionare, unire e offrire un senso comune di appartenenza. Improvvisamente la nazionale italiana ha così avuto nuove eroine pronte a darsi battaglia per alzare nel cielo di Parigi una coppa che, ahinoi, è finita in mani statunitensi. Nonostante la sconfitta ai quarti di finale ad opera dei Paesi Bassi, quell’agonismo tutt’altro che delicato e banale ha trasmesso un entusiasmo tutto nuovo per le nostre calciatrici, capace di raccogliere spettatori e consensi a mani basse in un torneo che sembrava destinato solo a un paio di commenti annoiati da domenica pomeriggio a chiosa di qualche rotocalco televisivo.

Non si tratta solo di una curiosa novità per lo spettatore medio abituato a talento, mondanità e capricci da star, ma di riscoperta dei valori fondanti di uno sport fatto di grinta e determinazione. Il campionato femminile di calcio è un mondo in divenire che, al pari - o forse ancora più - di quello maschile, non si risparmia in emozioni, orgoglio e prospettive, affrontato dalle giocatrici ogni giorno a testa alta.

Con questo stesso spirito di dedizione, quindi, si accenderanno questo lunedì 5 ottobre le luci a San Siro per quella che sarà una prima volta che già riempie le pagine degli almanacchi: il debutto di una partita della Seria A femminile in 94 anni di storia del celebre impianto sportivo meneghino. Lo stadio Giuseppe Meazza di Milano, “la Scala” che ha accolto quattro finali di Coppa dei Campioni – Champions League, si appresta a ospitare la disfida tra il Milan padrone di casa e la Juventus campione in carica, in un esordio in rosa carico di aspettative e sensazioni da consumarsi, ovviamente, palla al centro. Non un debutto assoluto perché l’appuntamento del Meazza va ad aggiungersi ai precedenti del Franchi di Firenze e dell’Allianz Juventus Stadium di Torino nell’elenco degli stadi sede di gare ufficiali fra squadre formate da donne, quanto, piuttosto, un evento dalla cassa di risonanza straordinaria.

Un vecchio classico del campionato, quello del big match tra Juventus e Milan, scrive così un nuovo capitolo della sua epopea, ancor prima che le ragazze del calcio calchino l’erba di una delle maggiori istituzioni calcistiche italiane con un bagaglio di consapevolezza in più. Non sono solamente delle professioniste di indubbia esperienza, Sara Gama, Cristiana Girelli, Natasha Dowie e Valentina Giacinti, ma delle fiere portavoci di un movimento sportivo in costante accelerazione. Perciò in una sfida ai piani alti della classifica di un torneo cominciato lo scorso 22 agosto e con tre giornate disputate in cui Milan, Juventus e Fiorentina si trovano in testa a punteggio pieno, si tiene una Prima tutta da incorniciare, con la speranza che sia solo l’inizio di una lunga serie.

Lontane dagli incassi stellari dei propri omologhi compari, le calciatrici escono da una nicchia per portare il proprio spettacolo agonistico a un nuovo livello, in un incontro che promette tensione, ambizione e coraggio, così come una necessaria rottura degli schemi.

Perché se i numeri parlano chiaro, Milan - Juventus Women non può che essere un segnale positivo per un Paese che attraversa sempre periodi troppo complicati. Pertanto, oltre scatenare interesse tra gli appassionati e togliersi pure qualche meritata soddisfazione mediatica, queste ragazze offrono l’esempio di una perseveranza indistruttibile che va ben al di là di una semplice partita di pallone. Chi dice che il calcio sia roba da uomini non pecca solo di miopia, ma merita davvero questo sonoro ceffone da sogno.

 

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ZeroXS
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