EUROPA LEAGUE, ROMA: L'ANALISI DEL SALISBURGO

Submitted by alessio.berton on Thu, 02/23/2023 - 10:20
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Jaissle è affezionato ad un singolo modulo di partenza, il 4-3-1-2, con la classica disposizione a rombo del centrocampo. In fase di possesso, i terzini si alzano a livello delle mezzali, soprattutto Ulmer sulla sinistra, giocatore in grado di essere pericoloso con il suo mancino. Il vertice basso del rombo rimane bloccato davanti ai due centrali, mentre le mezzali si alternano nell'attacco della profondità: tutto ciò si potrebbe schematizzare con un 2-1-4-3. In fase di non possesso invece, le due punte rimangono alte sui difensori avversari, con il trequartista che segue il regista.

 

FASE DI POSSESSO

Costruzione: Il Salisburgo è una squadra che tende a controllare il pallino del gioco, cercando come prima uscita i terzini, soprattutto Ulmer. L'idea di gioco è quella di spingere il pressing avversario sull'esterno per svuotare il più possibile il corridoio centrale, spazio nel quale si interscambiano il trequartista (Sucic) e la mezzala opposta (Capaldo), entrambi centrocampisti di qualità. Il mediano è poco utilizzato in questo caso.

Sviluppo: Il Salisburgo cerca di utilizzare il più possibile il corridoio centrale e i famosi "half space" tanto cari al calcio posizionale, ovvero quelle porzioni del campo comprese tra la fascia esterna e il cerchio di centrocampo. Chi ha visto l'andata contro la Roma, specialmente nel primo tempo, gli austriaci sono arrivati parecchie volte alla conclusione dalla distanza proprio da li. In questo sistema, un ruolo chiave lo svolgono sia gli attaccanti che i terzini: i primi giocano sempre sull'ultimo difensore, costringendo la retroguardia avversaria a stare bassa, mentre i quarti di difesa alzandosi, aprono il campo come fissatori in ampiezza. La mezzala sinistra invece (Seiwald), attacca lo spazio in profondità tra il quinto avversario e il braccetto.

Rifinitura e finalizzazione: Questo aspetto varia a seconda del tandem d'attacco. Nell'andata contro la Roma, hanno giocato Okafor e Fernando, due attaccanti brevilinei, rapidi nello stretto e nell'uno contro uno, con la stella della squadra, Sesko, lasciato in panchina. Sesko ha caratteristiche opposte, essendo il classico attaccante fisico d'area di rigore. Okafor e Fernando infatti, tendono a svariare anche sull'esterno, senza dare punti di riferimento. Il Salisburgo è comunque una squadra che cerca molto la conclusione dalla distanza.

 

I PUNTI DEBOLI IN FASE DI NON POSSESSO

Sicuramente il Salisburgo è più attaccabile sugli esterni, dove le mezzali sono costrette ad uscire praticamente sempre per pareggiare le sovrapposizioni avversarie. La Roma infatti, ha sfruttato moltissimo i cambi di gioco, andando a giocare sul lato debole una possibile superiorità numerica con esterno e trequartista, per poi andare al cross. Lo scaglionamento difensivo è molto stretto, con il terzino opposto che arriva a posizionarsi sulla linea interna del secondo palo. Sui corner poi, il Salisburgo ha dimostrato qualche lacuna. Si dispongono con la zona mista, mettendo quattro uomini sulla linea dell'area piccola e altrettanti in marcatura all'altezza del dischetto. La Roma è abile in situazioni da palla inattiva, tant'è che all'andata ha colpito un palo e una traversa. Questa potrebbe essere la chiave del match e della qualificazione.

 

(Credits: Getty Images)

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