BERRETTINI: IL RISCATTO PARTE DAL CHALLENGER DI PHOENIX

Submitted by alessio.berton on Mon, 03/13/2023 - 13:49
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Redazione
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Matteo Berrettini sta affrontando il periodo più complicato della sua carriera. Le sconfitte si susseguono, il gioco latita, manca convinzione, mancano certezze. E se sui social molti tirano in ballo la relazione con Melissa Satta “incolpando” la showgirl del calo di rendimento del tennista romano, Matteo, che da sempre preferisce i fatti alle parole, risponde nel modo migliore. Testa bassa e lavoro.

«Come ho sempre fatto, credo in questa formula: duro lavoro e concentrazione. La stagione è lunga e presto tornerò al mio miglior tennis. Con il mio team abbiamo deciso di partecipare al torneo di Phoenix e ringrazio gli organizzatori per l’opportunità che mi hanno dato con questa wild card».

Così Berrettini ha annunciato sulla sua pagina Instagram la sua presenza all’Arizona Tennis Classic, Challenger 175 che inizia oggi con le qualificazioni. Matteo sarà la testa di serie numero 1 e debutterà domani contro Ilya Ivashka, n.85 del ranking, eliminato a Indian Wells da Daniil Medvedev. I due si sono incontrati in precedenza tre volte con altrettanti successi per l’allievo di Vincenzo Santopadre. Nel “lontano” 2017 ai quarti di finale del challenger di Portoroz, vittoria per 6-4, 6-4, nel 2021 sull’erba di Wimbledon (tre set senza troppa storia, 6-4, 6-3, 6-1) e sempre nel 2021 agli US Open, in questo caso all’azzurro sono serviti 5 set (6-7(5), 6-2, 6-4, 2-6, 6-3) per domare il rivale.

 

BERRETTINI, LA VITTORIA NEL 2019
Per Matteo non è la prima volta sui campi dell’Arizona. Nel 2019 conquistava il titolo battendo in finale Mikhail KuKushkin, portando a casa una bella rimonta. Il primo set l’aveva vinto il kazako per 6-3, Berrettini si è poi imposto nei tie break del secondo e del terzo. All’epoca il romano era numero 57 del mondo, aveva 22 anni e conquistava il terzo trofeo challenger (su nove finali). Il 2019 è stato l’anno della rivelazione, con la vittoria sull’erba di Stoccarda, il quarto turno a Wimbledon (sconfitto da Roger Federer), la semifinale agli US Open (sconfitto da Nadal), al 1000 di Shanghai, l’ingresso in top ten e la prima partecipazione alle Finals (eravamo a Londra) dove superando Dominic Thiem divenne il primo italiano a vincere un match nella storia del torneo. Chissà che proprio da Phoenix non cominci la sua rinascita.

 

(Credits: Getty Images)

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