Nate McMillan non è più il coach degli Atlanta Hawks. La decisione che ha sorpreso il mondo Nba è arrivata poche ore fa, nella notte italiana tra il 21 e il 22 febbraio, a causa dello scarso rendimento degli Hawks in questa stagione. Atlanta infatti, è all'ottavo posto in Eastern Conference con un record di 29-30, ma è reduce da due ko consecutivi. A McMillan viene imputata anche uno scarso apprezzamento nello spogliatoio.
LA LITE CON TRAE YOUNG
Ad inizio dicembre, un diverbio tra la stella della squadra Trae Young e il coach McMillan è uscito dallo spogliatoio, facendo presagire un clima piuttosto teso in casa Hawks. Il giocatore a causa di un dolore alla spalla, ha voluto saltare l'allenamento che ha preceduto la sfida con i Denver Nuggets di Jokic (poi vinta da Atlanta). McMillan si sarebbe irritato e non poco, offrendo a Young due possibilità: panchina o non convocazione. Trae ha scelto la seconda, scatenando ulteriori polemiche all'interno dell'Nba. Entrambi poi hanno minimizzato, ma evidentemente era solo la punta dell'iceberg.
I TRAGUARDI CON MCMILLAN IN PANCHINA
McMillan era sulla panchina degli Hawks dalla stagione 2020-21 come assistente di Pierce. A marzo, la dirigenza cacciò quest'ultimo, affidando la guida della squadra proprio a McMillan, che mise insieme una serie di 27-11 con lui come head coach. Atlanta arrivò fino alle finali playoff di conference, perdendo contro i Bucks futuri campioni.
I POSSIBILI SOSTITUTI
La squadra è stata affidata ad interim a Joe Prunty, assistente di McMillan. Nel frattempo, si fanno i nomi di Charles Lee e Kenny Atkinson, anche se le quotazioni di Quin Snyder sono nettamente in salita. L'ex head coach di Utah piace molto alla proprietà e si tratterebbe di un ritorno ad Atlanta dopo l'avventura come assistente allenatore nel 2013-14.
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