1281 reti in 1363 partite, l’unico atleta a cui è riuscita l’espulsione di un arbitro, simbolo di sportività e dedizione, per il Brasile un tesoro nazionale e per il mondo intero O Rei do Futebol, perché quando il pallone arrivava ai piedi di Edson Arantes do Nascimento, per tutti Pelé, la meraviglia era garantita e andava ben oltre il perimetro ristretto del campo da gioco.
Era il 1967 quando in Nigeria si consumava una guerra civile scandita da violenze inarrestabili. Una situazione ormai fuori controllo, ma pronta a fermarsi per assistere allo spettacolo di Pelé, il cannoniere dei record capace perfino di far sospendere il conflitto in occasione di una sua partita. Il match amichevole giocato a Lagos tra il Santos di Pelé e la rappresentativa nigeriana si è chiuso con un diplomatico 2-2, con tanto di doppietta personale per il campione verdeoro e un cessate il fuoco di due giorni davvero irripetibile, ormai passato alla storia.
Anche se gli scontri in Nigeria hanno presto ripreso la loro furia, il miracolo di Pelé aveva fatto centro, al punto che il Sunday Times, uscì nelle edicole poco tempo dopo con un titolo di certo efficacissimo: “Come si pronuncia Pelé? D – I – O”.
