Quando si parla di alieni, nel calcio, si pensa subito a qualche talento fuori dal comune che trascina la sua squadra alla vittoria a colpi di gol, assist e giocate spettacolari. E in effetti negli anni di extraterrestri ce ne sono stati diversi, da Pelé a Maradona, passando per Cruijff, Ronaldo, Messi, Ibrahimovic e molti altri ancora…
Eppure ci sono state occasioni in cui il termine non è stato attribuito alle prodezze di qualcuno in campo, ma a qualcosa che arrivava da molto più lontano. Era infatti il 27 ottobre del 1954, quando allo Stadio Giovanni Berta di Firenze – l’attuale Artemio Franchi – lo spettacolo più straordinario non è stato quello visto sul rettangolo di gioco, ma lassù tra le stelle. Una vicenda incredibile che ha lasciato tutti, spettatori, calciatori e terna arbitraria compresa, col naso all’insù.
In campo, Fiorentina e Pistoiese si stavano sfidavano in una gara amichevole che per i Viola rappresentava un test per i successi che sarebbero arrivati di lì a poco, primo tra tutti lo scudetto della stagione 1955/56, mentre per gli avversari una ricerca di stabilità in un periodo di continue promozioni e retrocessioni tra Serie A e B. In diecimila però, intorno alle 14,20, allontanarono l’attenzione dalla partita per rivolgere lo sguardo al sopra le loro teste, dove, nello stesso momento stava andando in scena un incontro molto più galattico.
Nel cielo infatti, alcuni oggetti volanti non identificati, a detta di tanti, dalla forma di “sigari cubani”, si stavano muovendo lentamente in mezzo a un luccichio argentato che di certo avrebbe fatto impazzire Spielberg. Tutti i presenti rimasero letteralmente a bocca aperta, tanto da indurre il direttore di gara a sospendere la partita, visto che ormai di calciare il pallone non interessava proprio più a nessuno.
Quello che è realmente accaduto quel giorno di 66 anni fa a Firenze è ancora avvolto nel mistero, nonostante siano state proposte più spiegazioni plausibili, nessuna delle quali davvero convincente. Così, anche se alcuni ritengono che l’incontro ravvicinato sia stato solo un’azione delle sempre persuasive “operazioni militari segrete”, dopo tutto il tempo trascorso il fascino che per un giorno il capoluogo toscano sia stato una piccola Roswell rimane ancora intatto.