All’indomani del sì dei giocatori al piano che fissa per il prossimo 22 dicembre l’inizio della nuova stagione NBA, il mondo del basket celebra il suo inventore unico.
Il dottor James Naismith, professore di educazione fisica canadese, è infatti riconosciuto come il geniale papà della pallacanestro. Alla scuola dove insegnava serviva infatti qualcosa per tenere in allenamento gli studenti durante i mesi invernali.
Perciò nel 1891 quando alla YMCA di Springfield, nel Massachussetts, venne appeso un canestro alle estremità della palestra del centro sportivo e fu subito un successo. Con 9 giocatori in campo e 13 regole fresche di progettazione, il nuovo gioco ha avuto presto grandi consensi, fin dalla sua prima partita, un incontro tra docenti e studenti; dove vinsero i primi con il risultato di 5-1.
Per mettere la palla nel cesto erano necessarie caratteristiche semplici, ma anche divertenti, come il tiro, il passaggio e palleggio, che nel giro di pochi anni prese immediatamente piede in lungo e in largo negli Stati Uniti, per diventare presto uno dei più popolari e praticati al mondo. Dalle scuole sono arrivate le Olimpiadi di Berlino del 1936 e la fondazione della Lega professionistica americana nel ’46 e poi, uno show stellare fatto di rimbalzi, tiri e schiacciate.
Naismith si rifiutò di chiamarlo Naismithball, preferendo un più didascalico basketball. Senza di lui, nato oggi, 6 novembre, nel 1861, campioni epocali come Julius Irving, Magic Johnson, Larry Bird, Kareem Abdul-Jabbar, LeBron James e Michael Jordan probabilmente non avrebbero mai potuto dimostrare quanto fosse spettacolare e incredibile lanciare una palla in un cestino.
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